Un compleanno che arriva dagli Stati Uniti, esattamente da Princeton, New Jersey.
Il festeggiato è Emanuele 'Manny' Pastorello, un promettente giovane calciatore di origine italiana.
Nato il 26 ottobre del 1990, Manny ha festeggiato quindi una settimana fa i suoi 16 anni.
HAPPY BIRTHDAY MANNY! YOU'RE A CHAMPION!!!
(Nella foto da sinistra: Manny, Gloria e Mike)
martedì 31 ottobre 2006
LA CONQUISTA DELLA LUNA (1969)
Un fatto che apre una nuova era. E' il 21 luglio quando alle ore 4,56 (ora italiana) l'astronauta americano Neil Armstrong posa il suo piede sinistro sulla superfice lunare. Armostrong, staccandosi dalla scaletta e imprimedo per la prima volta un impronta di un piede sul nostro satellite, annuncia emozionantissimo la gioia di questa impresa: "That's one small step for man, one giant for mankind", (Un piccolo passo per l'uomo, immenso per l'umanità). Milioni e milioni di persone seguono in diretta televisiva il grande evento. Con Neil Armostrong, comandante della missione, ci sono il Tenente Colonnello Micheal Collins, pilota del Modulo di Comando, e il Colonnello Edwin Aldrin jr pilota del Modulo Lunare.
(Gazzettadel Popolo)
(Gazzettadel Popolo)
CHARLES DE GAULLE ABBANDONA IL POTERE (1969)
Il generale Charles De Gaulle abbandona spontaneamente il potere dopo undici anni. Aveva superato momenti veramente difficili, il putsch dei militari, la rivolta del maggio '68. Cade su di una buccia di banana, ovvero in un referendum che egli stesso aveva proposto per testare e riconfermare il proprio prestigio, ma una Francia stanca da una particolare congiuntura politica gli risponde picche, bocciandolo con un 53 per cento di voti negativi. Nato a Lilla nel 1890, Charles De Gaulle è stato generale per quasi 30 anni, incarnado spesso il nome della Francia. Le sue dimissioni sono state firmate a mezzanotte e dieci del 28 aprile di quest'anno.
(Gazzetta del Popolo)
(Gazzetta del Popolo)
UN FIGLIO TROPPO...SMUNTO...(1969)
Sarà per colpa della scuola pensava la madre, anche se il padre invece sospettava altro. Fatto sta che quel ragazzo aostano di 20 anni residente in via dei Partigiani era ogni giorno sempre più smunto, di un pallore preoccupante, senza voglia di mangiare e vicino a cadere in un forte esaurimento. Dopo mesi di preoccupazione però il motivo di tanta spossatezza è venuto fuori: Con gli occhi incollati alle finestre, il giovane si sfiniva nel guardare le ragazze che si spogliavano. Tutto era cominciato per caso una sera mentre rincasava dal cinema. Passando per una viuzza, questi ebbe l'occasione di scorgere una donna in camera da letto intenta a spogliarsi. Si era dimenticata di quella finestra che era rimasta aperta e poichè si trovava al piano terreno, si poteva vedere tranquillamente dentro con tutti gli 'annessi e connessi'. E il giovane fu subito fulminato sulla via di Damasco. Da quella sera, puntuale come un orologio svizzero, il nostro 'viveur' non se ne perse uno di spogliarelli, ma poichè il più delle volte la serranda era abbassata, questi si attrezzò di una sottile leva con la quale riusciva a sollevare di pochi centimetri una delle stecche dell'avvolgibile et voilà, il gioco era fatto. Meglio degli strip del Casinò avrà pensato, e tutto gratis. Ultimamente però, stanco del solito spettacolo, il gaudente giovanotto pare che si fosse fatto una lista vera e propria di giovani donne abitanti ai piano terra della città, e tra queste individuò una bella giovane diciottenne residente in via Chabod. Anche qui, sollevando di pochi centimetri la serranda poteva poi gustarsi lo spettacolo. Forse per la troppa euforia, una sera però nell'alzare quel centimetro fece un piccolo rumore, un rumore che sentì pure la bella diciottenne la quale, pensando ad un ladro, senza farsene accorgere chiamò la polizia. Lo pizzicarono proprio sul fatto, e per il nostro 'guardone' ventenne scattò la denuncia: Atti osceni in luogo pubblico. Suo padre infatti non ci aveva mai creduto al problema scolastico... (Gericus)
lunedì 30 ottobre 2006
COM'E' L'ITALIA NEL 1969?
E' un Italia in cui si verifica una massiccia fuga dai campi e non meno significativo è un altro fenomeno che caratterizza quell'anno: per la prima volta dal 1963 si registra una contrazione -sia pur lieve con meno di 12.000 unità- nel numero delle persone in cerca della prima occupazione. Per quanto riguarda poi la borsa della spesa, prosegue il fenomeno di spostamento a favore dei consumi non di prima necessità, con un allargamento comparativamente maggiore delle spese a questi destinati. Un fenomeno questo che si può riassumere in due capitoli di spesa particolarmente significativi: l'alimentazione scende per la prima volta sotto il 40% dei consumi totali delle famiglie e le spese per l'acquisto e l'esercizio dei veicoli privati -automobili in prima linea- per la prima volta supera le due cifre, ovvero il 10,5%. E con il lavoro che 'tira', i prezzi aumentano, escudendo però i generi alimentari, dove la carne bovina è venduta a 2.000 lire al chilo, la pasta a 250, l'olio d'oliva a 730 lire il litro e il vino a 165. Ma un paio di scarpe per donna costano 6.000 lire, per ragazzo 5.000 e 7.000 per uomo. Ed è proprio nel settore dell'abbigliamento che il 1969 troverà nella gioventù un grande alleato. La moda è un arma imbattile in mano ai ragazzi, è la divisa di un ideologia, un biglietto da visita: 'vedo come ti vesti e so chi sei' dice un proverbio. Ma cosa dicono i creatori di moda nel '69? Stivali e mini sotto il cappotto che però deve essere 'maxi' e poi jeans a zampa di elefante e scarpe 'a zeppa'. E poi moda unisex. Un fotografo famosissimo fissa l'immagine interrogativa del momento unisex: lui e lei visti di spalle, pantaloni, giacca e capelli lunghi; ugualissimi. Un intero guardaroba addosso. I giovani del '69 sono i nomadi del ritorno alla natura. Amano l'accozzaglia di giacche sformate che acquistano dai rigattieri, al mercato delle pulci abiti militari, vecchi eskimo, li tempestano di mostrine, di placche per parodiare guerra, sport, lavoro. E' l'uniforme della rottura con la famiglia e il sistema, la scelta di un adolescenza infinita che lascerà dietro di sè un mare di stracci, per future contestazioni d'antiquariato. (Gericus)
BRUTALE DELITTO A VALTOURNANCHE (1968)
La vittima è un cantoniere di 37 anni sposato e padre di due bambine. E' stata la moglie a scoprire il cadavere con il cranio fracassato in un fossato lungo la strada che porta a Cervinia. Sul luogo dell'omicidio, i carabinieri di Aosta al comando del brigadiere Boero notavano però la totale mancanza di tracce di sangue, un motivo valido per dedurre che il corpo dell'uomo fosse stato ucciso altrove ed in seguito trasportato nel vallone di Chardoney. Da tutti descritto come un uomo 'casa e lavoro', la vittima dunque non aveva una doppia vita, pertanto le indagini si indirizzavano all'ambito familiare. E si deve proprio a questa intuizione se nel giro di un paio di giorni siamo arrivati alla verità, anche se squallida: il giovane cantoniere era stato ucciso da un trentenne residente a Chatillon d'accordo con la moglie della vittima, con la quale da circa nove mesi aveva intrecciato una relazione. Se l'orrore aveva colpito i valdostani alla notizia del delitto, ora un ondata di sdegno ha accolto l'allucinante verità. (Gazzetta del Popolo)
