lunedì 19 luglio 2010

Falcone e Borsellino, eroi abbandonati...

C'è vandalismo e vandalismo. Quello delle scritte sui muri, delle panchine divelte, delle macchine rigate con la chiave, dei cassonetti rovesciati... Questo è puro vandalismo imbecille, di gente che non sa cosa voglia dire vivere in un contesto civile, quindi da scovare per fargli pagare il danno provocato. Hanno chiamato vandalismo anche l'abbattimento delle due statue del giudice Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, (foto) divelte 24 ore dopo la loro installazione in via Libertà a Palermo. Ma siamo proprio sicuri che questo gesto sia opera di un vandalo? Si, di imbecilli l'Italia è piena, perché anche a Roma, recentemente, una quantità di statue sono state divelte dai loro piedistalli sia Gianicolo che al Pincio, e ritrovate danneggiate sui vialetti. Teppisti ubriachi o sotto effetto di stupefacenti che hanno colpito a casaccio, perché non riesco ad afferrare il perché abbiano preso di mira tale Bartolomeo Filipperi, romano 'de Roma', [nato nel 1833 e morto nel 1877], o il mantovano Achille Sacchi, [1827-1890] e al Pincio, Dante, Leopardi e Macchiavelli. Su quest'ultimi tre si potrebbe pensare a qualche studente liceale "segato" alla maturità su materie riguardanti questi tre personaggi? A Palermo è diverso. Il gesto vandalico è stato compiuto a spregio contro due simboli dell'antimafia, caduti proprio nell'adempimento del loro dovere. Un segnale della Mafia come avvertimento ai siciliani? Un qualcosa come dire "siamo ancora presenti e padroni del territorio"? Un avvertimento intimidatorio? Rita Falcone, sorella del giudice ucciso, ha commentato che i due eroi "fanno paura anche da morti", ma se contiamo quelle sole 100 persone che sabato scorso hanno partecipato alla commemorazione della strage , la "paura" sembra che ce l'abbia Palermo e i suoi palermitani, e non la mafia. Le statue di Giovanni Falcone e del collega Paolo Borsellino sono state restaurate velocemente e rimesse al loro posto, uno seduto sulla panchina e l'altro accanto, in piedi con una sigaretta in mano. Ora a controllare ci sono i Carabinieri, in attesa che anche i palermitani "veglino" sui loro eroi...

sabato 10 luglio 2010

Occhio alle Truffe #14

Secondo denunce fatte alla Polizia Postale, le truffe su internet aumentano a dismisura. Sempre più truffatori dunque si appropriano dati bancari di ingenui naviganti, ripulendo in un attimo conti correnti e speranze di una vita tranquilla. Ancora una volta segnaliamo in questo articolo, 7 e-mail fraudolente -tra le decine!- giunte al mio indirizzo telematico.

1) Occhio dunque ai nominativi di "Christine Haeussler" e "Antony Uwa", i quali, con la stessa lettera, -scritta in inglese-, chiedono "urgentemente la cooperazione per entrare in possesso della somma di 7 milioni di US Dollars depositata presso Metal Trunk Box situata in Inghilterra. Ai "collaboratori" promettono ricche percentuali.

2) Un certo Mr. Mark Francis informa che "vi abbiamo già spedito la somma di 5.000 US Dollars, elargita dalle United Nations/Westwern Union, in acconto della cifra di 900.000 dollari. Per avere l'intera somma, contattare immediatamente l'ufficio sotto scritto attraverso la e-mail [wuonline@omesso]".

3) L'avvocato cinese Chio Hung afferma che un suo cliente, morto recentemente in un incidente automobilistico a Londra con l'intera famiglia, ha lasciato un deposito bancario di 9.8 milioni di sterline in una banca inglese. Essendo (il ricevente della mail) il parente più prossimo del defunto (?), si richiede dunque numero di telefono per sistemare "confidenzialmente" la transazione.

