lunedì 31 luglio 2006

AMICI (3)

Franco Marcheschi da Livorno diventò chitarrista per caso. A indirizzarlo in qualche modo verso il mondo musicale fu un medico del pronto soccorso il quale, dopo averlo medicato alla mano sinistra in seguito ad un grave incidente motociclistico, gli disse: "Questa mano dovrai tenerla in esercizio continuo per un bel po' di tempo". Uscito dall'ospedale Franco si comprò una chitarra e con quella iniziò a tenere 'in esercizio' la sua mano. "Cos'altro avrei potuto fare per seguire il consiglio del medico"? raccontò in seguito. E così, prova e riprova accordi e scale su scale, una volta ristabilitosi però non appese la 'sei corde' al chiodo anzi, accortosi che di chitarra ormai ne sapeva abbastanza, entrò a far parte di diversi gruppi rock che sul finire degli anni '60 nascevano come funghi nella città labronica. Il successo a livello nazionale arrivò ben presto poi, quando sul finire degli anni '70 la musica 'nera' cambiò i gusti dei giovani, con un nuovo gruppo cavalcò le ultime ondate del 'beat' in Argentina, rinnovando i vecchi fasti del successo. Ora le sue Fender Stratocaster, Gibson Les Paul e Gretsch sono riposte in bell'ordine nel salone di casa. Che nostalgia però di quelle notti insonni dove imparavamo "Apache" degli Shadows o "Roll over Beethoven" di Chuck Berry... Ciao Tic Tac, e come ho già detto a qualcuno, "Lunga vita al Rock'n'Roll"!

domenica 30 luglio 2006

MUSIC, SWEET OLD MUSIC...

Una cassapanca piena fino all'orlo di vecchi dischi in vinile. Tutti regolarmente conservati nel miglior modo possibile. Da anni non 'girano' più, soppiantati dal progresso digitale. Si certo, il digitale è una gran bella cosa, poichè tutto è perfetto...sembra quasi di essere al cospetto di chi suona. Io però voglio rivivere il 'fruscio' della puntina che sfila nei solchi sfidando polvere e graffi. Era così la mia musica e quei circa 5.000 dischi tra 45 e 33 giri lo testimoniano. Ho tirato fuori 'dal passato' un disco a caso: "Fantasy" degli Earth Wind & Fire. Con attenzione certosina l'ho pulito col panno giallo, ho acceso il giradischi che ancora fa parte del mio studio e l'ho posizionato dentro al dischetto di plastica scura dei 45. Mi sono seduto comodamente sulla poltrona e ho chiuso gli occhi. Lo farò più spesso, anche perchè quei 5.000 dischi se lo meritano...

ELETTA MISS VALLE D'AOSTA (1955)

Grande attesa domenica 30 gennaio al Salone Dancing Monte Bianco per l'elezione di Miss Aosta e Miss Cinema. Molte le ragazze che si sono messe in lista e molti, come era prevedibile, gli uomini presenti alla manifestazione. Tra le giovani in cerca di successo tante sono arrivate anche da fuori Valle. Venti le bellezze che hanno sfilato davanti al pubblico poi, a mezzanotte in punto, l'orchestra ha interrotto le danze e Carlo Moretti, il presentatore della serata, ha scandito i nomi delle vincitrici. Il titolo di Miss Aosta è andato alla bella Grazia Scapin, mentre la fascia di Miss Cinema se l'è aggiudicata Maria Rosa Taraglio. Lacrime e sorrisi per tutti poi musica e danze fino a tardi. (Pays d'Aoste)

UN AEROPORTO PER AOSTA (1955)

Il nuovo campo che sorgerà nel Comune di Saint Christophe, dovrà essere in grado di far volare aerei del tipo Piper, ai quali è sufficiente una pista di 60/80 metri sia per il decollo che per l'atterraggio. Questo campo d'aviazione oltre che per gli spostamenti dei valdostani favorirà di certo il turismo.(Pays d'Aoste)

PROIBITO BACIARSI AL CINEMA! (1955)

Cento coppie diffidate dal baciarsi al cinema. Il servizio 'Antibaci' inaugurato l'altro giorno dalla polizia per educare certe coppiette che approfittavano della compiacente oscurità per dare libero sfogo al loro carattere...espansivo, ha assunto un aspetto imponente. Ben 100 agenti sarebbero stati distolti dal loro compito abituale per sorprendere certe furtive intimità in luogo pubblico. Le coppie trovate in flagranza di reato, fermate e diffidate sarebbero oltre un centinaio soltanto nella giornata di ieri. (Pays d'Aoste)

QUALCOSA NON QUADRA NEI CONTI (1955)

Da tempo avevamo suonato il campanello d'allarme per certi incassi e spese che non trovavano giustificazione nei bilanci regionali. Vogliamo accennare ai 500 milioni e più incassati dalla Regione con la distribuzione del carburante e di cui nessuno ha mai dato giustificazione alcuna. Ma oggi le cose si aggravano. Corrono voci insistenti che in questi ultimi mesi, la Regione si sia indebitata di circa un miliardo e 100 milioni, con otto di interessi. Il pubblico ha diritto di sapere come sono stati spesi questi denari e se si tratta piuttosto di un inconsiderato saccheggio per fini elettorali. Firmato Amicus Plato. (Pays d'Aoste)

venerdì 28 luglio 2006

CHARYL CHESSMAN (1954)

