sabato 22 settembre 2012

Acido per un amore che finisce.

Una storia che sembra venire da altre latitudini, altri paesi, paesi dove i "volti cancellati" non fanno notizia, e invece succede in Italia, a Brescia. Le peggiori usanze fanno presto ad attecchire, e allora eccoci qui a raccontare l'orrore di questa storia. E' un amore che finisce quello tra Elena P. 23 anni (foto) e incinta al nono mese e William, 26 anni di Travagliato. Un anno di convivenza tra alti e bassi poi, nel luglio scorso la fine. Fin qui tutto regolare, poiché milioni di storie d'amore iniziano e finiscono. "Ho un'altra ragazza" dice William, dubbioso pure sulla paternità del figlio che la sua compagna porta in grembo. Un rapporto deteriorato dunque e quella porta che si chiude. Ma non per Elena che inizia a tartassarlo di telefonate e messaggi, gli taglia le gomme della vettura e così fa pure con quelle dei suoi amici. C'è a questo punto una denuncia ai Carabinieri per "stalkin" fatta da William nei confronti della sua ex compagna la quale a questo punto pensa ad una vendetta "che se la ricorderà". In suo soccorso arriva un amico, un certo Dario B. che da un po' di tempo è un suo spasimante, e poco importa se ha quasi il doppio dei suoi anni. Stabilito il piano, i due con il volto coperto si appostano nei pressi dell'abitazione di William e nella notte tra mercoledì e giovedì scorso lo aggrediscono sulle scale, e una volta immobilizzato, i due gli versano addosso una bottiglia di acido muriatico. Urla di dolore e la fuga dei due aggressori. William viene portato urgentemente all'ospedale di Brescia dove i medici constatano subito la gravità delle ferite. L'occhio sinistro è interamente bruciato e c'è il rischio che il giovane possa perdere anche l'altro. Oltre a ciò, anche il volto è irrimediabilmente "cancellato," e inoltre ha ustioni sul 30 per cento del corpo, tanto che i medici si riservano la prognosi. Per la polizia non è difficile risalire agli autori della brutale aggressione...

La fine della seconda Repubblica...


“60 MLD L’ANNO SONO I NUMERI DELLA PIAGA SOCIALE E DELLA CORRUZIONE: illegalità, corruzione, malaffare sono fenomeni ancora notevolmente presenti nel Paese e le cui dimensioni, presumibilmente, sono di gran lunga superiori a quelle che vengono, spesso faticosamente, alla luce”.
Lo ha scritto nero su bianco la Corte dei Conti, e l'ultima spallata alla dignità politica -come se ce ne fosse bisogno!- arriva da questo ultimo ladrocinio, come specifica bene "Il Giornale". 


