lunedì 31 ottobre 2011

Let me see IF I understand all this...

IF you cross the North Korean border illegally,
you get 12 YEARS HARD LABOUR.
IF you cross the Iranian border illegally,
you're DETAINED INDEFINITELY.
IF you cross the Saudi Arabian border illegally,
you WILL BE JAILED.
IF you cross the Chinese border illegally,
you MAY NEVER BE HEARD FROM AGAIN.
IF you cross the Venezuelan border illegally,
you will be branded a spy,
AND YOUR FATE WILL BE SEALED.
IF you cross the Cuban border illegally,
you will thrown INTO POLITICAL PRISON ROT.

BUT IF you cross the U.K. border illegally,
you GET A JOB; a DRIVERS LICENZE;

NATIONAL INSURANCE CARD;

SOCIAL SECURITY BENEFITS; FAMILY CREDIT;


CREDIT CARDS;

SUBSIDISED RENT OR A LOAN
TO BUY A HOUSE;

FREE EDUCATION;


FREE HEALTH CARE;


A RAPRESENTATIVE IN PARLIAMENT;


YOU CAN VOTE, YOU CAN EVEN RUN AS AN MP
OR START YOUR OWN POLITICAL PARTY!

Last but not least,
YOU CAN DEMOSTRATE IN THE STREET AND BURN THE FLAG,
and IF we stop you,
WE'RE CLASSED AS RACIST...

martedì 25 ottobre 2011

Louis Durnwalder: Ich liebe Italien!

Louis Durnwalder presidente della Provincia di Bolzano é il "paperone" tra i politici italiani. Il suo stipendio infatti è di 27.282 euro mensili (fonte adnkronos), ovvero 327.384 euro all'anno, che in valore del vecchio conio fa la bellezza di quasi 634 milioni di lire! Epperbacco si dirà! Ma chi è, Obama? Obama? E' ancor di più del presidente degli Stati Uniti, e pure del nostro presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, poiché il primo, a capo della maggior potenza mondiale e con una popolazione da amministrare di circa 300 milioni di abitanti (contro i poco più di 500 mila della Provincia di Bolzano) si porta a casa uno stipendio annuale di 400.000 euro, mentre Napolitano ne prende 239.000. Il "caro" -in tutti i sensi- Durnwalder, recentemente ha avuto una grossa critica per il suo stipendio "sproporzionato" da parte del ministro Roberto Calderoli, ma il "nostro" Louis ha prontamente ribattuto che "è perfettamente inutile che il ministro se la prenda con me, perché c'è una legge che stabilisce quanto guadagno, e se il Consiglio regionale decide di cambiarla, a me va bene". E' già, prova a toccare il suo stipendio in Consiglio regionale, quando per tutti piove manna dal cielo: 14.359 euro mensili se li prendono i Consiglieri mentre il Presidente del Consiglio "se ne pappa" ben 21.585 al mese, per tutti naturalmente con la tredicesima mensilità da aggiungere. Ma per chiarire il perché di questi super stipendi, il presidente Durnwalder ha la sua pronta risposta: "è tutta gelosia verso le regioni a statuto speciale, perché vedono che qui le cose funzionano bene". Non dice però della divisione interna tra residenti di lingua tedesca e quelli di lingua italiana, un disagio che riporta anche il sito web "Alto Adige", dove testualmente si scrive: " Uno sguardo nei due quotidiani della regione, "Dolomiten (quotidiano tedesco) e "Alto Adige" (quotidiano italiano), conferma questa impressione: le tensioni politiche tra le due etnie non sono affatto sparite. Sono le persone che vivono lì che sentono di più il disagio del "problema etnico". Insomma, sentirsi tedesco per tutto il mese ad eccezione del giorno dello stipendio. Mi vien da ridere, e sono certo che anche "Herr Louis" nel momento in cui ritira il suo lauto stipendio riderà sotto i baffi: "Io tetesko? Ma stiamo skerzando? Ich liebe Italien!". E ci credo. In Germania prenderebbe le briciole, se pensiamo che il cancelliere tedesco Angela Merkel arriva a malapena a 19.000 euro mensili...


domenica 23 ottobre 2011

Marco Simoncelli 1987-2011



"Sono qui in Malesia, e ho tanta voglia di scendere in pista..."
Ultime parole di Marco Simoncelli nell'intervista fatta poco prima della gara, dove al secondo giro e in quarta posizione avrebbe perso la vita.

