mercoledì 28 giugno 2006

UN'ANIMA PURA (2006)

"Inseguire un pallone è come inseguire gli obiettivi della vita/ ogni tanto lo puoi raggiungere/ogni tanto ti può sfuggire/Affrontare un avversario/ è come affrontare/ le difficoltà quotidiane/ a volte ti supera/ a volte riesci a bloccarlo/ sapendo che non devi/ mai smettere di correre/ Vedere il pallone gonfiare la rete/è come sentire il proprio cuore riempirsi di gioia/. Grazie calcio, per avermi insegnato/ a vivere giocando".

Poesia scritta da
Gianluca Pessotto.

AMICI (2)

Piero Baronti da Livorno sognava Gene Krupa, il più grande batterista mai esistito. Di lui sapeva tutto, perfino di quella dedica -che a dire il vero lo lasciò un po' perplesso- che Krupa stesso aveva scritto sulla prima pagina del suo metodo di studio: "Batteria: Strumento suonato da persone poco intelligenti". Ma nonostante questo...contrattempo, Piero Baronti la batteria la studiò con passione, diventando ben presto un ottimo professionista. La musica, quando ce l'hai dentro, è "amore sincero" senza se e sensa ma, pertanto Piero continuò ad amare questo strumento anche dopo gli anni del grande boom dei gruppi in Italia, aggiornando il suo modo di suonare alle mode e agli anni che passavano. "La batteria è tutta la mia vita" mi diceva e mi dice spesso, "perchè la gioia che tutt'ora mi da quando la suono è la stessa di quando iniziai". Da anni Piero Baronti si è trasferito a Londra ed è là che ha messo su casa e famiglia. Mi ricordo che andammo insieme nella capitale britannica quando ancora il profumo dei Beatles era nell'aria e Carnaby Street pullulava di minigonne e stivaloni. Lui lì si fermò, perchè suonare nella terra del gruppo più famoso del mondo lo stimolava, lo inebriava. Caro 'vecchio' amico mio! Quante "rullate" abbiamo condiviso partendo da quella tua prima "Ludwig" e quanti "one, two, One two three four!" abbiamo contato. Ciao Topsy, e... "Lunga vita al Rock & Roll"!

martedì 27 giugno 2006

ABBONDANTE NEVICATA (1952)

Un eccezionale nevicata è caduta in città a più riprese. La neve è stata ammucchiata disordinatamente per le piazze e le vie bloccandone in parte il traffico. Non se ne è vista così tanta di neve ad Aosta da moltissimi anni. Attualmente se ne sono misurati 95 centimetri. Anche nei paesi della nostra regione è nevicato parecchio, ma i pullman di linea hanno continuato a circolare. Tra Pré Saint-Didiér e Courmayeur si è staccata una valanga dal Crammon che ha coperto la strada nazionale per oltre 500 metri.
(Corriere della Valle)

sabato 24 giugno 2006

DELUSIONE TRA GLI SPORTIVI (1952)

Abbiamo osservato la squadra rossonera nel suo incontro disputato a Verres e in quello successivo di Ivrea. Non abbiamo scritto nulla sulla partita di Verres perchè non ci sembrava opportuno associarci alla cagnara per la sconfitta subita contro una modesta compagine di Prima Divisione. Speravamo nell'incontro successivo ma anche lì forte è stata la delusione. L'Aosta infatti è stata sconfitta dalle riserve del Torino per 5 a 1. Speriamo che con l'inizio del campionato cambi qualcosa. Nel frattempo, aspettiamo.
(Corriere della Valle)

venerdì 23 giugno 2006

O ME LA DAI O NO RAI... (2006)

Un... prurito improvviso e magari ti si spalancavano i cancelli della Rai. Per certune, senz'altro le più... disinvolte - permettetemi questo eufemismo - una vera manna, poiché concedendosi coniugavano "piacere con potere", e non è poco.
E' vecchia quanto il mondo la storia del "no sex no Rai", tanto vecchia da far impallidire "moggiopoli" e tutto il resto.
La scorciatoia per i furbi è sempre stata la via più breve per raggiungere l'obiettivo, obiettivo che in questo caso poteva essere una trasmissione tutta tua o magari varie comparsate - ben remunerate naturalmente! - in varie trasmissione del "bla bla".
Oggi, e grazie ad un magistrato con un nome da sceriffo del Far West, abbiamo avuto la conferma - come se ce ne fosse stata la necessità... - che non si fa strada in certi ambienti se non si incontra lungo il percorso qualche personaggio arrapato che gravita nel cosiddetto "mondo che conta".
Ecco spiegato dunque il mio scervellarmi sul perché dell'improvvisa scomparsa di quel volto femminile dai palinsesti e l'apparire in maniera ossessiva di un altro. Mi arrovellavo il cervello in maniera maniacale sul perché di tutto questo. Come mai?
Cos'è che non avrà funzionato per far diventare la prima una "desaparecida" e l'altra "personaggio emergente"?
A pensare male si fa peccato - diceva qualcuno - però ci avviciniamo alla verità, quella verità che recitata in un pensiero tutto toscano dice che le donne "lì hanno una banca", e quel "lì" è chiaro a cosa sia riferito.
Un altro colpo di ariete dunque al traballante carrozzone della TV pubblica, un carrozzone sul quale ingrassano "nani e ballerine" ma anche "orchi" pronti a sbranare pecorelle o porcelline che vi vogliono salire per una manciata di notorietà da spendere in fiction spazzatura o magari - Bill Clinton insegna - "accovacciate sotto una scrivania".
Degradante? Luca Barbareschi queste cose le denunciava da tempo, tanto da fargli dire in epoche lontane che «La Rai non dove passare alla storia come un covo di mignottari». Ma andò anche oltre, questa volta accusando i politici «Di aver portato in Rai le zoccole». Verità mai denunciate e se non proprio dette a colpi di fioretto, furono mazzate di scimitarra che non scalfirono corazze o dignità professionali.
A questo punto una domanda è d'obbligo: se questo è il mezzo messo in atto dal "gentil sesso" per arrivare al dunque, quale sarà quello che tiene in video perennemente certi personaggi maschili senza arte né parte? La risposta alle prossime intercettazioni di Henry John Woodcock, quel magistrato con il nome da sceriffo del Far West...