Da oltre sei anni, Charyl Chessman, un detenuto di 33 anni, è in attesa nel carcere di Saint Quentin in California che la sentenza di morte venga eseguita. Soprannominato "il bandito della luce rossa", l'uomo è accusato di una serie infinita di omicidi a scopi sessuali. L'assassino, sistemato un lampeggiante rosso sul tetto della sua vettura, si avvicinava ad auto ferme nei parchi dopodichè, immobilizzato l'uomo, violentava la donna uccidendoli poi.
Per l'opinione pubblica però Charyl Chessman è innocente, perchè nessuna prova certa della sua colpevolezza è stata portata davanti ai giudici.
Da anni ormai in prigione, Chessman è riuscito a laurearsi in legge e per una concessione della Corte Federale è riuscito inoltre a partecipare assieme al suo avvocato alla sua difesa. Tra breve dovrebbe uscire anche un suo libro dal titolo "Cella 2455 La legge mi vuole morto" (edito in Italia dalla Rizzoli). Appelli per la grazia sono giunti al governatore della California da più parti del mondo.
(Pays d'Aoste)

UN PRIMATO IN LAMBRETTA (1954)

Un fatto che ha dell'incredibile. Domenica 5 settembre, verso le ore nove del mattino, è giunto davanti alla chiesa di Emarese il signor Pietro Cretier, 51 anni residente a Montjovet. Con la sua Lambretta 125, il Cretier ha coperto la distanza di 25 chilometri su di un percorso di impervie strade di montagna. Partito da Verres sulla carrozzabile fino a Brusson, ha seguito la mulattiera attraversando poi il bosco, giungendo così al Col di Joux. Nel sentire il rombo di quel motore, alcuni vecchi si sono spaventati credendo che un aereo fosse caduto in mezzo al paese. Arrivato quindi al villaggio superiore di Challand-Saint-Anselme, il Cretier attraversando mulattiere e prati giungeva così a Ravét e da lì infine alla chiesetta di Emarese, accolto dal caloroso applauso di una piccola folla accorsa sul luogo per la sua ardita e quanto mai originale impresa.
(Pays d'Aoste)

giovedì 27 luglio 2006

CALCIOVERGOGNA!!! (2006)

Così titola il giornale sportivo "TuttoSport" nella sua edizione di mercoledì 26 luglio, ovvero il giorno dopo dello scandaloso processo d'appello delle squadre coinvolte in 'moggiopoli'. Se nel mio blog precedente avevo titolato "E venne il giorno del Giudizio", oggi bisogna cambiar registro, perchè con queste sentenze "tutto si è cambiato per non cambiar niente". Giancarlo Padovan, direttoredi TuttoSport nel suo editoriale ci va giu duro: "Giustizia è sfatta", dice, aggiungendo: "Vergogna, vergogna, vergogna e ancora vergogna". In fin dei conti ha ragione da vendere ed è l'unico a scagliarsi contro la sentenza riparatoria uscita dalla Corte Federale che lascia la Juventus in serie B addolcendo i punti di penalizzazione da -30 a -17 con 3 giornate di squalifica del campo. Riporta la Fiorentina in serie A con -19 anzichè -12 più 3 giornate di squalifica del campo. La Lazio torna in A con -11 anzichè -7 oltre a due giornate di squalifica del campo e il Milan (che già il primo processo l'aveva lasciato in A) con -8 punti di penalizzazione, una giornata di squalifica del campo ma con l'accesso, tramite preliminari, alla Champions League. Ma il peggio deve ancora venire perchè Franco Carraro, che in primo grado aveva avuto 4 anni e 6 mesi di inibizione, è prosciolto dall'accusa e condannato solo ad una pena pecuniaria di 80 mila euro. A quanto pare "la Madre di Tutti gli Scandali" era solo un diverbio di condomini, perchè con questa sentenza vergognosa infatti si è voluto far sapere ai milioni di sportivi che..."non era poi così grave la situazione...solo alcune sciocchezze tra dirigenti, arbitri e designatori...". Ma se allora le cose stanno così, Moggi a chi faceva le famose 400 telefonate al giorno? E i designatori di arbitri con chi confabulavano? E i 'fischietti' perchè fischiavano ed espellevano determinati giocatori? Mistero. Voglio essere un provocatore: Pur non essendo juventino, a questo punto è giusto che anche la Juve torni in A e magari a + 20 come risarcimento danni. Moggi sia santificato, Carraro rimesso al suo posto, De Santis eletto Designatore e Bergamo...bè, lui lasciamolo perdere... Nel precedente blog su Moggiopoli, avevo chiuso il mio intervento con queste parole: " Giustizia è fatta"? Ecco spiegato il perchè di quella domanda... (Gericus)

mercoledì 26 luglio 2006

LA TRUFFA VIA INTERNET (2006)

Ogni mattina un furbo e uno scemo iniziano la giornata. L'importante è che i due non si incontrino mai... Proverbio più che mai azzeccato! E' si, perchè per i naviganti telematici di scogli su cui andare ad infrangersi ce ne sono...ce ne sono... Un esempio? Presto detto. Giorni fa mi è arrivata una e-mail di questo tipo: British National Lottery (Lotteria Nazionale Britannica):
Notificazione di una vincita di £ 250.000 (Sterline inglesi) . Come mai proprio a me mi chiedo?
Me lo spiegano subito: "Your e-mail address attached to the ticket number 56475600545 with serial number 5368/02 drew the lucky numbers 05 21 23 28 40 48 26. You have therefore been approved to claim a total sum of 250.000 pounds sterling in cash credited to file KTU/ 9023118308/03". Per avere questo ben di dio però devo solo sottostare ad una piccola formalità, e cioè, inviare il mio nome e cognome completo di indirizzo, stato civile, occupazione, età, sesso, nazionalità, residenza, numero telefonico, fax e mio guadagno annuale (?). A questo punto, un certo Mr. John Moore, coordinatore della UK National Lottery mi invierà la cifra...