domenica 29 ottobre 2006
ULTIMI GIORNI DELL'ANNO (1968)
Una parata di stelle allieterà al Casinò di Saint Vincent (AO) la notte di San Silvestro e tra queste Ugo Tognazzi, Nino Manfredi, Paolo Villaggio e l'attrice francese Pascal Petit. Nel pomeriggio del 31 dicembre, Ugo Tognazzi è salito anche a Cervinia e per il freddo (15 sotto zero) si è vestito da esploratore del Polo Nord. Il freddo pungente comunque è una costante di molte località. A Punta Helbronner il mercurio è sceso a -32, a Courmayeur -16 e al Plateau Rosa -30. Ed anche quest'anno così se ne và, mettendo tra i ricordi la cosiddetta 'Primavera di Praga' soffocata dalle truppe del Patto di Varsavia, le Olimpiadi 'nere' di Città del Messico dove Tommy Smith e John Carlos, vincitori dei 200 piani, salutano la folla col pugno chiuso, simbolo del 'Black Power' in segno di protesta contro la discriminazione razziale. E tra i ricordi di quest'anno mettiamoci pure il matrimonio tra Jacqueline Bouvier (vedova del presidente assassinato Kennedy) con il miliardario greco Aristotele Onassis e infine la felicità della nostra Sophia Loren, 34 anni, che ha avuto dal marito Carlo Ponti, 58 anni, il suo primo figlio. (Gazzetta del Popolo)
TARZAN PER AMORE (1968)
Lo hanno arrestato dopo aver scalato per ben due volte un palazzo di sette piani con l'intento di abbracciare una modella. Ora dovrà rispondere di furto aggravato, violenza privata e sequestro di persona ai danni dell'amica, una giovane di 22 anni residente ad Aosta in via Monte Grivola. La donna, separata legalmente dal marito, da alcuni mesi aveva intrecciato una relazione con il nostro 'Tarzan' il quale però, gelosissimo, non le dava tregua, e a volte, si dice, la menava pure. Da qui la decisione della donna di chiudere quel tumultuoso rapporto. La scorsa settimana però, l'uomo durante un "attacco d'amore" per la sua bella modella, decideva di farle visita, ma non bussando regolarmete alla porta -che lei senz'altro non avrebbe aperto-, ma presentandosi addirittura ai vetri della finestra della sua abitazione. E così ha fatto. Alle due di notte, scalando così l'edificio, una volta arrivato al quarto piano veniva sorpreso dal proprietario del bar nel quale lavorava la donna. "Se chiama la polizia, giuro che mi getto di sotto!" gli ha urlato lo 'scalatore'. L'altro però non si è fatto tanti scrupoli, ed ha telefonato immediatamente alla polizia. In un attimo gli agenti di una Volante sono arrivati sul posto, e per il "Tarzan" valdostano, ovvero lo 'scalatore folle', questa volta sono scattate le manette. (Gazzetta del Popolo)
PAGAVANO PER DIVENTARE 'FAMOSI'...
E' ciò che è successo agli Ergastolani, una band valdostana i cui componenti, dopo alcuni fatti piuttosto 'strani', si decidono a denunciare il loro manager. Abbindolati infatti da un impresario che prometteva di lanciarli in grande stile nel mondo dorato delle sette note, i quattro giovani che formavano il gruppo hanno dovuto invece pagare per ben due anni le spese per i viaggi, per le registrazioni e per le esibizioni in Italia e all'estero. Ed ecco le tappe del ...mancato aggancio con la notorietà: un concerto a Roma verso la fine del 1966: niente soldi ma in compenso un provino discografico. Per poterselo portare a casa però, il disco prova va pagato. Seconda tappa: una apparizione televisiva a Lugano -a pagamento- e infine una partecipazione nientemeno che al Cantagiro. Ma anche qui, grossa delusione: il Cantagiro lo seguono, ma non vi prendono parte, nonostante la parcella sborsata anche in questa occasione. A questo punto che fare? La prima mossa è stata quella di rivolgersi ad un avvocato, poi la denuncia e l'addio ai 'sogni di gloria'. Unico lato positivo: la fine delle spese... (Gazzetta del Popolo 1968)
sabato 28 ottobre 2006
INGOIA NEL SONNO PARTE DELLA DENTIERA (1968)
Il singolare e quanto mai improbabile incidente è capitato ad un autotrasportatore di Aosta, un uomo di 39 anni residente in via Promis. Durante la notte, mentre era profondamente addormentato, un pezzo della protesi dentaria che si era fatto applicare di recente si è rotto e gli è finito in gola. La moglie che le dormiva accanto, l'ha sentito lanciare un urlo e l'ha visto balzare dal letto come una furia. L'uomo infatti, svegliatosi di soprassalto e mezzo asfissiato, ha cercato di espellere quel corpo estraneo ma non vi è riuscito. Prontamente accompagnato all'ospedale, i medici lo hanno giudicato guaribile in 5 giorni. Se però non riuscirà ad espellere quel pezzo di dentiera, l'uomo dovrà essere operato. (Gazzetta del Popolo)
XIII° EDIZIONE AOSTA/PILA (1968)
Una meravigliosa giornata di sole ha fatto da cornice il 22 settembre all'XIII° edizione della gara automobilistica di velocitàò in salita Aosta/Pila. Ancora una volta Peter Schetty ha dominato la corsa dall'alto della sua classe e in virtù dello strapotere del mezzo meccanico di cui dispone. Se prodigiosa è stata la sua prova, 108 di media e un tempo di 6'21' su Abarth 2000, (foto) degna di nota è l'impresa di Pilone su Porsche Carrera 2000 classificatosi al secondo posto e di Monticone, che pure su Porsche, ha impiegato per completare il tragitto soli 7 minuti, classificandosi così al terzo posto assoluto. Agli organizzatori dell'Automobil Club della Valle d'Aosta, va il plauso di tutti gli appassionati per la perfetta organizzazione, degna delle migliori tradizioni.(Gazzetta del Popolo)
venerdì 27 ottobre 2006
ONOREVOLI QUESTI? (2006)
Ogni popolo ha gli 'onorevoli' che si merita. Ma siamo proprio sicuri noi italiani di meritarci gente simile? Ignoranza, pressapochismo e sciatteria sono i sintomi portati a galla dal programma "Le Iene" in onda il martedì su Italia 1. Ad un 'esame' di cultura generale portato avanti dalla iena Sabrina Nobile, i nostri "onorevoli (si fa per dire...) parlamentari" sono caduti sotto la media del due, in poche parole, bocciati senza scampo. Un esempio?Che cos'è Al Jazeera? chiede la Nobile a Giuseppe Morrone dell'Udeur: "E'...un movimento dell'estremo...arabo, di carattere islamica della Jihad...così mi ricordo almeno...". Ma le perle migliori devono ancora arrivare. Paola Gogis (Lega): Cos'è la Consob?... Sono un po' in difficoltà, in questo momento non ho presente. Potrebbe essere un associazione di controllo di come vanno le cose lì alla Telecom...si parlava anche di intercettazioni...tutto ciò è collegato a questo discorso della telefonia...Consob sta per controlli...sob non so...". Remigio Ceroni (Forza Italia): "Pyonyang è il dittatore coreano che sta facendo esperimenti sulla bomba atomica...". Maria Amoruso (AN): "Pyongyang è un personaggio della politica cinese, non so chi è..." E se le dico Corea? incalza la iena Sabrina Nobile: "Sarà il capo, presidente...dittatore della Corea". Antonio Rotondo (Ulivo) và a tentativi: "Pyongyang è il nome del presidente della Corea del Nord...è il luogo dove è avvenuta l'esplosione...". Fermiamoci qui e riflettiamo. Oltre 58 milioni di italiani sono in mano a questa gente. Da non credere... (Gericus)