SPIGOLATURE (1952)

La 'matusalemme' delle galline ha 31 anni. Questo longevo pennuto appartiene ad una signora di Carrara. La gallina, nata nel 1921, fino a sei mesi fa ha continuato a dare uova alla sua padrona. Nel '42 ebbe le zampe spezzate da un bombardamento aereo e la proprietaria mossa a compassione, invece di metterla in pentola la curò amorevolmente e tutt'ora, sebbene con le zampe storpiate, vive in ottima salute.

A Londra invece Jack Sorokin di 34 anni e Leon Komosky 29, che erano imputati a piede libero per furto di automobile, si sono recati in tribunale per essere giudicati. Controllando la vettura con la quale i due erano arrivati, la polizia ha scoperto che la stessa era stata rubata il giorno prima.
(Corriere della Valle)

SUL CERVINO A 80 ANNI (1952)

Non è entrato nel Guinnes dei primati ma sicuramente lo avrebbe potuto. Edouard Monod, un ottantenne parigino e ospite in Valle d'Aosta, nel 1952 ha compiuto la sua ventesima scalata del Cervino. Giustamente la gente del luogo lo ha soprannominato il "Bartali dell'alpinismo". Quando ha toccato la vetta per la prima volta aveva trent'anni, ora, nell'atto di compiere la sua ultima scalata, di anni ne ha ottanta. Edouard Monod ha detto però che salirà ancora sul Cervino. Comunque la scalata di domenica scorsa ha grandemente interessato i numerosi turisti del Breuil, tanto più che l'avvenimento era accompagnato da un altro fatto singolare, e cioè che quasi contemporaneamente al coraggioso vegliardo, era giunta sulla vetta del Cervino anche una bambina di poco più di 10 anni. (Corriere della Valle)

giovedì 22 giugno 2006

MATURITA' (1952)

Con domenica 27 luglio si sono conclusi gli ultimi scrutini di quella laboriosa sessione estiva degli esami. Guardiamo dunque come sono andate le cose: Maturità Classica. Su 32 esaminandi, 14 maturi. Abilitazione Magistrale: Su 33, 11 abilitate. Abilitazione Tecnica per Geometri: Su 25 esaminandi, 4 abilitati. Abilitazione Tecnico Commerciale: Su 11 esaminandi, 3 abilitate. Media bassissima dunque di 'approvati'. E scegliendo alcuni nomi tra i maturi si trova nella Classica: Mario Andrione, Paolo Binel, Maria Chanoux. Magistrale: Maria Cerise, Anna Glarey, Matilde Perrin. Geometri: Sergio Canavese, Franco Nicco. Commerciale: Fernanda Carrel, Maria Cucchiari e Anna Rosi. (Corriere della Valle)

martedì 20 giugno 2006

LA DORA MIETE TRE VITTIME (1952)

In questo caldissimo luglio, nel giro di poche ore la Dora fa tre vittime. In un lago artificiale formatosi a Derby con le dighe che arginano la Dora, il diciassettenne Giuseppe Doro di La Salle verso le 17,30 e dopo aver nuotato per alcuni minuti, scompariva sott'acqua. Gli amici presenti nulla potevano per salvarlo ma subito chiamavano alcuni uomini addetti alla diga. Per recuperare la salma, questi decidevano di aprire parzialmente le chiuse per abbassare il livello del lago, recuperando infatti il corpo del giovane. L'enorme massa d'acqua sprigionatasi per l'apertura delle pareti ingrossava però in un attimo il corso della Dora, innescando così la seconda tragedia. A tre chilometri di distanza infatti, il signor Ambrogio Bandera 47 anni di Busto Arsizio, trascorreva il pomeriggio sul fiume in compagnia della famiglia. Giuseppe, il figlio dodicenne, era seduto su di un grosso macigno a pochi passi dalla sponda quando il livello dell'acqua, fino allora bassissimo, si alzava improvvisamente isolando il giovane in mezzo al fiume. Il padre, vedendo che l'acqua aumentava sempre più, si buttava vestito in Dora cercando di salvarlo ma la corrente impetuosa travolgeva i due facendoli scomparire sotto i flutti. Vane fino ad ora sono state le ricerche dei due corpi.
(Corriere della Valle)

lunedì 19 giugno 2006

IL TURISMO E NOI...(1952)

