mercoledì 14 marzo 2007

SOLDI PER I POVERI GIOCATI AL CASINO' (1984)

E' la figlia di un ras etiope. Entrava nella casa da gioco di Saint Vincent sempre all'inizio della serata, sempre sola, sempre elegante. Dal mese di febbraio non è mancata mai una serata alla roulette. Lei, Lem Lem Destà, la "principessa" -come la chiamavano al casinò- ora è in carcere accusata di ricettazione. Sul tavolo verde lei gettava fiches dai 20 ai 30 milioni per sera: erano soldi che dovevano essere invece inviati a tre Missioni religiose dell7'Africa (in Etiopia, Kenya Tanzania), di cui si occupa il Collegio internazionale della Consolata che ha sede in corso Ferrucci 14 a Torino. La "principessa" otteneva il denaro da uno degli economi del Collegio, il sacerdote Ivo P. di 60 anni, denunciato anche lui per appropriazione indebita aggravata e continuata.
Le indagini, svolte dalla squadra mobile di Aosta, continuano a Torino, perchè i bilanci dell'ente morale erano stati falsati per coprire la fuga di denaro. Nella Questura di Aosta il sacerdote ha confessato: "E' vero, davo i soldi a Lem Lem ma per beneficienza perchè ne aveva bisogno". La donna, da parte sua ha detto che "gli chiedevi soldi per concludere alcuni affari e lui ci credeva". Dal 1981, da quando si presume sia cominciata la sua amicizia col sacerdote del Collegio, a oggi , la cinquantenne "principessa" pare abbia lasciato sul tavolo verde di Saint Vincent oltre un miliardo di lire. (La Stampa)

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