Sono nato a Cattolica il 20/01/1987. I miei genitori avevano una gelateria, e mio babbo una grande passione per le moto e per le corse. Così la mia infanzia l'ho passata tra gelati e motori! A 4 anni per Natale i miei mi hanno regalato la mia prima motorina, una Suzuki 50 minicross. E così ho iniziato a sgasare nei campi intorno a casa. Con le minimoto sono andato le prime volte quando avevo più o... meno 7 anni e a 9 ho corso la mia prima gara ufficiale di Campionato regionale.
Fino a 13 anni ho girato con le minimoto costruite dal babbo di Mattia Pasini vincendo 2 Campionati Italiani, nel 1999 e nel 2000.
Sempre nel 2000 ho provato per la prima volta una 125 da Gran Premio e l'anno seguente ho disputato il Trofeo Honda 125GP e il Campionato 125GP con il team di Massimo Matteoni in sella ad una Honda. Fu una stagione ricca di cadute nella prima parte, ma di ottimi risultati nella seconda. In classifica terminai 9° sia nel Trofeo che nell'Italiano.
Nel 2002 a 15 anni ho disputato il Campionato Europeo 125 sempre nel team Matteoni, ma questa volta con una Aprilia. Vinsi il Campionato debuttando allo stesso tempo nel Campionato del Mondo (Gran Premio dellaRepubblica Ceca), per sostituire il pilota Jaroslav Hules nelle ultime 5 gare.
Nel 2003 ho partecipato alla mia prima stagione iridata completa, solito Team Matteoni e solita Aprilia 125. Terminai la stagione al 21° posto ed il miglior risultato fu un 4° nell'ultimo Gran Premio della stagione.
Nel 2004 cambiai team, passando al team di Fiorenzo Caponera, e proprio in quell'anno feci la mia prima Pole Position vincendo la mia Prima Gara di campionato del Mondo. Eravamo a Jerez sotto un diluvio universale e per la prima volta l'inno italiano suonava per me. In quell'anno ci furono diversi alti e bassi e persi le ultime 2 gare per un infortunio. Finii 11° in classifica generale.
Il 2005 è stato il mio ultimo anno in 125 e anche il migliore. In quell'anno vinsi una gara, terminai 6 volte sul podio e arrivai 5° in Classifica.
Nel 2006 ci fu il passaggio in 250 con il Team Metis Gilera e con una moto ufficiale, fu una stagione difficile, piena di incomprensioni con il team ed il mio capotecnico. Chiusi la stagione 10° in generale con un sesto posto come miglior risultato.
Per questo nel 2007 la Gilera mi tolse la moto ufficiale e mi assegnò una LE (una moto del 2005), i risultati non cambiarono molto dall'anno precedente ma la stagione fu nel complesso molto più positiva. Inanzitutto iniziai a lavorare con Aligi Deganello e alcuni dei ragazzi che ancora oggi dopo 5 anni fanno parte della mia squadra, oggi ho con loro un bellissimo rapporto. L'altra cosa buona fu che finalmente capimmo di avere un grande potenziale.
Nel 2008 la Gilera mi riassegnò una LE (questa volta un po' più aggionata) anzichè la RSA ufficiale. La stagione partì di merda, con 2 zeri nelle prime 2 gare, ma nel gran Premio del Portogallo conquistai la mia prima Pole ed il mio primo podio ed al Mugello nel GP di casa la mia prima vittoria nella quarto di litro.
A metà stagione poichè ero in testa al Campionato la Gilera mi diede finalmente la RSA ufficiale e da lì le cose si misero molto bene. Conquistai in totale 7 Pole, 6 Vittorie e 12 podi e il Campionato del Mondo con una gara di anticipo.
L'anno seguente decisi di restare nella classe intermedia per bissare il successo del 2008. Le premesse c'erano tutte, ma una settimana prima dell'inizio del Campionato mi ruppì lo scafoide mentre mi allenavo con la moto da cross.
Oltre a non prendere parte al primo Gran Premio, quell'anno lì ne succedevano di ogni e tutte le volte che sembrava fossi tornato in corsa per il Campionato o cadevo o qualche guaio tecnico mi impediva di portare a termine la gara. Ciò nonostante arrivai a giocarmi il titolo all'ultima corsa... Valencia. Per vincere io dovevo fare primo e H.Aoyama 13°. Ci sarebbe voluto un miracolo, ma i giochi non erano ancora chiusi.
Il risultato fu che lui arrivò 7° e io caddì mentre ero in testa.
Perciò fine dei canditi! Morale della favola arrivai addirittura 3° in classifica, nonostante 6 vittoie e 10 podi.
Ah... nel 2009 ho anche partecipato al round italiano della superbike a Imola, per sostiure Nakano in sella all'Aprilia Superbike. Fu una grande giornata, cocnlusa con una caduta nella prima manche e un podio nella seconda. Quel giorno la gente sulle colline del circuito fece un gran tifo per me...lo ricordo ancora oggi fantastico!!! Il 2010 è stato l'anno del grande salto in MotoGp. Dopo tanti anni con il Gruppo Piaggio sono passato alla Honda nel team di Fausto Gresini. E' stato un anno molto impegnativo e difficile, perchè il livello della MotoGp è veramente alto. In più all'inizio io e la mia squadra (che mi ha seguito dalla 250) non avevamo esperienza e questo complicava ulteriormente le cose. Ma restando uniti e dando sempre il massimo siamo riusciti a fare una seconda perte di stagione sempre in crescendo e arrivando a ridosso dei migliori. Alla fine sono arrivato 8° in generale ed ho ottenuto un 4° posto come miglior risultato (3° posto perso sul traguardo). Il 2011 per il momento è un anno molto positivo, perchè sono costantemente veloce come i migliori, anzi a volte anche di più! Però purtroppo non sono ancora riuscito a concretizzare questa mia velocità con un podio.
State tranquilli..... io continuo a mettercela tutta!!!