Abiteranno in mezzo a noi, sosteranno sulle nostre piazzole, nei nostri borghi a confabulare tra di loro. Per alcuni mesi saranno loro a dare il tono alla nostra vita. Che atteggiamento dobbiamo assumere nei loro confronti? Ostilità? Diffidenza? Ammirazione o sfruttamento? Vediamo: chi sono i villeggianti? Non sono gente da sfruttare. E' antipatico il sistema di chi non arrossisce aumentando i prezzi degli alloggi, dei viveri, delle uova e della legna pur di fare quattrini. I villeggianti vengono a respirare l'aria fresca dei nostri monti, ci lasceranno forse un beneficio materiale, ma non è necessario per questo mostrarsi esosi, piccini. Occorre dunque dare l'impressione di essere gente onesta e intelligente. I turisti vestiti bene, senza mani callose, ricordatevi che non sono gente da invidiare. Amate quindi i vostri monti, la vostra austerità. Il vostro pane nero e i vostri sabots che tengono i piedi caldi anche nel rigore dell'inverno. E infine amate la vostra povertà, quella che ha fatto felici i vostri nonni, quella che li ha fatti virtuosi.(Corriere della Valle)

ANNUNCI (1952)

Trovato un porcello in piazza Chanoux. Ha l'orecchio destro mancante e un numero 3 tatuato su quello sinistro. Chi lo ha smarrito può rivolgersi al giornale. //
Smarrita dentiera nel tratto di strada tra via Croix de Ville e piazza del Municipio. Chi l'avesse trovata può consegnarla al giornale. //
Chi ha rubato i pedali della mia bicicletta nella notte tra il 6 e il 7 giugno, se ha del buon cuore può restituirli consegnandoli al barbiere di via Aubert oppure al macellaio. //
(Giornali vari)

domenica 18 giugno 2006

TURISMO DA INVENTARE (1951)

Ecco che i turisti arrivano dalle loro città, dove tutti hanno appartamenti forniti d'acqua corrente e di tutte le altre installazioni moderne. Ma a Brusson come fanno a ritornare se non trovano tutto questo? Brusson, un paese di grande possibilità turistica, deve avere dunque quest'ostacolo e rinunciare al suo brillante avvenire turistico? No, perchè a Brusson le fonti d'acqua abbondano e si tratta solamente di saperle utilizzare. L'Amministrazione Comunale ha già preso la sua decisione: costruirà un acquedotto che fornirà d'acqua tutte le case che si trovano nella necessità di averla. E allora coraggio, dimostrate di essere degli uomini capaci e intelligenti. Non lasciatevi spaventare dalle numerose difficoltà che incontrerete sul vostro cammino, ma lavorate con la tenacia che vi caratterizza. Lavorando, farete la vostra felicità e quella della nostra Valle. Un po' d'acqua potabile può determinare l'avvenire di un paese. Vale la pena di occuparsi di questi problemi e risolverli.(Pays d'Aoste)

GIORNALISTI IGNORANTI! (1951)

Su un quotidiano di Torino che noi non vogliamo menzionare, leggiamo di un operaio "residente a Villanova Baltea". Ai tempi del fascismo potevamo anche essere ignoranti e non sapere che il Buthier (Baltheum) è un torrente che nasce nella valle di Valpelline e viene a gettarsi in Dora, ma francamente ci sorprende constatare che un giornalista di Torino e un giornale che noi riteniamo serio, possa ancora cadere in simili errori. Che si sappia dunque che i nomi dei Comuni sono stati da noi ristabiliti nella loro giusta grafia e che Villanova Baltea dunque non esiste più. Ora si chiama Villeneuve. (Pays d'Aoste)

sabato 17 giugno 2006

UNA PROPOSTA AGLI AMMINISTRATORI (1951)

Interpretando il desiderio di moltissime persone, vogliamo lanciare attraverso le pagine di questo giornale una proposta. Si tratta di attuare un servizio regolare di autocarri-tramways per le zone che si trovano nei dintorni della città. Ecco qui in grosso modo quale potrebbe essere il percorso di questi tramways: partenza da piazza della Stazione e fermata obbligatoria in piazza Chanoux. Secondo arresto al quartiere Saint-Etienne vicino all'ospedale Mauriziano. Terza fermata caserma Chiarle, quarta fermata la Clinica, quinta alla Scuola Agricola e Maternità, sesta alle case operaie e ultima, di nuovo in piazza della Stazione. Sono tutte zone, specialmente da Saint Martine de Corleans fino alle case operaie, molto popolate da legioni di scolari, operai e massaie che devono recarsi più volte al giorno ad Aosta. Tutta questa gente approfitterebbe ben volentieri di un tramway o torpedone che facesse questo servizio. (Pays d'Aoste)

MODERIAMO LA VELOCITA'...(1951)