Ma come se questo non bastasse, anche dalla Central Bank of Nigeria con sede in Tinubu Square, Victoria Island- Lagos, Nigeria mi arriva un altro colpo di cu...lo!
Il Governatore della Banca, certo signor (si fa per dire...) Charles Soludo, mi comunica personalmente che c'è una transazione di 10.000.000 di $ (diecimilioni di dollari!!!) a mio nome e che tale somma è tenuta nel suo ufficio in attesa di miei più completi dati. Devo quindi inviargli immediatamente le mie complete generalità, i numeri dei miei conti correnti e la banca di appoggio. Oltre a questo, devo inviare la fotocopia della mia patente di guida (??) e di ogni altro documento identificativo. Anche lui, appena avrà il tutto, darà il via al pagamento.

Riusciranno nell'impresa i nostri "furbastri"? E ancora: Ci saranno dei polli italiani che abboccheranno all'amo? Diffidiamo dunque di certi marpioni e se proprio vogliamo vivere l'ebbrezza della novità, facciamoci due risate con le mail che promettono -a prezzi modici- l'invio di una macchinetta per l'allungamento del pene...

lunedì 24 luglio 2006

CARABINIERE UCCISO AD AOSTA (1954)

La povera vittima è Raffaello Rea di 34 anni, un carabiniere nativo della provincia di Campobasso.
Poco prima di mezzanotte facendo il suo normale giro di ronda, questi si portava in una rivendita di vini situata al numero 7 di via Antica Zecca, dove un gruppo di operai si attardava intorno ad un tavolo bevendo e cantando le loro libagioni. Con gentilezza, la proprietaria li pregava di uscire a causa dell'orario di chiusura ma questi non ne volevano proprio sapere. E' allora che interveniva il gendarme,il quale rinnovava l'ordine con maniere e parole persuasive. In quel momento uno della comitiva, vedovo e padre di quattro bambini nativo di Reggio Calabria, si alzava ed usciva dalla rivendita rientrando un attimo dopo e senza nessun motivo, estraeva dalla tasca una pistola e faceva fuoco contro il povero gendarme. Colpito da numerosi proiettili, il giovane carabiniere moriva prima di giungere all'ospedale cittadino. (Pays d'Aoste)

sabato 22 luglio 2006

NUOVO CAMPO SPORTIVO (1954)

E' stato inaugurato oggi ad Aosta il nuovo campo sportivo. E' un impianto degno della nostra città che si arricchisce costantemente di nuove costruzioni, donando l'alspetto di una città moderna e graziosa. La costruzione, eseguita dall'Impresa Fresia e che corrisponde a tutte le esigenze sportive, è costata 93 milioni di lire, dei quali 83 a carico del Municipio di Aosta e 10 da parte del Coni. Il nuovo impianto sportivo sarà dedicato a Mario Puchoz, l'alpinista valdostano morto nell'eroica impresa della conquista del K2.
(Pays d'Aoste)

mercoledì 19 luglio 2006

50 ANNI FA IL NAUFRAGIO DELL'ANDREA DORIA (2006)

Mercoledì 25 luglio del 1956, alle 2,40 del pomeriggio il capitano dell'Andrea Doria Pietro Calamai, che aveva passato39 anni dei suoi 58 a solcare i mari, 'annusò' nebbia. Prua a ovest, la superba nave con a bordo 1.134 passeggeri e 572 membri dell'equipaggio era ormai giunta alla fine del suo viaggio che l'aveva portata da Genova verso New York. Partita il 17 luglio dal porto ligure, l'Andrea Doria procedeva ad una velocità di 21 nodi, segnalando un ora di ritardo sull'arrivo previsto a causa di una violenta tempesta affrontata due giorni prima. L'Andrea Doria era stata costruita nei Cantieri Ansaldo di Genova e varata appena tre anni prima ed era considerata a ragione, una delle più belle navi in circolazione. Lunga 210 metri e larga 27, aveva una stazza di 29.083 tonnellate, 10 ponti, e due turbine che erogavano una potenza di 50 mila cavalli che faceva girare le due eliche a tre pale con ciascuna un peso di 16 tonnellate. Quella sua 101esima traversata però le fu fatale. Alle ore 23.22, in mezzo ad un banco di nebbia la cui visibilità era pressochè nulla, fu speronata dal rompighiaccio svedese Stockholm, il quale ficcò la sua prua nel fianco destro del Doria all'altezza del ponte superiore per una profondità di nove metri. L'agonia del transatlantico italiano durò circa sei ore. Erano infatti le 5,30 del mattino quando dietro ad un infinità di 'brontolii', l'Andrea Doria dopo essersi piegata di 40 gradi su di un fianco si inabissò nell'Atlantico a poche miglia dal faro di Nantucket, posandosi ad una profondità di 74 metri. Dei 1706 passeggeri che erano a bordo, 46 persero la vita e gli altri furono presi a bordo dalle numerose navi confluite nella zona, prima delle quali il transatlantico francese 'Ile de France'. Il comandande Pietro Calamai rimase a bordo della sua nave assieme ad alcuni ufficiali fino all'ultimo momento, poi, visto che non c'era più niente da fare, ordinò ai suoi uomini di mettersi in salvo: "Io resto qui. A Genova, dite che ho fatto tutto il possibile per salvare la nave". "Se lei resta -replicò un ufficiale- noi resteremo con lei". Convinto dai suoi uomini così, tutti salirono a bordo del guardiacoste 'Hornbeam' della marina degli Stati Uniti, dove da lì, Calamai assistette impotente alla fine della sua nave. Si chiudeva così la storia dell'Andrea Doria, orgoglio e vanto della nostra marineria. Solo tre anni di vita, sufficienti però a fare di questa nave uno dei più grandi miti del secolo, secondo soltanto a quello del Titanic.