P.S. Rileggendo mi sono accorto di "avere una relazione complicata" con i tempi verbali... però non avevo voglia di riscrivere tutto!!! Accontentavi!! :)

Premi

1999 minibike Italian Champion
2000 minibike Italian Champion
2002 125cc European Champion
2008 250cc World Champion
2009 3rd place 250cc World Championship.


(Dalla sua "Official Fanpage" su Facebook.)


sabato 22 ottobre 2011

Gheddafi: Sic transit gloria mundi...

Urla, ressa, spintoni, sangue. Muammar Gheddafi lo sa che il suo cammino è giunto al termine, in mezzo a quella folla di invasati. E' ormai ridotto ad una maschera di sangue, e il suo tempo sta per scadere. Sembra impossibile collegare quell'immagine a quella impettita nella divisa da colonnello vista poco tempo fa durante la sua ultima visita in Italia. Allora, intorno a lui c'erano discrete distanze, tappeti rossi squilli di tromba e inchini rispettosi, oltre a protettive "Amazzoni" che davano sicurezza. Non era certamente uno stinco di santo Muammar Gheddafi e questo lo dimostrò immediatamente pochi giorni dopo la sua presa del potere ottenuto con un colpo di stato il 26 agosto 1969, e la prima mossa dell'appena nata "Grande Jamahiriya socialista popolare araba libica" fu il 21 luglio del 1970, con la confisca di ogni avere e la cacciata dal suolo libico di migliaia di italiani là residenti. Di seguito, fu un susseguirsi di nefasti segreti sulla sua persona: Ustica, Lockerbie e sanguinose repressioni nel suo Paese. Ora eccolo lì, implorante, ricoperto di sangue e circondato dalla sua folla, una folla non più adorante ma assetata di vendetta. E' la storia che si ripete, e Misurata sembra una replica di Piazzale Loreto a Milano, con tutti i suoi orrori e macabri messaggi. Mohammed, il ventenne che si dice abbia sparato il colpo fatale al rais troneggia sulle foto di questi giorni, ha in mano la pistola d'oro presa a Gheddafi e urla al cielo "Allah è grande, la Libia è liberata!" Sic transit gloria mundi dunque, mentre la cosiddetta "primavera araba" comincia con le tinte fosche del sangue...

martedì 18 ottobre 2011

Er Pelliccia, "eroe de noantri"...