Si riscontra che le strade della città di Aosta sono percorse in tutte le ore e in tutti i sensi da vetture, moto, e soprattutto Lambrette che corrono a tutta velocità. Ad ogni istante potrebbe arrivare una disgrazia. I cittadini devono continuamente tenersi sul chi va là, ma per questo non è che possano evitare di essere investiti, come per esempio è successo domenica 11 giugno ad un bravo vegliardo investito presso le Porte Pretoriane. Chiediamo se dei provvedimenti non potrebbero essere presi da chi di dovere, con lo scopo di imporre a tutti i veicoli a motore, l'obbligo di abbassare la velocità dentro alla città. Questo avviene in tutti i paesi civili.
(Pays d'Aoste)

GARA AUTOMOBILISTICA AOSTA/GRAN SAN BERNARDO (1950)


La XII° edizione della corsa automobilistica Aosta Gran San Bernardo ha richiamato grande folla lungo i tornanti del percorso. Dopo una spruzzata di neve caduta due giorni prima della gara e che ha fatto temere gli organizzatori, domenica 9 agosto una splendida giornata di sole ha fatto tirare un sospiro di sollievo.
Dopo una gara all’insegna del più agguerrito agonismo sportivo, questi i nomi dei vincitori.
- classe 750cc: 1° Scala su N.D. che ha compiuto il percorso di 34 chilometri in 27’ e 30’’, alla media di 74 chilometri l’ora.
- classe fino a 1000cc: 1° Sighinolfi su Fiat Stanguellini, alla media di 78 chilometri l’ora.
- classe oltre 1000cc: 1° Stagnoli su Ferrari, alla media di 76,800 chilometri orari.
A fine gara però un luttuoso incidente ha funestato la giornata. A Etroubles, un camioncino di una nota panetteria di Aosta guidato da L.C. di 20 anni, con a bordo parecchi gitanti, per la rottura dei freni e proprio alla curva all’imbocco del paese, investiva un gruppo di persone e si schiantava contro il muro. Tredici i feriti subito soccorsi. Tra di essi, il carabiniere Giovanni Da Re in servizio a Etroubles e prossimo ad andare in pensione, decedeva purtroppo in serata per le ferite riportate.
(Pays d’Aoste)

venerdì 16 giugno 2006

RINFORZATA LA SQUADRA DI CALCIO (1950)

L'Unione Sportiva Aosta rende noto ai soci e simpatizzanti di aver concluso le trattative per la formazione della nuova squadra che disputerà il prossimo campionato. Elementi di valore per rinforzare la squadra ma anche un notevole sforzo finanziario. Gli sportivi pertanto è indispensabile che rispondano in maniera massiccia. La quota di associazione dunque sarà di 200 lire e l'abbonamento di 2.300 lire. Questo darà diritto ad uno sconto del 50 per cento sul prezzo del biglietto d'ingresso. Le iscizioni si ricevono presso il Caffè Sport di rue de Tillier, al Caffè Juventus di via Aubert e al Caffè Caballini ex Deorsola in via Umberto Primo.
(Pays d'Aoste)

IN VALLE NON CI SONO ANALFABETI (1950)

Non possiamo fare a meno di provare un sentimento di legittima fierezza, poichè nella nostra regione l'analfabetismo non esiste. Questo dovrebbero ricordarselo coloro che boicottano la nostra autonomia, l'insegnamento e l'uso della nostra lingua materna, cioè il francese. Grazie a questo invece, le nostre popolazioni possono anche leggere e scrivere in italiano ciò che come appunto risulta, non avviene in altre regioni della Penisola, nelle quali non si sa scrivere il francese -e questo è comprensibile- ma quel che forse lo è meno, non si sa scrivere neppure l'italiano.(Pays d'Aoste)

giovedì 15 giugno 2006

EMIGRANTI VALDOSTANI (1950)

Valdostani popolo di emigranti? Sembra di sì e il luogo preferito è la Francia.
I nostri emigranti nel mondo sono lavoratori sobri e coscienziosi e si adattano a qualsiasi tipo di lavoro, da quello più umile a quelli più gravosi e difficili. Sono richiesti dappertutto grazie alla loro onestà e intelligenza. Quello però che li caratterizza è che i nostri compatrioti restano sempre "valdostani" nel cuore.
Ma dove emigrano oltre alla Francia? Le mete preferite sono l’America, la Svizzera e poi l’Inghilterra.
E quali sono le cause di questa emigrazione? Perché la nostra regione è montanara e le sue ricchezze limitate. Andare via per guadagnarsi da vivere è spesso una necessità.
(Pays d’Aoste)

mercoledì 14 giugno 2006

VIA FESTAZ CAMBIA VOLTO (1950)

Via Festaz viene finalmente sistemata. Le due palazzine che la SIP ha costruito nella via sono ormai quasi ultimate. Le due costruzioni sono state erette tra l'antico ospedale Mauriziano e la via del Collegio, in modo che via Festaz rimanga considerevolmente allargata. A sua volta, l'Amministrazione della Valle si ripropone di sistemate tutta la strada interessata. Spesa prevista per i lavori tre milioni e mezzo circa.
(Pays d'Aoste)

