lunedì 26 marzo 2007

WILLKOMMEN KNUT !! (2007)

E chiamali animalisti! Fosse per loro, Knut il piccolo orsacchiotto bianco nato nello zoo di Berlino a quest'ora sarebbe già stato ucciso, poichè per loro, "soloni" della natura, "un cucciolo orfano o abbandonato dalla madre deve essere soppresso per il suo bene". Una situazione che mi ricorda la 'rupe Tarpea' di antica memoria, o la "perfezione della razza" di memoria recente. Si può essere senz'altro d'accordo che la vita in cattività " non è vita" per il re della banchisa polare, però da qui a "tiragli il collo" ce ne passa. Ricordiamoci poi che Tosca, la madre orsa che l'ha messo al mondo -assieme ad un fratello gemello morto - e che lo ha abbandonato al suo destino, viveva già in cattività quindi, il tenero Knut sarebbe discendente di chissà quante generazioni di animali nati in cattività, pertanto ben lontano dalla naturale voglia di spazi aperti e foche da cacciare. Sono d'accordo comunque nel dire che non mi piace lo zoo, perchè dietro le sue sbarre gli animali scontano una "condanna all'ergastolo" senza aver commesso nessuna colpa. Il punto adesso è un altro: Perchè questi "animalisti da diporto" non hanno consigliato -magari- di svezzare Knut e poi restituirlo alla natura, ovvero alla banchisa polare? Ma siamo sicuri che a causa di una progenia vissuta da anni accanto all'uomo, Knut sia in grado di riacquistare la facoltà di adattamennto ad un mondo così ostile per natura e clima? Facile dire "togliamolo di mezzo perchè questa per lui non è vita". Lo sappiamo tutti che non è vita quella 'vivacchiata' in cento metri di spazio, ma è pur sempre "vivere". Da sempre odio le conclusioni 'tout court', come quelle per esempio dei cacciatori quando dicono -dopo una strage di pennuti- che "noi amiamo la natura e cacciamo solo per preservare la specie". Lasciamo perdere. Benvenuto Knut! (Gericus)

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