mercoledì 7 marzo 2007
L'ULTIMO ABITANTE DI SOUIS (1983)
E' rimasto solo lui a vivere in quel villaggio arroccato sui 2000 metri situato tra Chamois e La Magdalein. Il suo nome è Emilio Lettry, scapolo, età compresa tra i cinquanta e i sessanta, che dopo la morte della madre è voluto rimanere ancorato alle sue radici in quel mucchio di case che una volta componevano il villaggio di Souis, oggi ormai in rovina e da tempo abbandonato. Lunghi e interminabili inverni con le case semi sommerse dalla neve, nella quale madre e figlio tracciavano un solco per potersi recare alla Messa della domenica. Venuta a mancare la madre, Emilio non ha mai pensato a sposarsi ed è rimasto solo, lì con i suoi lunghi inverni e i suoi ricordi. Vive praticamente come hanno vissuto nel passato intere generazioni di valdostani, ovvero lavorando la campagna e dedicando l'inverno alla composizione di panieri in vimini che vende per due soldi in giro. Non si annoia di certo Emilio Lettry, perchè raccontano che nel tempo libero ha imparato a suonare anche un organetto elettronico, e lo suona talmente bene che la domenica va a suonarlo in chiesa. Un amico che lo conosce, racconta che alcune volte, quando ancora era viva la madre, si è intrattenuto piacevolmente con Emilio, traendone delle considerazioni: "A volte è più interessante chiacchierare con un montanaro in apparenza non al corrente del cosiddetto "progresso" che non con qualche cittadino "che sa tutto"...
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3 commenti:
"E' curioso a vedere che quasi tutti gli uomini che valgono molto hanno le maniere semplici, e che quasi sempre le maniere semplici vengono prese come un indizio di poco valore." (Giacomo Leopardi)
Bellissimo pensiero del grande Leopardi. Ti saluto Anonimo.
Gericus
Conosciuto proprio oggi all'età di 80 anni, una persona davvero speciale! Ci ha invitato a prendere un caffè e abbiamo chiacchierato un sacco. Sorprendente come una persona che ha scelto di vivere "all'antica" sia nei pensieri cosi straordinariamente "moderno". Grazie Emilio è stato davvero un piacere conoscerti.
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