lunedì 19 marzo 2007
SPARARE A CANI E GATTI? (1985)
E' un brutto periodo per i due animali domestici e l'allarme -per loro- finirà soltanto il 23 febbraio prossimo. Il decereto regionale che consente la caccia alla volpe, prevede infatti che durante le battute "potranno essere eliminati i cani randagi, ove non ne sia possibile il riconoscimento o la cattura". Inoltre: "E' possibile sparare pure al gatto domestico quando si trovi ad una distanza superiore ai 300 metri dalle abitazioni". Facciamo il punto: Per il cane è poco chiara la dicitura "ove non sia possibile il riconoscimento" che limita la licenza di uccidere. Unico riconoscimento è la piastrina, ma il possesso dovrebbe implicare il fatto che il cane non è un randagio. E' infatti poco probabile che i cacciatori di volpe sappiano distinguerli a occhio se sono fuggiti al padrone o se ne sono appena allontanati per i fatti loro. La "licenza di sparare" rilasciata così apertamente è sempre rischiosa. Peggior sorte per i gatti: non si parla di felini diventati selvatici, ma di animali domestici "quando si trovino ad una distanza superiore a 300 metri dalle abitazioni". D'ora in poi quindi si dovranno tenere i gatti in casa per non correre il rischio che nel loro vagabondare ricevano una fucilata, e finiscano magari nel tegame al posto di una lepre. (La Stampa)
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