giovedì 26 ottobre 2006
BRUNO LAUZI, PICCOLO GRANDE ARTISTA (2006)
E' mancato martedì 24 Bruno Lauzi, "il poeta ironico che ha vissuto al confine tra canzone e cabaret", come ha scritto di lui sul 'Giornale' Cesare Ramona. Ebbi la fortuna di conoscerlo e di lavorare con lui nel lontano 1971, quando il suo "Amore caro amore bello" era da ben tre settimane (10/17/24 novembre) al numero uno dei dischi più venduti. Lo incontrai sù al quarto piano negli uffici della Ricordi in via Berchet a Milano e il destino volle che lui scrivesse un testo per una mia canzone, una delle tante che depositavo alle Edizioni di cui ero sotto contratto. Con il suo modo semplice di presentarsi, senza atteggiamenti da star o da primo della classe, Bruno Lauzi così 'vestì' la melodia che gli avevo proposto. La intitolò "Ho visto...", immaginando un mondo 'tutto suo', appunto come dice Ramona, tra 'canzone e cabaret: "Ho visto un grillo in abito da sera/ una farfalla col nasino in sù/ l'ottavo giorno della settimana/ ma il massimo che ho visto resti tu/". Da lui capii che la musica è 'musica' "solo quando sgorga dall'anima e crea sensazioni" e non quando nasce dettata dal momento o dal mercato. L'ho rivisto anni fa all'Isola d'Elba, bianco riccioluto come sempre, poi la malattia, presa con ironia anche quella, come si nota da una "lettera aperta" pubblicata poco tempo fa da un giornale, nella quale scriveva "Caro Parkinson, vorrei prenderla a schiaffi, a mano ferma...". (Gericus)
mercoledì 25 ottobre 2006
COURMAYEUR NON TEME CHAMONIX (1968)
In questo momento Courmayeur ospita più di 30.000 villeggianti. Sembra passata dunque la paura di una possibile concorrenza della cittadina al di là del Monte Bianco e oggi, tirati fuori gli artigli, questa località turistica dimostra appieno il suo volto di 'regina delle Alpi'. E i motivi possono essere moltissimi: Gli sportivi della neve se ne vanno di buon mattino al Colle del Gigante dove possono sciare come d'inverno fino a mezzogiorno. Stupende poi sono le escursioni in Val Ferret e Val Veny ed ancora, tradizionale resta la passeggiata serale tra le ore 18.00 e le 21,00 lungo la via principale dove ci sono le più eleganti boutique, i bar e le pasticcerie. Per l'occasione c'è chi veste in maniera sportiva e chi invece dà sfoggio di abiti alla moda. La maggior parte della clientela di Courmayeur è italiana, seguita poi da quella francese, svizzera, inglese, tedesca e svedese. E' una località quindi che non teme più nessuna concorrenza. (Gazzetta del Popolo)
Nella foto: Una splendida veduta della Val Ferret
Nella foto: Una splendida veduta della Val Ferret
ANNEGANO DUE FRATELLI IN DORA (1968)
La disgrazia è accaduta domenica 7 luglio poco prima di mezzogiorno. I fratelli Danilo e Gilberto Perruquet, 17 e 22 anni, assieme al cugino Sergio Marcoz 16 anni e all'amico Franco Carral di 17, tutti residenti a Grand Brissogne (AO), decidevano di recarsi a fare il bagno nelle acque della Dora. Ad alcune centinaia di metri dal campo sportivo, le acque del fiume scorrevano lente, ma nei giorni scorsi una draga aveva estratto migliaia di metri cubi di ghiaia ed è per questo che l'acqua perciò quasi vi stagnava, pertanto ai giovani era sembrato un posto tranquillo e la profondità a colpo d'occhio era di circa un metro, anche se l'acqua era talmente scura da non poter scorgere il fondo. I quattro reagazzi, tutti inesperti di nuoto, cominciavano quindi a sguazzare vicino alla sponda poi si allontanavano raggiungendo un isolotto in mezzo alla Dora. Quando decidevano di rientrare, passavano però da un altro punto del fiume, fatalità proprio dove la draga due giorni prima aveva scavato. Il primo a cadere nella fossa era il fratello maggiore Gilberto, seguito sfortunatamente anche da Danilo. Il terzo a cadervi dentro era poi il Carral ed infine il Marcoz. La tragedia stava compiendosi. Solo gli ultimi due giovani, dopo essere riusciti a tirarsi fuori dalla fossa e dopo aver cercato di aiutare i fratelli Perruquet, raggiungevano stremati la sponda dando immediatamente l'allarme. I corpi dei due fratelli venivano recuperati poco tempo dopo dai Vigili del fuoco e dai Carabinieri di Nus. Sgomento in Valle per questa tragedia. (Gazzetta del Popolo)
lunedì 23 ottobre 2006
DISASTROSO TERREMOTO IN SICILIA (1968)
E' una delle più gravi catastrofi nella storia dell'isola. 300 sono i morti per il momento accertati, centinaia sono i dispersi e migliaia i feriti. La tragedia si è verificata il 14 gennaio e l'epicentro del sisma è stato nel Belice in provincia di Trapani. I paesi di Gibellina e Montevago sono stati interamente distrutti, ma gravissimi danni si sono registrano anche a Salemi, Santa Margherita, Poggioreale, Salaparuta, Partanna e Santa Ninfa. Oltre 150.000 sono i senzatetto, le cui condizioni si sono aggravate a causa del ritardo dei soccorsi e dai nubifragi che da giorni flagellano le zone colpite dal sisma. (Gazzetta del Popolo)
GLI RIATTACCANO IL NASO TRANCIATO DA UN MORSO (1968)
Il giovane, 23 anni di Saint Vincent, in seguito è stato subito operato all'ospedale di Aosta. Autore del morso 'cannibalesco' un tale di 34 anni residente a Chatillon. Il tutto è nato a causa di un sorpasso un po' azzardato. Parole e gesti significativi, poi le due auto che si fermano, le prime spintonate infine lo scontro fisico con quel morso che stacca di netto il naso al malcapitato. Fine della collutazione e corsa all'ospedale cittadino dove il giovane è stato immediatamente sottoposto ad intervento chirurgico. La polizia è sulle tracce dell'autore del gesto. (Gazzetta del Popolo)
UN TURISTA INCONSUETO...(1968)
Lo si è visto girare per le strade di Aosta, ora di corsa ora a passo...turistico, creando persino il blocco del traffico. La bestia, che a seguito della bravata di qualche buontempone era stata liberata mentre si trovava nella sua stalla di Via Aubert, ha cominciato a vagare per la città. L'asino, per nulla impaurito, ha imboccato un vicolo giungendo in Via Festaz e poi, naturalmente senza rispettare i semafori -logico, era un asino...- ha cominciato il suo giro, fino a quando un tale di nome Giovanni Brainovic residente a Sarre, è riuscito a bloccarlo e portarlo in Questura, dove in seguito è stato ritirato dal suo proprietario.