lunedì 17 luglio 2006

IL TRAFORO DEL BIANCO E' UNA REALTA' (1954)

Il Senato ha approvato il traforo del Monte Bianco e grande è la soddisfazione tra la popolazione valdostana. Almeno a livello burocratico quindi, la grande avventura del traforo sotto la montagna più alta d'Europa sta per cominciare, poichè la legge è stata votata quasi all'unanimità. Preventivo e costi: 5 miliardi e 500 milioni per la metà della galleria italiana e 5 miliardi di franchi per la parte francese. Nel distinguo la cifra a noi spettante sarà così suddivisa: 3 miliardi dallo Stato in azioni e sovvenzioni, 1 miliardo dalla Valle d'Aosta, 429 milioni in azioni e sovvenzioni dalla Svizzera, più 1 miliardo e 71 milioni da privati. L'idea della traforazione del Monte Bianco che risale ad oltre 167 anni, è oggi ad un passo dalla sua realizzazione. Ernest Page ha concluso con queste parole la sua lunga esposizione del progetto: "Il Traforo del Monte Bianco è certamente una grande opera di pace, di solidarietà e di fraternità tra i popoli". (Pay d'Aoste)

CHI ERANO "I SATELLITI" (2006)

Rispondo qui all'Anonymous che in data 15 luglio ha postato le sue domande su "AMICI 2" (blog del 28 giugno scorso) chiedendo "chi erano i Satelliti, da dove venivano e se facevano parte del Clan Celentano". Dunque: Il gruppo dei Satelliti nasce a Livorno a metà degli anni '60 ed è formato da cinque elementi -2 chitarre, basso, batteria e tastiere-. Nati col nome "The Criker's", dopo una serie di concerti in giro per la Toscana, a Certaldo (FI) si 'imbattono' in Ricky Gianco, cantante allora in vetta al successo discografico e autore di talento. E' un incontro fortunato poichéaprirà loro le porte del successo e della discografia. Oltre ad accompagnare Ricky nei suoi numerosi concerti in giro per la Penisola infatti, i Satelliti -hanno abbandonato nel frattempo il vecchio nome - incidono uno dietro l'altro una serie di azzeccatissimi dischi, il primo dei quali "Finirà" (versione italiana di 'For Your Love' degli Yardbirds) vende oltre 200 mila copie. A questo punto il gruppo comincia a calcare i palcoscenici più prestigiosi del momento -Piper Club di Roma, tempio della musica 'rock'-, ad avere un infinità di concerti in giro per l'Italia e tournée importanti (con Antoine dove al 'Palazzo delle Esposizioni' di Genova suonano davanti ad una platea di oltre 25 mila persone), oltre ad apparizioni televisive (Disco dell'Estate '67) e riprese tv (con la regia di Enzo Trapani) durante i concerti. Sei dischi di successo, poi, nel 1969, (anno micidiale sia per i fermenti giovanili che per le mode musicali) il gruppo si sciolse. Fu una breve esistenza se vogliamo quella dei " Satelliti", cinque anni che bastarono però a inserirli negli annali della musica "beat" targata "anni '60". Per concludere, a differenza di Ricky Gianco (lui con Adriano fondò il Clan Celentano), i Satelliti non vi fecero mai parte, poiché al momento dell'incontro con Ricky, questi, -come Don Backy ed altri- era già uscito dal Clan.

Formazione del gruppo:
Roberto Guscelli -chitarra e voce-.
Giovanni Barontini -basso-.
Franco Marcheschi -lead guitar-.
Roberto 'Bob' Ghiozzi -tastiere e voce-.
Piero Baronti -batteria-.

DISCOGRAFIA:
Mercurius/Texas Rider - (Jaguar '65)
Finirà/Questa sera- (Jaguar '65)
Perchè non scegli me/La vita è come un giorno - (Ricordi '66)
BaBaBamBamBa/Quando sei con me -(Ricordi '67)
Mondo mio/Che ore sono? -(Ricordi '67)
Loro Sanno Dove/Lo Scatenato - (RTR '68)

sabato 15 luglio 2006

IN RICORDO DI DODO PERRI (2006)