ANNUNCI (1950)

Valdostano vedovo settantenne, buona occupazione, sposerebbe signorina o vedova massimo 50enne con bella presenza e ottime referenze. Scrivere al fermo posta. //
E' aperto il nuovo corso regionale della Scuola di Taglio della professoressa D'Alberto e diretto dalla maestra Adelia Venturini in Quendoz. Per informazioni rivolgersi alla Scuola stessa di via Croix de Ville al numero 48. //
Nell'ultima Fiera di Aosta si è smarrito un vitellone di un anno. Chi l'avesse ritrovato è pregato di avvertire il signor Dossan di Saint Pierre.// (Pays d'Aoste)

lunedì 12 giugno 2006

COM'E' L'ITALIA DEGLI ANNI '50? (1950)

E' un Italia presa dalla mania per tutto ciò che arriva dall'estero. I primi juke-box non si fermano mai un istante e le canzoni più 'gettonate' sono quelle di Juliette Grecò, hit del momento. La Coca Cola che si vende a 50 lire la bottiglietta batte qualsiasi altro consumo di bevande. La Versilia è il top per le vacanze al mare e i villeggianti impazziscono per il ballo della 'raspa' anche se i giovani preferiscono il 'boogie-woogie'. I rotocalchi scrivono 'la verità su Benito e Claretta', sul pittore Pisis che a Capri va in giro con un pappagallo sulla spalla e di un certo principe romano con un anatra a guinzaglio. Il puritanesimo imperversa: Nella stesura degli articoli infatti non si scrive 'seno' ma 'petto', il parto è un 'lieto evento' e gli 'amanti' non sono altro che 'due legati da affettuosa amicizia'. L'avvenimento più fotografato è sicuramente il matrimonio tra Tiberio Mitri -campione europeo dei pesi Medi- e Fulvia Franco, eletta due anni prima Miss Italia. Una notizia dà uno scossone all'Italia: all'alba del 5 luglio del '50, esattamente alle tre e trenta il bandito Salvatore Giuliano viene ucciso dalle forze speciali di polizia dopo anni di ricerche. Giuliano, soprannominato "il re di Montelepre" aveva 28 anni, sette dei quali, gli ultimi, farciti di tresche e violenze. E passando alle statistiche del '50, apprendiamo che la popolazione italiana è di 47 milioni e 300 mila unità, che le automobili in circolazione sono 342.021 e che il prezzo della super alle pompe è di lire 128. Una notizia positiva: il carovita si ferma e qualche prezzo addirittura scende.
E' l'inizio del cosiddetto 'boom' economico.

LIBRO CUORE E...VALLE d'AOSTA (1950)

Questo scritto ci arriva da uno dei nostri villaggi di montagna. Sono da poco passate le 9,30 del mattino. Un gruppo di bambini gioca allegramente in uno spazio della scuola. Un signore con la barba si avvicina loro e domanda in patois perchè non siano in classe. La risposta è che la maestra non è ancora arrivata. "Oggi allora vi farò lezione io" dice l'uomo con la barba. I ragazzi esitano. "Entriamo" dice l'uomo. "Oggi sostituirò la vostra maestra". Una volta entrati, il nuovo insegnante fa dire le preghiere e dopo comincia l'interrogazione. Alcune domande su la grammatica italiana e bene o male ottiene delle risposte. Alcune domande poi sul programma di francese e non arriva nessuna risposta. "Perchè non sapete rispondere"? "Perchè la maestra non ci insegna mai il francese" dice un alunno. In quel momento entra la loro insegnante e appena scorto l'uomo seduto alla cattedra per poco non cade a terra svenuta. Quell'uomo che interroga i suoi allievi altro non è che il signor Aimé Berthet, Assessore regionale alla Pubblica Istruzione. A questo punto i lettori indovineranno il resto della storia...(Pays d'Aoste)

domenica 11 giugno 2006

IL NUOVO VOLTO DEL TURISMO (1950)

In Valle d'Aosta si fa sul serio: Entro due anni, 100 nuovi alberghi. Attualmente invece ve ne sono solo 136 di varie categorie, 115 locande e 15 pensioni, con un totale di 4.500 camere e 7.200 posti letto. Vi sono poi 45 rifugi alpini con una media di 25 letti ciascuno e presso i privati vi sono altre 7.000 camere per villeggianti. Con i nuovi alberghi, il turismo della nostra regione si sta avviando verso una più adeguata soluzione. Come sappiamo, fino adesso la situazione non è stata molto rosea anzi, il nostro turismo ha sempre offerto un immagine alquanto arretrata. Aosta per esempio, che pur difetta di alberghi, vedrà sorgere nelle vicinanze della stazione, un edificio alberghiero di oltre 100 camere e un altro albergo, l'attuale Alpino, porterà ad oltre 80 il numero delle sue camere. Anche in campo turistico dunque, la Valle d'Aosta si avvicina ad altre più progredite regioni. Qualcosa di concreto deve pur cominciare a sorgere dalla tanto agognata autonomia.
(Pays d'Aoste)

COPPA ARISTIDE GAL (1950)