(Gazzetta del Popolo)
(Gazzetta del Popolo)
domenica 22 ottobre 2006
TEDDY BOYS AD AOSTA (1968)
Trent'anni fa ammiravamo Greta Garbo, oggi i giovani ballano lo 'shake' e sognano Caterina Caselli. Si è detto molte volte che i giovani sono malati di abulia, privi di qualsiasi interesse, e se allora qualcuno comincia a dire"Ai miei tempi...". Non è vero. Questo è un fenomeno che si ripete nei diversi strati sociali in differenti modelli. Basta sfogliare le cronache recenti: Giovani che danneggiano auto, che rubano in chiesa o che fuggono da casa, come recentemente ha fatto la giovane di Aosta, che si è intascata lo stipendio lasciando la madre sola e malata in ospedale. Dopo aver sperperato le 120.000 lire, si è poi ripresentata per nulla pentita dalla madre, dicendo che aveva voluto passare qualche giorno in giro coi 'capelloni'. Di chi è la colpa? Dei genitori, degli insegnanti o della guerra in Vietnam? Certo oggi i giovani si spostano da un centro all'altro e non dimentichiamoci poi che la nostra regione occupa il secondo posto nella motorizzazione in Italia, e in compenso nessuno dovrebbe annoiarsi. Però è proprio la noia il male del secolo, così non resta che il cinema e le immancabili passeggiate in Piazza Chanoux e Rue de Tillier.
(Gazzettadel Popolo)
(Gazzettadel Popolo)
PROMETTE AMORE ETERNO AD UNA ZITELLA (1968)
Ma le promesse di matrimonio arrivano da un gagliardo assicuratore con moglie e figli. Era dunque un 'promesso sposo' già sposato l'uomo di 43 anni residente ad Aosta, che spacciandosi per un assicuratore, carpì oltre che la buona fede anche del denaro ai genitori della futura sposa, una donna di 35 anni anch'essa di Aosta e residente in Corso Ivrea, la quale però ignorava che il suo principe azzurro fosse già sposato. I fatti avvennero nei primi mesi dell'anno scorso, quando l'uomo, di bella presenza e dalla parola facile, conobbe la donna. "Per mettere su famiglia occorrono dei soldi" buttò lì, quasi per caso un giorno, e la donna, premurosa, subito si fece avanti con 280.000 lire. La somma sarebbe servita, a sentire lui, per comprare un appezzamento di terreno per costruirci la casa. Ma la verità ben presto venne a galla. Denunciato e arrestato, poi il processo e la condanna a 2 anni e 5 mesi di reclusione. (Gazzetta del Popolo)
I PAVIMENTI? IN MARMO...(1967)
I pavimenti della sua casa in costruzione, un tale residente ad Aosta aveva deciso che dovevano essere di marmo. A lui il marmo era sempre piaciuto ed ora, che poteva finalmente permettersi una casa tutta sua, finalmente avrebbe coronato questa sua ambizione. Quello che lo spaventò però fu il preventivo. Certo il prezzo era salato: come fare? L'ingegno lo aiutò ad aggira l'imprevisto ostacolo, così, preso il suo camioncino, l'uomo, 38 anni, uscì a notte fonda dirigendosi ad Arnaz, fermandosi poi davanti allo stabilimento dei Fratelli G., sito al lato della Statale 26 tra Verres e Arnaz. Qui, belle e pronte, c'erano una ventina di pietre tombali di marmo già lavorate e abbellite da eloquenti epigrafi, che in un attimo questi caricò sul camioncino e se le portò via. Pensava così di aver risolto il problema, ma i Carabinieri di Aosta arrivarono prima che questi coperchi tombali (dal valore di circa 400.000 lire) diventassero pavimenti, trovandoli accatastati in bell'ordine nel giardino di questo membro della 'Famiglia Addams". Denuncia, processo, condanna, e sicuramente... pavimenti fatti di più modeste mattonelle. (Gazzetta del Popolo)
QUANTO SERVE AL MESE PER VIVERE AD AOSTA? (1967)
Quanto deve guadagnare mensilmente una famiglia 'tipo' per poter disporre di una vita dignitosa? Secondo gli indici pubblicati dall'Assessorato all'Industria e Commercio regionale occorrono in Valle 150.000 lire al mese. Il vitto assorbe circa 90.000 lire e la pigione 25.000. Il resto è destinato a vestiario e alle piccole spese. Gran parte dei salari però non raggiunge la cifra indicata, per cui in molte famiglie si è costretti a lavorare in due. Ma entriamo nei dettagli: In senso pratico una famiglia composta da tre persone, conducendo un tenore di vita medio, deve disporre -come abbiamo detto- di 150.000 lire al mese, poichè dalle 20 alle 25 mila lire al mese se ne vanno per l'affitto, il riscaldamento incide per altre 5.000 lire al mese, 2000 per le spese generali di condominio e poi altre 3.000 lire, sempre al mese, per l'energia elettrica. Restano così 120.000 lire, dalle quali però bisogna toglierne 3.000 al giorno per il vitto e sono 90.000 al mese, perciò in casa ne restano solo 30.000. E l'auto? Ogni giorno si vede come la famiglia media disponga dell'automobile, che incide non poco sul bilancio, se si pensa non solo al consumo di carburante, ma al bollo, al garage e all'assicurazione. Come è possibile dunque possedere un automobile e soprattuto, usarla? Semplice: metà delle auto circolanti sono coperte da cambiali.(Gazzetta del Popolo)
AOSTA: DOV'E' IL VERDE PUBBLICO? (1967)
L'espansione dell'edilizia ha soffocato parchi e giardini, ed ogni abitante di Aosta può disporre di mezzo metro quadrato di verde. In 12 anni la popolazione della nostra città è aumentata di 12.000 unità, e si prevede che verso il 1980 supererà i 50.000 abitanti. Se la città dispone oggi di poco verde, lo si deve agli errori commessi nei primi dieci anni del dopoguerra. Era infatti quello il momento di comprare i terreni disponibili nel centro cittadino per trasformarli in parchi, poichè a quei tempi non avevano raggiunto i prezzi di oggi. Ora, per far posto al verde, l'ingegner Lino Binel, direttore dell'Ufficio Tecnico del Comune, ha proposto un coraggioso progetto: L'acquisto da parte del Comune dei vecchi stabili che vanno da est di piazza Chanoux correndo lungo Porta Pretoria sino alle Porte Pretoriane. Quell'agglomerato di edifici in buona parte malsani, dovrebbe essere abbattuto e sulla superfice libera, far sorgere un grande parco che avrebbe come sfondo il Teatro Romano e la Porta Pretoria. Si creerebbe così un grande polmone di verde in centro città e nel contempo daremmo grande risalto ai più significativi monumenti della nostra città che adesso sono troppo nascosti. Un progetto ardito che non è previsto neppure nel Piano regolatore, ma non si esclude che nel tempo possa essere realizzato.