4) Una certa Jennifer Moyes, colpita da cancro e con poche ore di vita, vuole fare opera di carità di tutti i suoi averi, stimati in 6 milioni di dollari. Dice -al ricevente della mail- di tenersi il 5 per cento dell'intera somma e la restante elargirla ad istituzioni caritatevoli a suo piacimento. Per avere maggiori chiarimenti, consiglia di rivolgersi al suo avvocato, un certo Walter Brown, all'indirizzo [barrbwalter@omesso]. Lui saprà spiegarti come ricevere i fondi.

5) C'è anche un prete, tale Reverendo Ben Owusu, che attraverso la International Commercial Bank del Ghana, informa che volendo smuovere la somma di 11,5 milioni di US Dollars, offre la percentuale del 40 per cento a chi lo aiuterà nell'impresa. Inviare quindi nome e cognome, numero telefonico e località di residenza all'indirizzo mail [ben4owusu@omesso].

6) La Canada Lottery informa che il proprio indirizzo e-mai è stato estratto a sorte, regalando al fortunato possessore la somma di 1.000.000 di dollari. Al fortunato estratto quindi, la richiesta di collegarsi velocemente al numero telefonico di un certo Aaron Gray per poter ricevere l'intera somma vinta.

Questo è tutto per il momento. L'invito pertanto è di CESTINARE immediatamente certi "colpi di fortuna improvvisi",
NON RISPONDERE ASSOLUTAMENTE
e nell'occorrenza, informare la Polizia Postale.

lunedì 5 luglio 2010

Pietro Taricone: Santo subito...

Chissà Pietro Taricone (foto) cosa avrebbe detto di tutto quel can can mediatico scatenatosi con la sua morte. Si, perché lui, uscito fuori dal primo Grande Fratello, -la trasmissione televisiva da abolire in quanto specchio del peggio televisivo-, se ne era ben presto allontanato da quel tipo di intrattenimento, consapevole che "il niente non porta da nessuna parte". Pietro Taricone in questo caso era stato intelligente e lungimirante, e lo dimostra fuggendo dalle consuete comparsate televisive, quelle invece dove i suoi colleghi vi bivaccano quotidianamente occupando salotti pomeridiani del "bla-bla", certamente remunerativi ma che a lungo non pagano. Proprio per questo dunque, quell'eccesso di "tariconismo" televisivo esploso con la sua scomparsa lo avrebbe di certo infastidito, perché "u'Guerriero" era un personaggio sanguigno, uno che voleva combattere per ottenere i giusti onori, quegli onori che in piccola parte aveva cominciato ad ottenere in quel suo spicchio di sana popolarità che era riuscito ad ottenere grazie a film e fiction "dignitosi", dove il "tariconismo" dei primi tempi aveva lasciato spazio ad un giovane attore di buone speranze. Andava dunque salvaguardato il suo ricordo, mentre invece la televisione non si è lasciata scappare l'occasione per cavalcare l'onda del dolore, inflazionando il personaggio, l'uomo. Ore ed ore di special "in ricordo", serate dedicate al dramma di questo "ex gf", scombussolamento dei palinsesti con riproduzioni dei suoi film, e poi special sul paese di nascita, su quello che lo ha visto crescere, i suoi abitanti, gli amici di un tempo. Certo, umanamente dispiace sempre per la morte di un uomo, di un giovane in questo caso, ma di una morte farne un avvenimento per avere audience e battere le reti concorrenti questo è sciacallaggio. Cristiano Gatti, nel suo articolo sul Giornale del primo luglio, centra subito il problema, scrivendo che "da due giorni si parla di lui come un santo, un mare di bla-bla che offende la sua memoria". Parole sante, alle quali aggiunge "lo stanno spremendo come un Vip qualsiasi, proprio ciò che non voleva essere". Pietro Taricone, 35 anni da Frosinone, non doveva essere raccontato così, in quel falso misticismo televisivo a metà strada tra Gandhi e San Francesco, no, "u'Guerriero" non se lo meritava proprio...