Si è svolta a Pila nel giorno di Befana la gara di discesa in memoria di Aristide Gal. Il forte numero dei concorrenti, la giornata luminosa e chiara e il meraviglioso spirito agonistico che ha animato i concorrenti ha contribuito a rendere la manifestazione veramente interessante. Vincitore della gara è stato Davide David dello "Sci Club Monterosa" di Gressoney, e campione valdostano del 1948. Questi i primi tre classificati: 1° Davide David, che ha superato il non facile percorso da Chamolè a Plan de Pra (tre chilometri) in 3' e 58''. Secondo classificato Mario Bechaz in 4' e 23''. Terzo Piero Rosset in 4' e 25''. (Pays d'Aoste)

CHI FERMERA' I ROSSO/NERI? (1950)

L'anno nuovo è di buon auspicio per la nostra squadra, la quale ha raccolto il suo decimo risultato positivo raggiungendo la capolista, il Magenta, trovandosi così sopra la media inglese. L'ultimo incontro dopo la lunga pausa del campionato di Promozione giocato contro la Ghemmese, è stato vinto dall'Aosta per 2 a 1. Tra i migliori in campo sicuramente Arnaboldi, portiere dei rosso/neri. (Pays d'Aoste)

venerdì 9 giugno 2006

RAPINE ALL'ORDINE DEL GIORNO (1949)

Due rapine nello stesso giorno. Nella prima è rimasto vittima Michele Morabito, calabrese residente a Porossan e operaio alla Cogne. Rientrando a casa verso le dieci di sera, in località Villa Motta il Morabito veniva assalito da due individui e derubato della busta paga che aveva poco prima ricevuto, di una cifra di circa 12.000 lire. I due, dopo averlo derubato facevano perdere le loro tracce. L'altro caso ha trovato coinvolti tale Tommaso Michelet e un certo Brunod. I due, mentre stavano rientrando alle loro abitazioni a Verrayes, in località Chambave venivano aggrediti da tre individui e selvaggiamnete percossi, tanto che il Brunod veniva ricoverato all'ospedale di Torino per le gravi ferite alla testa. Uno degli energumeni sembra sia stato già individuato dopo essere stato riconosciuto dalla vittima. (Pays d'Aoste)

MANDATO DI CATTURA PER CONSIGLIERE COMUNISTA (1949)

Per l'ex consigliere comunista della Valle ed ex commissario per l'alimentazione A.F. clamorosamnete fuggito l'altra estate senza rendere conto della sua intricata gestione amministrativa, è stato spiccato mandato di cattura. Egli è stato deferito all'autorità giudiziaria per concussione. Sembra che le irregolarità si aggirino a parecchi milioni, ma manca ogni ulteriore possibilità di indagine perchè non esiste una contabilità.
(Pays d'Aoste)

AUTUNNO DA DIMENTICARE (1948)

Piogge torrenziali sono cadute nella nostra regione facendo grossi danni specialmente in bassa Valle. Sei case sono andate distrutte a Issime e sempre nello stesso luogo, una donna è stata inghiottita dalla furia delle acque. La pioggia che ormai cade ininterrottamente da diverse settimane, ha distrutto ponti e sradicato diversi pali del telegrafo, del telefono e dell'energia elettrica. Nella Valle dell'Evancon, strade franate e gravi danni alle campagne. A Verres si è avuto il dolore di vedere in parte rinnovarsi i disastri del 1840. Un enorme massa fangosa infatti ha portato a valle grosse rocce che fortunatamente sono finite verso la Dora, distruggendo tutto al loro passaggio. Ad Aosta infine le strade si sono trasformate in veri è propri ruscelli per la quantità della pioggia caduta. Anche alcune case del centro storico e numerosi scantinati si sono allagati.
((Pays d'Aoste)

E VI DICHIARO, "MARITO E MARITO".

PACS, acronimo di Patti Civili di Solidarietà.
In parole più chiare, il matrimonio - o l'unione - di due persone dello stesso sesso.
Gianfranco, in arte Silvana, a lui del matrimonio non gli interessava un fico secco. Andò uomo a Casablanca nei primi anni '70 e ritornò a casa donna. Fu duro per lui mettere da parte i soldi per l'operazione ma con gioia un giorno lo comunicò a tutti i suoi amici: «Vado, mi opero e torno».
Al suo rientro organizzò una grande festa al "Regiskaya", primo locale in Italia dove i gay potevano esserlo perché a nessuno "fregava" niente. Gianfranco "Silvana" così, in privè, volle mostrare agli increduli amici la sua "femminilità", ovvero quel meticoloso lavoro attuato dai medici per darle ciò che la natura aveva negato. "Silvana" diventò così la "regina" delle notti in discoteca, femminile in tutto eccetto in quelle mani un po' troppo grandi e quel pomo d'Adamo un po' troppo sporgente. «Non si può avere tutto» diceva con voce suadente.
Ti sposerai ora? gli chiesero gli amici più... carogna.
La sua risposta fu anticipata da una fragorosa risata: «Mi viene già da ridere al pensiero di sentire un sindaco che a fine della cerimonia dice "E così vi dichiaro marito e marito"».
La sapeva lunga il buon Gianfranco "Silvana"...