(Gazzetta del Popolo)
(Gazzetta del Popolo)
BISCA CLANDESTINA AD AOSTA (1967)
"Mi manda Capello". Era questa la 'parola d'ordine' per scoprire l'ebrezza del gioco proibito, ma il bel gioco (è il caso di dirlo?) è presto finito. Dopo solerti indagini infatti, la polizia ha fatto irruzione nella casa situata in via Xaviere de Maistre. Nove persone, molte delle quali valdostane, erano
intente a giocare alla roulette. Nonostante l'evidenza dei fatti, queste hanno negato ogni cosa. Sul tavolo verde fiches e denaro che ammontava ad oltre 500 mila lire. Organizzatore della bisca si presume sia un torinese, poichè nel momento dell'irruzione della polizia era lui che teneva il banco. Accompagnati in Questura, tutti quanti sono stati denunciati a piede libero e subito rilasciati. (Gazzetta del Popolo)
intente a giocare alla roulette. Nonostante l'evidenza dei fatti, queste hanno negato ogni cosa. Sul tavolo verde fiches e denaro che ammontava ad oltre 500 mila lire. Organizzatore della bisca si presume sia un torinese, poichè nel momento dell'irruzione della polizia era lui che teneva il banco. Accompagnati in Questura, tutti quanti sono stati denunciati a piede libero e subito rilasciati. (Gazzetta del Popolo)
sabato 21 ottobre 2006
STAGIONE TURISTICA E PREZZI (1967)
Siamo in piena stagione turistica di questa torrida estate e la nostra città è presa d'assalto da migliaia di turisti. Ma con il loro giungere, anche i prezzi salgono alle stelle. Ormai è una caratteristica costante poichè ad Aosta non c'è bottegaio che non ritocchi i prezzi. C'è da restare sbalorditi ed i turisti hanno ragione a disertare la nostra città quando si arriva a dei prezzi simili in alcuni ristoranti, dove persino il servizio lascia a desiderare. E poi ci lamentiamo se i turisti imboccano velocemente la circonvallazione ovest per correre verso l'Adriatico o le coste del Tirreno! Non ci resta che dire "mea culpa"!. (Gazzetta del Popolo)
I SOLDI CHE NON BASTANO MAI... (1967)
Da uno studio fatto recentemente, si scopre che i valdostani spendono metà del loro stipendio per il vitto. Infatti questo assorbe in media il 52% delle entrate. Il fatto è che i generi alimentari di più largo consumo aumentano a dismisura: i pomodori per esempio costano oggi 350 lire al chilo, l'insalata 200 e gli spinaci addirittura 300 lire al chilo. La carne è un altro alimento di maggior consumo il cui costo è molto rilevante. Gli aostani in gran parte ripiegano in periferia o addirittura nei Comuni limitrofi per l'acquisto di carne dove i prezzi sono inferiori. La spesa dell'affitto poi incide in misura del 20% compresa l'illuminazione e l'acqua, mentre il riscaldamento va calcolato a parte. Infine per lo svago i valdostani spendono in media il 10% dello stipendio, svago che consiste in cinema e ballo, soprattutto nei centri minori. Possiamo dire che il costo della vita in Valle d'Aosta è da considerarsi alto, e di conseguenza basso il risparmio che è sul 5%. E la popolazione? Si dà da fare per arrotondare lo stipendio. Per questo, è senza dubbio, una tra le popolazioni più laboriose d'Italia. (Gazzetta del Popolo)
venerdì 20 ottobre 2006
TENTA DI EVIRARE UN ALPINO (1967)
E' quasi un caso 'Bobbit' quello che accade ad Aosta. Il fatto è successo il lunedì di Pasqua. Un giovane sergente degli Alpini, 23 anni di Cuneo, si è presentato al Pronto soccorso dell'ospedale cittadino per una grossa perdita di sangue dal... basso ventre. Ai medici che lo hanno soccorso, il giovane ha detto di essersi ferito con un vetro caduto da una finestra. Dubbiosi sull'origine di quella ferita, i medici hanno informato i carabinieri. Messo alle strette, il giovane sergente infine ha indicato il nome della quasi "eviratrice", la quale, rintracciata, è stata associata alle cerceri di Aosta. Motivo del gesto? La fine di quella relazione voluta dal giovane Alpino.
(Gazzetta del Popolo)
(Gazzetta del Popolo)
E' MORTO TOTO' (1967)
Stroncato a Roma da un infarto il principe Antonio de Curtis, meglio conosciuto come Totò. Il grande attore comico, uno tra i più grandi del Novecento, 69 anni, aveva divertito con le sue gags più di una generazione. Con il volto tagliato come nel legno, le movenze burattinesche, il generoso prodigarsi e la battuta sempre pronta, Totò non ha avuto rivali in una Italia che nel dopoguerra voleva dimenticare, e velocemente, lutti, fame e paure. E lui ci riuscì. Totò non aveva paura della morte anzi, le aveva dedicato una stupenda poesia in dialetto napoletano e intitolata "A livella". E' la storia di due salme che riposano una accanto all'altra in un cimitero, solo che in vita una era stata una persona 'blasonata' e l'altra un povero diavolo, e la situazione di questa forzata vicinanza era sfociata in un bonario battibecco, tanto che un giorno il 'povero diavolo' disse la sua: "Ti vuoi mettere in testa che sei malato ancora di fantasia? La morte cos'è, è una livella; il re, il magistrato, il grand'uomo... Attraversato questo cancello a punte, si perde tutto, la vita, e pure il blasone, perciò stammi a sentire, sopportami vicino, che t'importa. Queste pagliacciate le fanno solo i vivi. Noi siamo seri! Apparteniamo ai morti".
UNA BALENA NEL LAGO DI PLACE MOULIN (1967)
La notizia fa affluire sul posto decine di auto, di fotografi e turisti svizzeri. Grande è l'apprensione e la curiosità, poichè si dice che bisogna catturarla al più presto, perchè questa balenottera potrebbe mettere a repentaglio la sicurezza della diga stessa. La cattura, si dice, avverrà nel primo pomeriggio di domani. E così, nel pomeriggio del giorno dopo, lungo i tornanti che portano a Place Moulin lunghe teorie di auto cominciano ad ingrossarsi. A chi incredulo chiede spiegazioni, veniva precisato che lo scorso anno, nelle acque del lago artificiale, erano state gettate per sbaglio uova di trota provenienti dalla Scandinavia tra le quali, e non si sa come, c'erano finite pure quelle di balena. Fotografi dunque giunti da Aosta per un portentoso 'scoop' fotografico, turisti e perditempo, tutti lì in gran numero sui bordi del lago artificiale. Poi qualcuno ha fatto notare che le balene sono dei mammiferi, quindi di uova proprio non ne fanno. Rossi in faccia, si sono ricordati poi che quel giorno era giusto il Primo aprile e in quel caso, c'erano cascati proprio tutti...