Il mio incontro con Dodo Perri avvenne a Cormayeur nei primi anni '80. Non fu un incontro che creò un amicizia, una frequentazione assidua, ma più semplicemente fu una conoscenza che simpaticamente coltivammo nel giro del tempo. Me lo ricordo alla consolle dei dischi (mi sembra alla Pubelle) e poi me lo ricordo attraverso i suoi successi sportivi, prima grazie alla passione dei cani che con grande sacrificio cominciò ad allevare tra le nevi del Bianco. Gli 'Huskies' e Dodo diventarono presto un "tutt'uno" e la sua fama valicò ben presto le nostre vallate per raggiungere il resto della Penisola. Innumerevoli furono le sue 'avventure' e competizioni in Italia e all'estero e tanti furono i premi portati a casa. Lo incontrai un po' di tempo fa ad una manifestazione dove premiavano Mike Bongiorno per il suo attaccamento alle nostre montagne e mi sembra che proprio in quell'occasione nacque tra Dodo e Mike l'idea -portata poi a termine nel 2001- di una spedizione rievocativa del tentativo di conquista del Polo Nord effettuata a suo tempo dal Duca degli Abruzzi. Il tempo, la vita divise poi le nostre strade. Strana sorte! Dopo aver sfidato i pericoli e le insidie delle alte vette, Dodo ha trovato la morte nel blu del mare di Ponza in una giornata di relax, straziato dall'elica di una barca che navigava sopra di lui...

E VENNE IL GIORNO DEL GIUDIZIO! (2006)

Un giudizio che lascia il Milan in serie A con 15 punti di penilazzazione, spedisce in serie B la Juventus a -30, la Fiorentina a -12 e la Lazio a -7. Revocato alla Juve lo scudetto 2005 e non assegnato quello del 2006. E per le persone fisiche: 5 anni con inibizione, proposta di radiazione e ammenda di 50 mila euro a Luciano Moggi; 5 anni di inibizione con proposta di radiazione e ammenda di 20 mila euro ad Antonio Giraudo; 4 anni e 6 mesi di inibizione all'arbitro Massimo De Santis; 4 anni e 6 mesi di inibizione a Franco Carraro; 3 anni e 6 mesi di inibizione oltre ad un ammenda di 20 mila euro ad Andrea Della Valle; 3 anni e 6 mesi di inibizione e ammenda di 10 mila euro a Claudio Lotito; 1 anno di inibizione ad Adriano Galliani; Paolo Bergano (designatore arbitri) non giudicato per difetto di giurisdizione; 2 anni e 6 mesi di inibizione a Pierluigi Pairetto (designatore); 2 anni e 6 mesi di inibizione a Tullio Lanese (presidente arbitri); 1 anno di inibizione a Gennaro Mazzei (vice commissario Can). Le risposte degli interessati a queste sentenze?
Cobolli Gigli (Juventus): "ce lo hanno messo in quel posto" (fine...è?). Della Valle (Fiorentina): "Non abbiamo fatto nulla". Lotito (Lazio): "Teoremi che scandalizzano". Milan: "Straordinaria ingiustizia". Moggi: "Era tutto regolare". Una sentenza attesa dal mondo pallonaro e subito commentata in bene o male. Giustizia è fatta?

mercoledì 12 luglio 2006

SO LONG CRAZY DIAMOND! (2006)

Syd Barrett, ideatore e fondatore dei Pink Floyd si è spento alcuni giorni fa a Cambridge. Aveva 60 anni. A ben guardare però la sua 'morte artistica' era già avvenuta all'alba degli anni '70, quando lasciati i Pink Floyd decise di dare un calcio a quel mondo per lui ormai troppo lontano e incomprensibile. Era il 1966 quando assieme a Nick Mason, Richard Wright e Roger Waters si presentò sul palco improvvisato della Roundhouse, una ex rimessa di locomotive a vapore delle Reali Ferrovie Britanniche. E il successo fu immediato. Dei quattro componenti della band, Syd fu quello più entusiasta, un entusiasmo che però Barrett trovò sempre più spesso nell'Lsd, annullandosi volutamente e precocemente con lo stesso ritmo con cui cresceva la popolarità della sua musica. Nel '68 infatti, e a metà lavoro della registrazione di "A saucerful of secrets", Barrett in preda al suo delirio lasciò il gruppo e dopo un soggiorno in una casa di cura per malati mentali si ritirò a vita privata non prima però di aver inciso da solista due album inarticolati ma geniali dal titolo "The Madcap Laughs" e "Barrett". Per i Pink Floyd però, Barrett rappresentò sempre "il musicista che non c'è ma c'è", tanto da dedicare all'amico smarrito pezzi come la nostalgica "Wish You Were Here" (So, so you think you can tell/ Heaven from Hell/ Blue skies from pain...) o la struggente "Shine On You Crazy Diamond" (Remember when you were young/ you shone like the sun/Shine on you crazy diamond...). E' morto lontano da tutti dunque Syd Barret, l'uomo che spense i riflettori su di sè per vagare nei meandri della sua follia. Nonostante questo però, da sempre la sua figura è stata ritenuta da molti come l'espressione più genuina e artistica della stupenda avventura musicale dei Pink Floyd. So long dunque crazy diamond e..."How I wish/ How I wish you were here..."