Eccolo qui "l'eroe metropolitano", il "Che Guevara de noantri", il "Don Chisciotte di borgata". Eccolo qui Fabrizio Filippi detto "er pelliccia", 24 anni, originario di Bassano Romano (Viterbo), davanti a tutti mentre avanza baldanzoso "sprezzante della morte contro il nemico" per le vie di Roma, mentre come ultimo gesto estremo, in piazza San Giovanni lancia un estintore verso le forze dell'ordine. La Digos, cioè "il nemico", lo ha arrestato dopo solo due giorni, e come l'ultimo dei vigliacchi non ha "mostrato il petto", ma ha semplicemente balbettato la più ridicola delle scuse agli uomini che gli stringevano le manette ai polsi: "si, quello della foto sono io, ma l'estintore mi serviva per spegnere l'incendio". No... non può cadere così un un eroe, il mito di una masnada di adoranti seguaci che tra un assalto distruttivo ad un negozio, l'incendio all'auto di un povero Cristo e una razzia in un supermarket, ammiravano quella figura che a torso nudo, pantaloni smutandati, benda sul volto e capelli al vento sfidava la sorte avversa. Ma come!? Proprio nel momento "solenne" non grida "Viva B.B." (che non sta per Brigitte Bardot ma black bloc...) seguendo il suo destino infame nel carcere dello Spielberg, ma cerca una scappatoia alle sue malfatte? In 13 di questi soggetti sono caduti nelle mani della giustizia, tutti riconosciuti come il "nostro eroe" attraverso foto e filmati girati per le vie della Capitale nel giorno di follia. Tra di loro, sei minorenni e due donne, e tutti già conosciuti dalla Digos per altre "campagne" in giro per le città da mettere a ferro e fuoco. Passata la tempesta, a Roma in questi giorni si stanno facendo due conti, e a sentire il sindaco Gianni Alemanno -che col Comune si costituirà parte civile-, tra cassonetti, vetrine, automobili, blindati della polizia e arredo urbano, i danni sfiorerebbero i 5 milioni di euro. Sul web i commenti su questo "sabato folle" si accavallano, ma tutti sono concordi su una cosa: dopo la galera -e che galera ci sia!-, questi balordi si sobbarchino le spese "fino all'ultimo centesimo" pagandole di tasca propria, e per chi non ha i mezzi, servizio sociale fino ad esaurimento del debito. Che ingrati... Per gli "eroi" del 2000 a quanto pare non c'è nessuno sconto...

giovedì 6 ottobre 2011

Steve Jobs 1955-2011


"Essere l'uomo più ricco del cimitero non mi interessa... Andare a letto la sera dicendosi che si è fatto qualcosa di meraviglioso... questo è quello che conta per me".

martedì 4 ottobre 2011

Amanda Knox e Raffaele Sollecito: non sono gli assassini di Meredith Kercher

Pochi minuti prima delle 22 di ieri, lunedì 3 ottobre, per Amanda Knox e Raffaele Sollecito (foto) si è aperta una nuova vita. Non sono loro ad aver ucciso in maniera brutale Meredith Kercher la sera del sei novembre 2007, ed è questo ciò che ha letto il presidente della Corte d'assise d'Appello di Perugia Claudio Pratillo Hellman: "In nome del popolo italiano, si assolve entrambi gli imputati dai reati contestati ai capi A (omicidio ndr), B (porto di coltello), C (violenza sessuale), e D (furto) perché il fatto non sussiste, e ordina l'immediata liberazione di Knox Amanda e Sollecito Raffaele se non detenuti per altra causa". I pensieri di una vita dietro le sbarre -26 anni per Amanda e 25 per Sollecito, sentenza della Corte d'Assise del 5 dicembre 2009- sono volati via in un attimo, cancellati dalle parole del presidente. Ma se da una parte dell'aula si festeggiava il verdetto, da un'altra parte, quella dove si trovava la famiglia della vittima, lo sconcerto era alle stelle. "Noi non vogliamo dei colpevoli a tutti i costi -hanno detto pacatamente- ma vogliamo il responsabile della morte di Meredith". Per la Corte questi non sono Amanda e Raffaele, e l'unico adesso è l'ivoriano Rudy Guede, condannato a 30 di carcere -diventati 16 in Appello- il 28 novembre del 2008, colui che praticamente coinvolse l'americana e Raffaele Sollecito. Ma dal momento che Guedè fu condannato "per concorso in omicidio e violenza sessuale", oggi la gente si chiede: ma chi sono allora questi soggetti ignoti? Un processo da riaprire dunque, per questo delitto "internazionale" con vittima inglese, presunti assassini un italiano e un'americana, un ivoriano -Rudy Hermann Guede- già condannato, un congolese -Patrick Lumumba- tirato in ballo e scagionato, e un albanese -Hekuran Kokomani- testimone della prima ora. Tra le tante "zoomate" televisive e pagine di gossip, -la bella Amanda, Venere in pelliccia, Volto d'angelo, Sexy Foxy- , quello che è stato dimenticato è il destino della giovane studentessa 21enne Meredith Kercher, uccisa "in quell'Italia che amava". "Voglio rivedere il mio mare" ha detto a caldo Raffaele Sollecito, mentre il desiderio di Amanda Knox è stato quello di "sdraiarmi nel prato verde di casa mia". Due giovani che si riappropriano della loro vita dunque, e cosa importa se chi gliel'ha restituita è il presidente della Corte Claudio Pratillo Hellman, che per ironia della sorte ha un cognome che in italiano significa "uomo dell'inferno"...