sabato 17 marzo 2007

TODAY'S CHINA (2007)

La proprietà in China non è più un furto. Con grandi applausi e standing ovation l'Assemblea del popolo ha salutato ieri a chiusura della sua sessione annuale di due settimane, il voto quasi unanime della legge a tutela della proprietà privata, sostenuta dal partito: 2.826 voti a favore, 37 contrari, 22 astensioni. Formalmente organo legislativo, di fatto chiamata ad approvare decisioni prese dal partito, già nel marzo del 2004 essa aveva modificato la Costituzione, proclamando che la "proprietà privata legittimamente acquisita è sacra e inviolabile". La legge sulla proprietà era in gestazione da 12 anni, ben prima che il principio fosse sancito dalla Costituzione, ed è il punto finale di una lunga lotta politica. Per sette volte redatta, contrastata, modificata, fino a questa sua versione finale che legittima ciò che si è di fatto creato negli ultimi 15 anni, con milioni di persone divenute milionarie, alcune centinaia di milioni assurte a classe media da una società di 'tutti uguali nella miseria'. "Una pietra miliare nella nostra storia legislativa" commenta entusiasta l'economista Hu Xingdou, contrastato da un esponente della vecchia scuola marxista, Go Xiantin: "Se Mao fosse vivo, questa legge non sarebbe mai neanche stata proposta". (Il Giornale)

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