BENTORNATO SANTO PADRE (2006)

Rivolgersi al Papa, al rappresentante di Cristo in terra è una cosa che lascia il segno. Non è come incontrare un presidente di una qualsiasi nazione o un sovrano tutt'ora regnante in qualche zona del mondo o dell'Europa. Avvicinarsi al Santo Padre emoziona, chiude lo stomaco e blocca il pensiero. Ho avuto la gioia e il privilegio di poter incontrare ben due Papi, e tutte e due le volte ho provato la stessa identica emozione. Pochi hanno questi privilegi, e tra questi, i giornalisti che per lavoro seguono i passi del Santo Padre nel suo spostarsi per il mondo. E così l'altra mattina ero su a Les Combes per il secondo appuntamento con le vacanze di Papa Joseph Ratzinger. Circondato da un nugolo di agenti della scorta, Papa Benedetto XVI ha fatto fermare l'auto sulla quale viaggiava per salutare i presenti. Dopo aver stretto mani e baciato bambini, come sua consuetudine il Santo Padre ha voluto salutare uno a uno i giornalisti. Quando è arrivato il mio turno, quella certa emozione ha preso il sopravvento, ma il fatto nuovo è che la lingua non mi è rimasta muta. E con il dovuto rispetto le ho parlato. Di cosa? Di calcio, si, dato che il Mondiale è appena terminato e dato che l'Italia aveva battuto sonoramente la Germania, terra di origine del Santo Padre. "Sua Santità ha seguito i mondiali di calcio"? Forse è irriverente tutto questo, ma non per Papa Ratzinger: "No, non ho potuto seguirli perchè ero a Valencia". Ma avrà saputo che la Germania è stata battuta dall'Italia? "Si certo...La Germania è arrivata...terza, vero"? Si, terza Santo Padre. Le sarà comunque un po' dispiaciuto immagino... "Bè, non è poi una brutta posizione arrivare terzi...." Ma per chi avrà tifato Sua Santità, per la Germania o per l'Italia? "Bè, la Germania ce l'ho nel cuore però amo l'Italia e ci vivo, quindi avrei tifato per l'Italia". Ma dopo tanta gentilezza e disponibilità il Santo Padre ha voluto chiudere con una battuta: "Ma non facciamolo sapere questo, altrimenti mio fratello che vive in Germania sicuramente ci rimarrebbe male".
Benetto Padre! Quanta umiltà e quanta simpatia! Sono ancora scioccato: Ho parlato di calcio col Santo Padre...

TRAFFICO INSOSTENIBILE (1954)

Un traffico intenso è il nuovo 'mostro' della città di Aosta, tanto che gli amministratori sono costretti ad emanare un comunicato alla popolazione: "Allo scopo di ridurre il numero degli incidenti che ormai succedono con una certa frequenza nella città di Aosta, e allo scopo di attenuare i rumori che con l'arrivo dell'estate tendono ad aumentare, il Questore ha tenuto una riunione alla quale ha partecipato il Sindaco, i Carabinieri e la Polizia stradale. In questa riunione è stato concordato un duplice ordine di provvedimenti: Istituzione di un senso unico in via Sant'Anselmo e Porta Pretoria, vietare la sosta tra la piazza della Stazione e la curva del mercato. Dalle ore 10,00 di sera alle sette successive, vietare il traffico di automezzi nelle vie di Sant'Anselmo, Porta Pretoria, Rue de Tillier, via Aubert e infine, vietare all'interno degli abitati l'uso di trombe a pressione. Sono state altresì disposte opportune misure per contravvenire quanti con grida, schiamazzi, uso indiscriminato di apparecchi radio e di altri mezzi acustici disturbano la quiete pubblica".
(Pay d'Aoste)

lunedì 10 luglio 2006

L'ITALIA E' CAMPIONE DEL MONDO! (2006)


Mamma mia che brivido! Ce l'abbiamo fatta, ed anche se la tanto agognata Coppa è arrivata dopo i tempi regolamentari, supplementari e rigori, bè, alla fine però è ARRIVATA! E ce la siamo più che meritata! Una partita giocata sul filo della lama comunque, poichè dopo il rigore segnato dai francesi -non mi va di nominare chi l'ha segnato materialmente, visto il brutto gesto fatto da questi in seguito- devo dire che le speranze si erano molto, molto, molto affievolite. La staccata perfetta di Materazzi al 19' ci ridà le speranze. E' dunque ai rigori che si deve ricorrere, quei rigori che molte volte, in altre occasioni, ci hanno tradito. Non questa volta: Pirlo segna, Wiltord pure. Materazzi sfonda la rete, Trezeguet sbaglia clamorosamente. Siamo 3-2 ! De Rossi insacca, Abidal pure: 4-3. Del Piero segna, Sagnol pure: 5-4. La parola 'fine' può scriverla Grosso, ovvero la più bella rivelazione del Mondiale. Un 'grosso' compito, mentre l'adrenalina sale vertiginosamente. Palla sul dischetto. Primo piano del giocatore azzurro poi la rincorsa verso il pallone e forse verso la gloria. E gloria è! SIAMO CAMPIONIIIIIIIIIIIIIIIII!!!! Il resto è prevedibile. Il centro storico di Aosta si riempie di migliaia e migliaia di festanti, cori, bandiere, caroselli, baci e abbracci. "Fratelli d'Italia, l'Italia s'è desta...", quell'Inno che già nel pomeriggio usciva a tutto volume da un appartamento di via Sant'Anselmo. Onore alla nostra Nazionale dunque e...su i calici! Siamo CAMPIONI del MONDO!

venerdì 7 luglio 2006

SEVERINO CAVERI 'ROMANO'? (1953)