giovedì 8 giugno 2006

TRAGICA ESPLOSIONE AD AOSTA (1948)

Martedì otto luglio alle ore 7,30 di sera, un forte boato ha fatto sussultare la città di Aosta. L'impresa dei geometri Cuaz e Cortelli aveva provvisoriamente depositato nel magazzino della casa della signora Lale-Lacroix posta sull'angolo di via Monte Pasubio e via Solarolo, alcuni quintali di 'cheddite' -un potente esplosivo usato per bombe e mine, generalmente a base di clorato di potassio- in attesa di essere portata in un cantiere. Alle 19,30, per cause non ancora accertate la cheddite esplodeva. Investiti dallo scoppio perdevano all'istante la vita l'alpino Primo Mattanza di 22 anni e la signora Rosa Coppo di anni 51, mentre il fratello di quest'ultima, Francesco di 55 anni, decedeva il giorno dopo. Molti feriti e molte le case sventrate dalla violenza dell'esplosione. (Pays d'Aoste)

ELEZIONI POLITICHE 18 APRILE 1948

Vittoria della Democrazia Cristiana e delle idèe valdostane. Con 24.687 voti è stato eletto al Senato Ernest Page e alla Camera, con 28.737 voti Alphonse Paul Farinet. Grande affluenza alle urne. Ad Aosta, su 12.975 aventi diritto al voto, hanno votato 11.346 persone le quali hanno assegnato 4.834 preferenze a Page e 6.007 a Farinet. (Pays d'Aoste)

MY LIBRARY

«We have come together with a unity of purpose because our nation demands it. September 11,2001, was a day of unprecedented shock and suffering in the history of the United States. The nation was unprepared. How did this happen, and how can we avoid such tragedy again?»
«We came into this process with strong opinions about what would work. All of us have had to pause, reflect, and sometimes change our minds as we studied these problems and considered the views of others. We hope our report will encourage our fellow citizens to study, reflect and act»
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Thomas H. Kean Chair Lee H. Hamilton vice Chair

"THE 9/11 COMMISSION REPORT" is the final report of the national commission on the terrorist attacks upon the United States of September 11, 2001, where nearly three thousand people died. In Lower Manhattan, on a field in Pennsylvania, and along the banks of the Potomac, the United States suffered the single largest loss of life from an enemy attack on its soil.

Manufacturing by RR Donnelley, Harrisonburg VA/ Crawfordsville, IN
Book design by Anna Oler
Cover design by Archie Ferguson
Production staff: Sue Carlson, Andrew Marasia, and James L. Mairs
W.W. Norton & Company, Inc.
500 Fifth Avenue, New York, NY 10110

STATUTO SPECIALE PER LA VALLE D'AOSTA (1948)

Il Testo, elaborato e presentato alla Costituente della Sottocommissione per gli Statuti Regionali composta da 19 deputati, si apre con l'art. n.1 nel quale si scrive: "La Valle d'Aosta è costituita in Regione Autonoma, fornita di personalità giuridica entro l'unità politica della Repubblica Italiana, una e indivisibile, sulla base dei principi della Costituzione e secondo il presente Statuto. La Regione ha per capoluogo Aosta". Il Testo inoltre specifica nell'art. n.2 le funzioni della Regione, Finanze Demanio e Patrimonio, e all'art. n. 14, quello inerente alla Zona Franca: "Il territorio della Valle d'Aosta è posto al di fuori della linea doganale e costituisce Zona Franca. Le modalità dell'attuazione della Zona Franca concesse alla Regione saranno concordate con la Regione e stabilite con legge dello Stato". La legge ha avuto 227 voti favorevoli, 84 contrari e 2 astensioni.
(Pays d'Aoste)

VALDOSTANI RETROGRADI? (1948)

Non si è mai così tanto parlato della Valle d'Aosta come da dopo la Liberazione. Si è parlato e si continua a parlare sia all'estero che in Italia e molti giornalisti italiani non sembrano aver capito bene il vero aspetto della nostra Autonomia. Tra questi signori io ci metto un certo Angelo Richieri che in un suo articolo pubblicato su "L'Italiano del domani", non ha esitato a dichiarare che "l'Autonomia come è intesa da molti -e questo 'molti' è riferito ai valdostani-, è un pericolo per l'unità nazionale e per la democrazia". Ma questo signore dice ancora che i valdostani, "dopo tanti anni di silenzio, sembrano diventati inspiegabilmente ostili a ciò che di italiano è in essi". Come dire che i valdostani non sono affatto italiani. Il signor Richieri poi lancia ancora un accusa alla nostra popolazione, e cioè che "è' più facile incontrare in quelle contrade -come dire in Valle d'Aosta- dell'ammirazione per una vecchia sega di tipo medievale che non per una campata di mille metri di una moderna funivia, e ciò, per quanto abbia la sua poesia, in tema di politica è causa di retrograda ottusità". I valdostani dunque sarebbero ottusi e retrogradi? (J.Br.)
(Pays d'Aoste)

mercoledì 7 giugno 2006

PUBBLICITA' NATALIZIA (1947)

Si uniscono nel porgere gli auguri di Natale:

Salumeria Michela Gaia di via Umberto Primo.
Panificio Bovio di via Croce di Città al numero 28.
Albergo Ristorante Gallina.
Sartoria di Cesare Netto di via Sant'Orso n.1.
Albergo Svizzero di via dell'Ospedale n.4.
Albergo Alpino di via Umberto.