 Con accrediti per quasi ottantamila euro in un solo giorno quel nomignolo - «Batman» - è a dir poco meritato. La lista movimenti del conto corrente del gruppo Pdl «gestita» da Franco Fiorito è piena di sorprese. Così tanto da non sorprendere quasi più. Il 2 maggio scorso, per dire, l'Unicredit annota quattro bonifici per «Francone» con i «soliti» importi ex articolo 8 legge 14/98, quella «per garantire il rapporto tra elettore ed eletto», che dovrebbe servire per i portaborse e che la Regione accredita direttamente ai consiglieri: 4190 euro al mese. Invece quel giorno escono, moltiplicati, dal conto del gruppo: due bonifici da 8381 euro, due da 4191, tutti con beneficiario Franco Fiorito. E non basta. A seguire, stessa data, ecco altri sei ordini di pagamento praticamente identici, tutti da 8380,5 o 8381,1 euro. Se anche questi sono finiti sui suoi otto conti correnti, la cifra totale, in meno di 24 ore, arriva a più di 75mila euro. In mezzo, sempre il due maggio, anche un bonifico da 7.200 euro. E più avanti, nei giorni successivi, la teoria di accrediti continua.Ma il metodo «batman» funziona solo grazie al sistema di (s)controlli della Regione Lazio, che ha visto nel 2011 i 17 gruppi consiliari spendere più di dodici milioni di euro (12.249.712,9), fino a ieri. Poi, dopo il caso Fiorito, sono arrivati i tagli dei tagli voluti dalla Polverini e certificati nel pomeriggio dal voto dell'aula. Tanti soldi, senza dubbio, eppure nemmeno una goccia di questo fiume finanziava il già citato «articolo 8», utilizzato come causale nei bonifici del «Batman di Anagni». Anche quello, peraltro, dimezzato ora a 2095 euro. I 12 milioni servivano a «far funzionare» i gruppi. Che in cambio presentavano un consuntivo annuale al Comitato regionale di controllo contabile. Ma il Coreco non ha grandi poteri di controllo, spiega uno dei componenti, Roberto Buonasorte della Destra. «Verifichiamo solo che i rendiconti arrivino entro i termini. Non facciamo i revisori, la nostra è una mera presa d'atto». E le fatture, gli scontrini, le pezze d'appoggio di quei milioni? «Le conservano i vari gruppi. Quanto alla Destra, assicuro che ogni cent speso da noi, soprattutto in manifesti, è verificabile. Nemmeno un euro dei nostri fondi di funzionamento passa per le mani dei consiglieri».Del gruzzolo distribuito ai partiti nel 2011 e da questi speso quasi il 6 per cento (680mila euro, più di 1.800 al giorno) se ne è andato in spese per alberghi, bar e ristoranti: si parte dai 339 euro dei due consiglieri della lista Bonino-Pannella (meno di mezz'euro al giorno a testa: i radicali e gli scioperi della fame vanno d'accordo) ai 195mila della lista Polverini (41 euro al giorno per consigliere). Più vistoso il «conto» dell'unico consigliere verde, nonché leader nazionale del movimento, Angelo Bonelli: 36.785 euro, più di cento al giorno. Non sempre i conti tornano. Non è chiaro, per esempio, come mai l'Idv con 5 consiglieri incassi 1,2 milioni di euro, contro i 2 milioni concessi al Pd, che di consiglieri ne ha 14. Ma le incertezze sono tante. Nella «distinta» del Pd, tra le spese per «riunioni, convegni, conferenze e incontri» (oltre 210mila euro) si moltiplicano ristoranti e trattorie, così la voce «alberghi, bar e ristoranti» viene invece contenuta in 23mila euro. Le pieghe contabili in cui può affondare inosservato un costo, insomma, abbondano. Un punto su cui hanno messo gli occhi anche gli investigatori. Chissà sotto quale voce saranno finite le elargizioni che secondo quanto raccontato da Fiorito in procura molti consiglieri del Pdl hanno indirizzato verso associazioni di riferimento. Persino l'innocua «cancelleria» rimbalza dai tre euro di Sel ai 4mila dell'Idv. La cui V, forse, sta per valori bollati, a giudicare dagli oltre 11mila euro spesi a testa in media dai cinque consiglieri dipietristi in affrancature e telefonate. 
(foto: l'attore Antonio Albanese nei panni del politico  Cetto La Qualunque)

martedì 11 settembre 2012

11 Settembre 2001: Never Forget!!!

Un martedì come tanti. John che saluta la moglie per andare in ufficio, Jean che porta a scuola il figlioletto e scappa a lavorare. Jason il pompiere che quella mattina è influenzato ma decide ugualmente di prendere servizio; Mike, il poliziotto che sale in macchina e comincia il suo giro di ronda; Stephany che saluta la madre nel suo primo giorno di lavoro... Un martedì come tanti di un settembre ancora mite, e quella mattina poi il cielo non ha una nube, azzurro come non mai... Dall'aeroporto Logan di Boston, quasi contemporaneamente, verso le ore 8.00 due aerei rullano sulla pista. Sono il volo 11 dell'American Airlines e il 175 dell'United Airlines. Anche dall'aeroporto di Newark nel vicino New Jersey nella stessa ora si stacca dalla pista il volo 93 della United Airlines e poi, circa un ora dopo, è la volta del volo 77 che lascia la pista dell'aeroporto Dulles di Washington. Un martedì come tanti dunque, in una New York che corre, che lavora, che sogna. Nessuno sa che l'inferno invece sta per scatenarsi, violento come non mai. Dalle finestre di uno dei due grattacieli del World Trade Center diventati il simbolo della Grande Mela, ovvero quelle splendide colonne in vetro e acciaio alte 415 metri, Brian seduto davanti al computer nel suo ufficio al 105esimo piano ha un attimo di incertezza a causa di quell'aereo che prima, come un puntino lontano ma ora sempre più vicino punta verso le Torri. Non fa a tempo a provare la paura perchè la morte lo polverizza in un attimo alle ore 8,45 assieme ai suoi sogni. Betty nel suo ufficio della Torre sud ha visto l'impatto di quell'aereo e la nuvola di fuoco e fumo che si è sprigionata. Urla nel suo ufficio al 97esimo piano e fa appena in tempo a scorgere la sagoma di un altro aereo che dopo una virata si dirige verso di lei. Lo schianto inevitabile e la fine di tutto avviene alle ore 9.00. Quaranta minuti dopo un altro aereo si schianta sul Pentagono ed infine, poco dopo le ore 10.00 un altro velivolo precipita pochi chilometri a sud est di Pittsburgh. No, non è più un martedì normale, ma è un martedì di lutto, di tragedia, di dolore. Colpite a morte, le due Torri infine crolleranno al suolo nel giro di mezz'ora.

NEVER FORGET!!! NEVER FORGET!!!