(Gazzetta del Popolo)
(Gazzetta del Popolo)
FINGE UN RAPIMENTO PER NON FARE IL COMPITO IN CLASSE (1967)
Franco, 12 anni e quinta elementare, quella mattina proprio non voleva andarci a scuola. Aiutato da due amici, Roberto e Alberto, dodici anni pure loro, mette in atto il suo piano: un falso rapimento per sfuggire all'impegno scolastico. Una volta i due compari hanno dato l'allarme, scattano immediatamente le ricerche, mentre il 'sequestrato' si nasconde in una cava. "A tutte le auto della polizia: Ad Aosta è stato rapito un bambino, età 12 anni, altezza 90 centimetri, capelli a spazzola castani. Indossa un cappotto marrone e una camicetta blu. Si cercano due uomini sui 30 anni fuggiti su una Lancia Fulvia nera, uno dei quali ha grossi baffi neri". La caccia dunque inizia, prima in città per espandersi poi in tutta la regione, attraverso posti di blocco e fonogrammi che si rincorrono. Finalmente ai genitori angosciati arriva la telefonata del figlio: "Sono qui vicino alla cava di marmo. Erano in due e mi hanno anche picchiato. Ho tanta paura ma non venitemi a prendere, altrimenti sono guai anche per voi". I genitori in un attimo sono sul posto. Franco trema e forse...anche troppo, pensando a tutto il trambusto che ha creato. A quel punto tutti in Questura, 'rapito' e i due 'compari' e subito salta fuori la verità: " E va bene, ci avete proprio stancato. Ci siamo inventati tutto" sbottano i tre ragazzini. Perchè lo avete fatto? chiede allora l'esterrefatto capo della Mobile Peralta. "C'era il compito di francese a scuola e a me il francese non piace" risponde il 'sequestrato. Via i posti di blocco e ricerche sospese. Tutti tirano un sospiro di sollievo meno che i tre 'gianburrasca', pensando già alle "sorprese" da parte dei rispettivi genitori che troveranno una volta tra le mura domestiche.
(Gazzetta del Popolo)
(Gazzetta del Popolo)
TRAGEDIA A CAPE KENNEDY (1967)
L'epopea dell'Apollo comincia con una grave tragedia: Nel corso di una prova statica effettuata venerdì 27 gennaio, un furioso incendio ha distrutto l'astronave uccidendo i tre uomini dell'equipaggio. Le vittime sono Virgil Grissom, Edward White e Roger Chaffee. Grissom, che aveva 41 anni, era il primo dei tre astronauti a compiere un secondo volo spaziale. La tragedia sicuramente costringerà ad un ritardo del previsto sbarco sulla luna programmato per il 1969. (Corriere della Sera)
mercoledì 18 ottobre 2006
MY LIBRARY
WITH CUSTER ON THE LITTLE BIGHORN
The first -and only- eyewitness account ever written
By William O. Taylor
Foreword by Greg Martin
William O. Taylor, a private in the U.S. Seventh Cavalry, spent two and a half days with his regiment in the valley below General George Custer's last battlefield. He spent one day up there burning the mutilated bodies of Custer's last stand. And he spent thirty years, haunted by his memories, writing this momoir. In graphic detail, this young soldier blends savage, buliet-sprayed battle and bravado campsong on the misty, brooding prairie with careful reconstruction of troop movements and comments on the behavior of the commanders and their men. His observations resonate with keen ampathy, not only for the bodies of his own comrades strewn in the sage brush, but for his enemy, "husband and father...a stalwart Sioux warrior". Fully annotated for the modern reader, richly illustrated with duotone photographs -many never seen before- and samples of Taylor's handwritten manuscript. With Custer on the Little Bighorn is a fresh and amazing presentation of a tragedy famous the world over.
"What makes the Taylor book so lovely is its exceding attention to the lowly, soldierly details of the last action on the Little Bighorn"
-Chicago Tribune Books -
"No one who values American history should overlook Taylor's contribution" -The Atlantic Monthly -
"WITH CUSTER ON THE LITTLE BIGHORN"
by William O. Taylor
foreword copyright Greg Martin
Published by the Penguin Group
Penguin Books USA Inc., 375 Hudson Street, New York,
New York 10014 ,U.S.A.
Cover design by Paul Buckley
The first -and only- eyewitness account ever written
By William O. Taylor
Foreword by Greg Martin
William O. Taylor, a private in the U.S. Seventh Cavalry, spent two and a half days with his regiment in the valley below General George Custer's last battlefield. He spent one day up there burning the mutilated bodies of Custer's last stand. And he spent thirty years, haunted by his memories, writing this momoir. In graphic detail, this young soldier blends savage, buliet-sprayed battle and bravado campsong on the misty, brooding prairie with careful reconstruction of troop movements and comments on the behavior of the commanders and their men. His observations resonate with keen ampathy, not only for the bodies of his own comrades strewn in the sage brush, but for his enemy, "husband and father...a stalwart Sioux warrior". Fully annotated for the modern reader, richly illustrated with duotone photographs -many never seen before- and samples of Taylor's handwritten manuscript. With Custer on the Little Bighorn is a fresh and amazing presentation of a tragedy famous the world over.
"What makes the Taylor book so lovely is its exceding attention to the lowly, soldierly details of the last action on the Little Bighorn"
-Chicago Tribune Books -
"No one who values American history should overlook Taylor's contribution" -The Atlantic Monthly -
"WITH CUSTER ON THE LITTLE BIGHORN"
by William O. Taylor
foreword copyright Greg Martin
Published by the Penguin Group
Penguin Books USA Inc., 375 Hudson Street, New York,
New York 10014 ,U.S.A.
Cover design by Paul Buckley
martedì 17 ottobre 2006
LUIGI TENCO SI UCCIDE A SAN REMO (1967)
Escluso dalla finale della competizione sanremese, Luigi Tenco, 29 anni, si è suicidato nella sua camera dell'albergo Savoy. Era un cantautore cosiddetto 'impegnato' e al suo attivo aveva splendide canzoni quali "Quando", "Lontano Lontano", "Mi sono innamorato di te", "Vedrai Vedrai" e la struggente "Un giorno dopo l'altro". Inspiegabilmente, avendolo sempre detestato, partecipa al Festival di San Remo e per di più con un brano ben al di sotto delle sue possibilità dal titolo "Ciao amore ciao", un retorico polpettone di amenità che presenta in coppia con Dalida. Alle ore 2,30, quel colpo di pistola che mette fine alla sua vita ed una lettera di protesta sul comodino, dove tra l'altro, in aperta critica con la giuria che lo aveva escluso, scrive: "Spero che tutto questo serva a chiarire le idèe a qualcuno". (Gericus)
(Per sapere tutta la storia, andare al blog in data martedì 13 dicembre 2005 . 1°,2°,3°,4°, e 5° parte)
(Per sapere tutta la storia, andare al blog in data martedì 13 dicembre 2005 . 1°,2°,3°,4°, e 5° parte)
A 'SCHIFIO' FINISCE! (1967)
"Ti ammazzo se non mi sposi"! ha urlato una donna armata di pistola rivolgendosi ad un uomo, mentre questi fuggiva tra le bancarelle del mercato ad Aosta. Il tutto è accaduto verso le 9,30 di martedì scorso, quando una donna, età sui 25 anni, capelli neri e con in braccio un bambino, dopo aver urlato la sua minaccia aggiungeva ancora: "Questo è tuo figlio! Disonorato!" Non si conoscono le generalità dei due protagonisti di questa brutta storia, e interrogati i presenti al fatto, nessuno ha voluto rispondere. (Gazzetta del Popolo)
LETTERA APERTA (1966)
Natale di serenità, Natale di speranza. Vorremmo che tutti fossero felici, tutti fossero in pace con sè stessi e con gli altri, e che nessuno soffrisse negli ospedali o in carcere, che tutti avessero da mangiare, che tutti avessero un focolare presso cui raccogliersi il giorno di Natale. Anche in questi giorni qualcuno penserà alla politica, ed allora vorremmo scrivere anche noi una lettera a Gesù Bambino o a Babbo Natale per chiedere tante cose: Fa che gli amministratori regionali dimentichino gli odi personali e lottino per le loro idèe ma con onestà, sincerità e dignità. Dai ai nostri operai lavoro e giusta mercede e fai che i turisti continuino in misura crescente a venire in Valle. Fa che la Zona Franca non sia più parola vana, e che il riparto e il contingentamento siano aumentati. Fa che a maggio sia aperta l'autostrada Quincinetto/Verres e che quanto prima si possa giungere su strada asfaltata a Valgrisenche e a Valsavaranche. Tutto questo è ciò che noi chiediamo, ma tanti altri vorrebbero chiedere molte altre cose. Ebbene, fatelo, chissà che chiedendo tutti insieme, i nostri desideri vengano esauditi.