Per Natale, al supercinema 'Lo Partisan' è in programma
"Notorius" con Cary Grant e Ingrid Bergman, un film che sta ottenendo grandi successi.

"Che il 1948 porti in ogni casa pace e prosperità".
Il sindaco di Aosta Savioz.
(L'Union Valdotaine)

VOGLIAMO LA LUCE! (1947)

Avremo anche noi l'illuminazione elettrica? Dato che la forza elettrica che viene prodotta in Valle alimenta quasi tutte le città dell'Alta Italia, non comprendiamo perché si debba aspettare così a lungo l'installazione di un po' di luce nei nostri villaggi. Come a Verrayes, dove gli abitanti devono ancora passare la sera alla povera luce di una lucerna! (Pays d'Aoste)

IL PROGRESSO CHE AVANZA (1947)

E' stata inaugurata in questi giorni una teleferica che partendo da Entreves porta al Colle del Gigante. Il viaggio si compie in 12 minuti e le vetture, che possono ospitare 35 persone, trasportano i turisti ai 3360 metri del rifugio Torino, situato ai piedi della Mer de Glace. I vagoni fatti in alluminio duro, si fermano prima al Mont Frety a 2200 metri e dopo una breve sosta riprendono a salire. Un nuovo mezzo di trasporto dunque che contribuirà molto alla valorizzazione di Courmayeur, così ricca di bellezze naturali. (Pays d'Aoste)

ASPETTA E SPERA...(1947)

Nei giorni scorsi, esattamente martedì, ho smarrito una mazzetta di banconote per un valore di 24 mila lire, molto probabilmente sul percorso Croix de Ville/via de Sales/piazza Chanoux. Chi l'avesse trovata e volesse renderla può consegnarla alla redazione del giornale.
(Augusta Pretoria)

martedì 6 giugno 2006

UN 'CORVO' A GIGNOD (1947)

Un fatto ha messo in subbuglio la tranquilla popolazione di Gignod. Il tutto lo si deve ad un 'corvo' che ha spedito un po' alla volta un centinaio di lettere a numerose famiglie. In queste anonime missive, l'ignobile personaggio metteva in guardia le mogli dall'infedeltà dei mariti mentre in altre, capovolgendo la situazione, parlava di mogli che se la spassavano allegramente. Logico a questo punto che molte famiglie siano entrate in crisi. Una volta scoperto però che quasi tutti avevano ricevuto queste lettere, le vittime ormai furiose si sono trasformate in poliziotti. Grazie proprio ad una di queste vittime, confrontando una lettera che aveva ricevuto da un amico si è accorto che la calligrafia era la stessa di quella del 'corvo' così pure come gli errori di ortografia. Per la polizia è stato un gioco mettere le mani sul colpevole, un giovane di 30 anni residente appunto a Gignod e impiegato alla Cogne. Col suo arresto la pace è tornata in paese, mentre A.I. -queste le iniziali del 'corvo'-, all'ombra della Torre dei Balivi avrà trovato senz'altro altri passatempi, sicuramente non di cattivo gusto. (L'Union Valdotaine)

SANGUINOSA RAPINA (1947)

Verso le dieci di sera del 10 marzo, mentre saliva le scale al primo piano di casa sua con l'incasso dell'intera giornata, Fedele Farcoz, gestore del negozio di tabacchi, si vedeva tutto ad un tratto aggredire da uno sconosciuto che sbucava da un angolo buio. Prima di rendersi conto di quanto stesse accadendo, il Farcoz veniva ripetutamente colpito con un grosso coltello. Malgado le gravi ferite e malgrado i suoi 60 anni, Farcoz reagiva riuscendo a disarmare e poi individuare l'individuo. Alle sue grida d'aiuto accorreva qualcuno, non tanto velocemente però da bloccare definitivamente il criminale il quale, vistosi perduto, riusciva a liberarsi dalla stretta del Farcoz e a gettarsi dalla finestra scomparendo poi nel buio della strada. La polizia sta indagando, perchè grazie alla testimonianza di Fedele Farcoz, questi avrebbe riconosciuto nel criminale un cliente che un attimo prima aveva bevuto nella sua cantina e che da lì aveva avuto la possibilità di introdursi furtivamente in casa. (L'Union Valdotain)

EDITORIALE (1947)

Siamo rimasti solo noi a tenere altro il drappo e ad alimentare la fiamma sacra del nostro 'pays'. Da oggi invece, entreremo francamente anche in questo campo. Ci occuperemo dunque della questione agraria, della questione operaia, amministrativa e di tutti i problemi sociali. Continueremo così a lavorare energicamente per il trionfo di tutte le nostre buone tradizioni religiose e sociali, per gli interessi e il progresso dei nostri paesi.
(Carlo Bovard. Direttore del quindicinale Augusta Pretoria)