Si dice ormai che il presidente Severino Caveri abbia delle fasi come la luna, gli astri. Si dice poi che durante la liberazione egli abbia vissuto la fase dei 'Salassi', i nostri lontani antenati, i veri originari della Valle da cui noi abbiamo ereditato lo spirito di libertà e la fierezza delle nostre montagne, una fase questa che non conobbe nessuna realizzazione da parte del nostro presidente, a differenza di altre regioni dove c'è un rinnovato interesse per le popolazioni primitive. Adesso invece siamo alla 'fase Romana'. In quella precedente Caveri amava ricordare che i Romani erano i conquistatori e per tradimento avevano domato i Salassi e li avevano portati in catene ad Ivrea per venderli su quel mercato. E' però vero che in questa fase, Caveri non si recò mai a Roma. Più tardi invece, cominciando a fare dei soggiorni sempre più lunghi, probabilmente fu rapito dalla visione dei monumenti Romani. Noi siamo ben lontani dal volerlo biasimare perchè si è convinto che questi rappresentino un attrattiva turistica e che d'altra parte, le opere artistiche meritino tutta l'attenzione. Ma dal momento che ha deciso di dare il via ai restauri Romani della nostra città, ci permettiamo di consigliargli di voler tra l'altro fare rimettere al suo posto all'Arco d'Augusto l'iscrizione lapidaria dettata dall'avvocato Chevalier e che recita:
"Il Salasso a lungo difese i suoi paesi, sconfitto, Roma vittoriosa qui pose i suoi allori".
(Pays d'Aoste)

TRUCE DELITTO AD AVISE (1953)

Il cadavere di un uomo, certo Vittorino V. è stato rinvenuto dentro ad una cantina del paese. L'uomo, un tipo molto solitario, viveva isolato dal mondo e non aveva amici. Viaggiava molto spostandosi spesso dalla Valle all'estero, ed ora che lo hanno assassinato, molte brutte voci cominciano a circolare sul suo conto. Si dice per esempio che fosse un confidente della polizia e se questa ipotesi sembra inverosimile, parrebbe che questi fosse ritenuto responsabile durante l'ultima guerra di una grave confidenza fatta ai tedeschi a riguardo dell'ubicazione di una pattuglia di 'Maquisard' a Saint-Nicolas, la quale delazione provocò un bombardamento tedesco e la morte di numerose persone. (Pays d'Aoste)

JULIUS E ETHEL ROSENBERG GIUSTIZIATI (1953)

Sono stati giustiziati sulla sedia elettrica nel carcere di Sing Sing negli Stati Uniti Julius e Ethel Rosenberg, accusati di aver passato segreti atomici all'Unione Sovietica. I due coniugi, che si sono sempre proclamati innocenti, erano stati accusati apertamente dal fratello di Ethel. Si è ripetuto così un altro clamoroso avvenimento che ricorda la fine dei nostri due immigrati Sacco e Vanzetti. Le autorità americane, come unico gesto di clemenza, avevano piazzato nella loro cella un telefono a loro disposizione per una eventuale confessione all'ultimo momento, un ammissione quindi di colpevolezza che però avrebbe permesso ai due coniugi di sfuggire alla sentenza di morte. Nonostante questo, il telefono è rimasto perennemente muto. Ad esecuzione avvenuta, manifestazioni di protesta si stanno svolgendo in ogni parte del mondo.(Pays d'Aoste)

CIACK! SI GIRA! (1953)

La Valle d'Aosta, grazie ai suoi suggestivi panorami è oggi un set cinematografico. A Courmayeur e a Fenis infatti si stanno girando due films contemporaneamente, dei quali uno si ispira alla conosciutissima leggenda di Guglielmo Tell e l'altro su una storia indiana. Attori principali due miti del momento, ovvero Errol Flynn e Ivonne Sanson. Un grosso contrattempo però è nato durante le riprese. Se gli attori di grido alloggiano nei migliori alberghi e non hanno problemi di sorta, a Courmayeur invece gli attori secondari o meglio, le comparse sono entrate in crisi per ragioni economiche. Circa 500 persone infatti sono state lasciate allo sbando. Forse il produttore si è dimenticato di loro, e gli albergatori adesso minacciano di sbatterli fuori dai loro alberghi.
(Pays d'Aoste)

giovedì 6 luglio 2006

ELEZIONI RINNOVO CAMERA E SENATO (1953)

Dopo una campagna elettorale svoltasi senza esclusione di colpi, è stato rieletto al Senato con 25.690 voti Ernest Page, e Paul Farinet con 27.834 preferenze alla Camera. Gli altri candidati presentati dall'Unione Democratica Valdostana area sinistra, Carral e Binel, hanno rispettivamente ottenuto 17.092 voti il primo e 22.041 il secondo. Ad Aosta però Carral e Binel hanno superato in preferenze i due eletti. Gli altri in corsa per i due posti al Parlamento erano l'avvocato Palmas (2151 voti) per il PSD, e Fettarapa (1812 voti) per il Movimento Sociale.
(Pays d'Aoste)

mercoledì 5 luglio 2006

SARA' LA FINE DI LA THUILE? (1953)

Se a Courmayeur si gioisce per il Tunnel di prossima costruzione, grossa preoccupazione invece si respira a La Thuile, dove in molti si chiedono se quest'opera non decreterà la fine del loro paese. Ma se da una parte cresce il mugugno, dall'altra invece si vede la cosa in maniera vantaggiosa, poichè si sostiene che La Thuile aumenterà almeno di tre volte la sua importanza. "Con il tunnel autostradale del Monte Bianco, -si dice- un numero incalcolato di turisti arriverà da Chamonix, vedrà Courmayeur, passerà a La Thuile e rientrerà in Francia passando dal Piccolo San Bernardo". Come giro turistico non è male!
(Pays d'Aoste)

SOSPETTI E TIMORI AD AOSTA (1953)

Si 'sussurra' che la polizia abbia effettuato delle operazioni di controllo in alcune case di appuntamento, nelle quali sarebbero state sorprese numerose persone. Dietro a queste voci però, la Questura, forse per depistare gli interessati, ammette che nessuna operazione del genere è stata messa in atto da tempo.
(Pays d'Aoste)

MY LIBRARY

COLLISION COURSE by Alvin Moscow.
The electrifying story of the most controversial sea disaster in history.