Tanti tanti auguri a tutti dal Monitore Valdostano.
Tanti tanti auguri a tutti dal Monitore Valdostano.
PENSIERINO DELLA NOTTE #40
Dio creò l'Uomo perchè la scimmia lo aveva deluso.
Dopo però rinunciò ad altri esperimenti...
(Mark Twain)
Dopo però rinunciò ad altri esperimenti...
(Mark Twain)
L'ARNO INGHIOTTE FIRENZE (1966)
E' il 4 novembre, il giorno della paura. Un onda di acqua e fango travolge la città, provoca 14 morti e danneggia in modo grave tesori, musei e biblioteche. Pioveva ormai da giorni e l'Arno era gonfio come nessuno l'aveva visto mai. In quel fatidico e tragico giorno, ben 180/200 millimetri d'acqua era caduta senza sosta, il che vuol dire 180/200 litri per metro quadrato. Il disastro era annunciato in quell'Italia che ormai 'franava' un po' dappertutto, poichè oltre che in Toscana la pioggia cadeva senza sosta anche in Friuli, nel Veneto, in Lombardia, nel Polesine, nel Meridione. A Firenze c'era quasi una sorta di indifferenza, ma forse era la paura. Del resto le alluvioni nella città del Giglio non erano una cosa rara, e la peggiore, quella del 13 settembre del 1577, portò in Piazza Santa Croce 3 metri e mezzo d'acqua... Quella che invece si abbatte sulla città è un onda che arriva ad un altezza di cinque metri quando migliaia di metri cubi d'acqua al secondo tracimano dalle spallette dell'Arno e invadono la città distruggendo tutto al suo passare. Oltre ai quattordici morti, distrutti 6000 negozi e 12.000 vetture. Il danno maggiore sarà la distruzione di capolavori dell'Arte, con un milione e 300 mila volumi della Biblioteca Nazionale sepolti sotto una valanga di fango. "Adesso Firenze ha bisogno di tutti, perchè Firenze appartiene al mondo" dirà l'attore americano Richard Burton in un servizio televisivo promosso dal regista fiorentino Franco Zeffirelli. Un appello che sarà raccolto veramente dal mondo intero. (La Stampa)
Nella foto: Piazza Santa Croce
Nella foto: Piazza Santa Croce
lunedì 16 ottobre 2006
ERAVAMO CAPELLONI...(1966)
Mia moglie ed io non abbiamo preconcetti e comprendiamo che la gioventù è cambiata, e per questa ragione non ci siamo mai preoccupati dei modi di fare di nostra figlia sedicenne, pur non cessando di controllarla. Certo ci siamo sentiti imbarazzati quando lei ha cominciato a tappezzare la sua camera di orripilanti figuri tipo 'cavernicoli' con faccia da deficiente. L'altra settimana sono venuti però a trovarci dei parenti ai quali, naturalmente, abbiamo mostrato la casa compresa la camera di nostra figlia Lucetta. Non dimenticheremo mai più il loro sguardo, e in quel mentre ci siamo sentiti colpevoli e vergognosi. Il giorno dopo abbiamo tolto tutto, e ora nostra figlia ci rivolge appena la parola. Cosa dobbiamo fare? Firmato: Due genitori preoccupati di Aosta.
RISPOSTA del giornale: Beh, più che a noi questi due genitori avrebbero dovuto scrivere ad uno psicologo. Indubbiamente i tempi sono cambiati e noi non riusciamo ad entrare nel vivo del problema, ma da qui a idolatrare certi deficienti dai capelli lunghi, beh, il passo è lungo. Lasciamoli dunque stare nel loro ridicolo, sperando che tra qualche anno si accorgano da soli dell'errore. (Lettera inviata al Monitore Valdostano)
RISPOSTA del giornale: Beh, più che a noi questi due genitori avrebbero dovuto scrivere ad uno psicologo. Indubbiamente i tempi sono cambiati e noi non riusciamo ad entrare nel vivo del problema, ma da qui a idolatrare certi deficienti dai capelli lunghi, beh, il passo è lungo. Lasciamoli dunque stare nel loro ridicolo, sperando che tra qualche anno si accorgano da soli dell'errore. (Lettera inviata al Monitore Valdostano)
LETTERA AL GIORNALE (2006)
RIFIUTA AVVOCATO DONNA: COME SALVARSI DA QUESTI IMMIGRATI?
L'episodio del criminale marocchino che rifiuta il legale perchè "donna" (subito accontentato dal giudice!) dopo aver accusato i testimoni di essere bugiardi perchè cristiani, è davvero spaventoso. Servono ancora altre prove per comprendere come la cosiddetta "integrazione" è impossibile?
Che ci faceva qui quell'extracomunitario? Perchè ci rimane se rifiuta la nostra cultura? Come si permette di dettare legge, lui rapinatore tra l'ltro, in casa altrui? E l'incredibile "calabraghismo" delle nostre autorità e di chi dovrebbe applicare e far rispettare le nostre leggi? A questo punto siamo arrivati? Ci sarà ancora una possibilità di salvezza? Scusate tutte queste domande, ma mi si sono accavallate nella mente alla lettura di questa incredibile vicenda. P.L. e-mail (Il Giornale. Lunedì 16 ottobre)
L'episodio del criminale marocchino che rifiuta il legale perchè "donna" (subito accontentato dal giudice!) dopo aver accusato i testimoni di essere bugiardi perchè cristiani, è davvero spaventoso. Servono ancora altre prove per comprendere come la cosiddetta "integrazione" è impossibile?
Che ci faceva qui quell'extracomunitario? Perchè ci rimane se rifiuta la nostra cultura? Come si permette di dettare legge, lui rapinatore tra l'ltro, in casa altrui? E l'incredibile "calabraghismo" delle nostre autorità e di chi dovrebbe applicare e far rispettare le nostre leggi? A questo punto siamo arrivati? Ci sarà ancora una possibilità di salvezza? Scusate tutte queste domande, ma mi si sono accavallate nella mente alla lettura di questa incredibile vicenda. P.L. e-mail (Il Giornale. Lunedì 16 ottobre)
WELCOME SOFIA! (2006)
domenica 15 ottobre 2006
PIU' CORTESIA E PREZZI MENO ESOSI (1966)
Questa è la propaganda migliore. Il turismo valdostano è davvero in crisi? Di crisi non si può davvero parlare, ma di difetti nell'organizzazione e nel metodo questo si. La clientela c'è, ma di certo in periodi troppo limitati, ovvero dal 20 luglio al 20 agosto nell'estate e nella ricorrenza di fine anno nell'inverno. Eppure di turisti ne passano lungo le nostre strade, e sono questi che noi dobbiamo trattenere, e per fare questo, i prezzi sono i fattori più importanti. E' fuor dubbio che quando la pensione costa dalle 5 alle 6 mila lire, cui vanno aggiunti gli extra, non è facile conquistare nuovi clienti, poichè i prezzi hanno una notevole incidenza sul turismo, e gli stranieri, quelli che fanno molta attenzione a ciò che si spende, sono poi quelli che non si fermano. Perchè dunque nella nostra regione non si seguono i sistemi che hanno portato tanto successo altrove?