July 26, 1956, and the world was suddenly spellbound by one of the worst sea disaster of all time.
The sea-voyaging life of the Pride of Italy was over. Just off the coast of Nantucket Island, the Andrea Doria lay on the cold, dark bottom of the Atlantic Ocean.
Radios blared and newspapers shrieked the gaudy head-lines. People thrilled to the dramatic story of Hollywood actress Ruth Roman, of Linda Morgan the "miracle girl" who was catapulted from one ship to another.

26 lay dead, and no one knew why it happened. Here, for the first time, written by an Associated Press reporter who devoted 18 months to detective work, is the full, no-punches-pulled chronicle of the mysterious Andrea Doria-Stockholm collision.

COLLISION COURSE by Alvin Moscow
Published by DELL PUBLISHING CO. INC.
750 Third Avenue
New York 17, N.Y.
Copiright 1959 by Alvin Moscow
Dell TM 681510, Dell Publishing Co. Inc.
All rights reserved.
Reprinted by arrangement with
G.P. Putnam's Sons
New York, N.Y.
Designed and produced by
Western Printing and Lithographing Company.
First Dell printing -August, 1960.
Printed in U.S.A.
Cover painting by Jack Mitchell.

martedì 4 luglio 2006

"BRUNO" E' STATO UCCISO (2006)

A "Bruno" piaceva scorrazzare tra le montagne. Era nato per quello. Era stato addirittura il coronamento di un progetto per la reintroduzione della sua specie nelle Alpi centrali. Forse "Bruno" aveva intuito l'importanza che gravava su di sè, tanto che il suo cercare una femmina per mettere su 'famiglia' lo aveva portato a correre su e giù per queste lande solitarie infischiandosene di confini tra Stati, tutte cose da 'umani' e non da 'esseri liberi'. Per un attimo "Bruno" deve aver assaporato tutta la gioia del mondo riappropriandosi di quei boschi dove il ritmo della vita è scandito da lunghi inverni e rigogliose primavere, quando i ruscelli ingrossano e i fiori dai mille colori spuntano dalla neve. Ma non tutti vedevano in "Bruno" la natura che trionfa anzi, notavano invece le carcasse di alcuni animali 'predati' da "Bruno" per la sua naturale sopravvivenza. Dopo l'Austria, "Bruno" giunge in Germania, ed è lì che i fucili lo attendono. Non quelli con cartucce per addormentare, ma bensì con pallettoni per uccidere. Finisce così a due passi dal lago Spitzing nella contea di Miesbach, in Baviera, la vita di "Bruno", mentre l'orologio batte le 4,50 del mattino di un fresco giorno di fine giugno. Perchè questa fine cruenta? "Bruno" aveva due anni, era alto poco più di due metri, diffidava della gente e di conseguenza ne stava alla larga. Il tabloid berlinese "B.Z" parla di un abbattimento ad opera di cacciatori di frodo giusto per conservare come trofeo testa, pelle e artigli. Avrà fatto a tempo "Bruno" ad incontrare la sua orsa per 'metter su famiglia'? Chissà poi se avrà pensato se ne valeva la pena, in questo mondo infestato dalla stupidità umana...

sabato 1 luglio 2006

E' MORTO ALBERT DEFFEYES (1953)

Alle due del pomeriggio è morto Albert Deffeyes. Per l'amico che se ne è andato, la Valle d'Aosta è in lutto. Nel dolore che ci affligge, una sola grande consolazione, quella di vedere l'unione, la riconoscenza, la capacità di sacrificio dimostrata dai valdostani in questa occasione. Contadini, operai in massa hanno lasciato i loro lavori per recarsi ad Aosta per accompagnare all'ultima sua dimora il valdostano autentico, l'autonomista sincero, l'alpinista intrepido, l'amministratore capace e attivo. La bara, preceduta da bambini, da un plotone di alpini, dalla fanfara cittadina, da 52 corone e tredici cuscini di fiori, è stata portata a spalla lungo le vie cittadine fino alla Cattadrale.(Union Valdotaine)

VOGLIAMO IL TUNNEL! (1953)

Il tunnel del Monte Bianco è un opera che spaventa, ma il progresso non può fermarsi. E proprio sullo scetticismo del progresso non bisogna comportarsi come successe a Manuel De Praz nel 1895 quando, in occasione della fondazione dell'Automobil Club Francese, egli davanti ad un numeroso pubblico sentenziò: "Brindiamo al tempo in cui l'automobile raggiungerà una media non di 24 chilometri orari come oggi, ma di 50 e forse anche 60"! Tra il pubblico molti esclamarono: "E' ben triste che dopo un ottimo pranzo, si trovi sempre un esaltato che dica qualche enorme sciocchezza"!
(Pays d'Aoste)