(Gazzettadel Popolo)
(Gazzettadel Popolo)
MACABRO SPETTACOLO SUL BIANCO (1966)
Si sta verificando una situazione alquanto imbarazzante. Dopo mesi dalla tragedia dell'aereo indiano precipitato a 400 metri dalla vetta del Monte Bianco sulla parete che domina Courmayeur, un aspetto macabro affligge ora gli alpinisti: resti delle vittime del Boeing affiorano sulla via normale del Bianco. E' uno spettacolo agghiacciante e tutto questo si presenta agli occhi degli alpinisti che raggiungono la vetta. Nella zona infatti, sopra la capanna Vallot e lungo il ghiacciaio, si trovano di frequente menbra umane e rottami dell'aereo precipitato il 25 gennaio scorso. Centodieci erano i passeggeri e tutti sono rimasti nella zona 'inzaccati' dentro al ghiaccio. Si sollecita quindi l'intervento dei militari per una completa opera di ricerca e recupero. Solo così il turismo non subirà negative conseguenze. (Gazzetta del Popolo)
Nella foto:
Recupero di una salma da parte del Soccorso Alpino della Guardia di Finanza di Entreves
Nella foto:
Recupero di una salma da parte del Soccorso Alpino della Guardia di Finanza di Entreves
A SEI ANNI DALL'INFERNO (2006)
Anche il 15 ottobre del 2000 era una domenica. Solite cose: il pranzo in casa coi parenti, l'attesa delle partite nel pomeriggio e per molti, un attimo in più sotto le coperte, anche perchè il tempo, con quella pioggia che ormai batteva senza sosta da una settimana, invogliava a non uscir di casa. Una pioggia che però era già sotto controllo, poichè i fiumi cominciavano a preoccupare e piccoli smottamenti si erano verificati qua e là per tutta la Valle. L'inferno si scatenò alle otto di mattina, quando a monte del torrente Comboè una enorme frana di pietre e fango si staccò dalla montagna rotolando a valle. In un attimo la massa di detriti si abbattè su Pollein, località a due passi da Aosta, sradicando case e seminando morte. Nello stesso momento, come se la natura avesse prestabilito un orario, anche Fenis veniva colpita nella stessa maniera e con la stessa distruzione. Altri paesi subivano poi devastazioni e lutti come Nus, Donnas, Antey St.André, mentre Aosta, il capoluogo, subiva -fortunatamente- solo allagamenti. Diciassete vittime -sette uomini, sei donne, tre adolescenti e un bambino di 15 mesi- e danni per 800 milioni di euro. Oggi le ferite sono rimarginate, ma tutt'ora forte è il ricordo di coloro che persero la vita in uno dei disastri più terrificanti mai accaduti in Valle d'Aosta.
Nel sesto anniversario sono stati ricordati quindi:
Ugo Coquillard 58 anni; sua moglie Grazia Boasso di 38 e il loro piccolo Gilles di 15 mesi.
Manuel Catalano, 16 anni;
Angela Catania di 75;
Fortunato Cerlogne, 76 anni e sua moglie Ilva Fiou di 75;
Ferruccio Morandi, 85 anni;
Maria Olinda Chapellu, 72;
Lino Gard, 70 anni;
Gianfranco Bosonin,65 anni;
Carletto Perron 55 anni e suo figlio Elis di 23 anni;
Anna Peraillon 39 anni e suo figlio Alessandro Bortone 16 anni;
Maria Gloria Parravano 56 anni;
Carmine Trapani di 45.
Nel sesto anniversario sono stati ricordati quindi:
Ugo Coquillard 58 anni; sua moglie Grazia Boasso di 38 e il loro piccolo Gilles di 15 mesi.
Manuel Catalano, 16 anni;
Angela Catania di 75;
Fortunato Cerlogne, 76 anni e sua moglie Ilva Fiou di 75;
Ferruccio Morandi, 85 anni;
Maria Olinda Chapellu, 72;
Lino Gard, 70 anni;
Gianfranco Bosonin,65 anni;
Carletto Perron 55 anni e suo figlio Elis di 23 anni;
Anna Peraillon 39 anni e suo figlio Alessandro Bortone 16 anni;
Maria Gloria Parravano 56 anni;
Carmine Trapani di 45.
MASSACRA LA MOGLIE E TENTA IL SUICIDIO (1966)
Un altra tragedia, questa volta della follia, si è verificata in una baita sui monti sopra Villeneuve, dove un pensionato della Cogne di 72 anni ha soppresso la moglie con una scure. Nella sua testa, un idea fissa: temeva che lei lo volesse avvelenare per andare con un altro uomo. La macabra scoperta è stata fatta all'alba dal figlio della coppia. Nel piccolo villaggio di montagna che sorge lungo la strada per Saint Nicolas, la notizia del delitto ha destato profonada impressione e un senso di sbigottito stupore. All'origine del fatto, come abbiamo detto, la paura dell'uomo di essere abbandonato dalla moglie per gettarsi in una nuova avventura sentimentale. Pensieri che questi aveva confidato tempo addietro ad alcuni amici. L'uomo, subito dopo l'omicidio, ha cercato di squarciarsi la gola con un coltello, ma nonostante le sue condizioni siano gravi, è stato subito ricoverato all'ospedale di Aosta dove i medici sperano di poterlo salvare. (Gazzetta del Popolo)
venerdì 13 ottobre 2006
TRAGICA FINE DELL'ONOREVOLE GEX (1966)
Assieme all'Onorevole Corrado Gex hanno trovato la morte altri sette valdostani, tutti quanti a bordo di un aereo da turismo precipitato presso Ceva. La sciagura che sconvolge la nostra popolazione è avvenuta verso le 18,30 sulle montagne di Castelnuovo di Ceva. Il gruppo proveniva da Castellet in Francia dove si era svolto un avioraduno. L'aereo, un Pilatus-Porter, aveva fatto tappa all'aeroporto di Albenga e qui il parlamentare valdostano era stato sconsigliato nel proseguire il volo visto le avverse condizioni meteo. Assieme a Corrado Gex, deputato al Parlamento ed ex assessore regionale alla Pubblica istruzione, hanno trovato la morte Giuseppe Chiavenuto direttore del settimanale "L'Aeroporto", Eddy Tilliot operatore televisivo, Marisa Zagari figlia del direttore dell'Automobil Club d'Italia della Valle d'A0sta, Wilma Adorno impiegata regionale e suo padre Giuseppe, Maria Coudre impiegata regionale pure lei, e Plinio Maglione, Maggiore del Genio Navale. Profondo cordoglio in Valle per la terribile sciagura.
(Gazzetta del Popolo)
(Gazzetta del Popolo)
COREA: CHE VERGOGNA! (1966)
Data tra le favorite nel torneo, la nostra Nazionale azzurra di Edmondo Fabbri viene eliminata dai Campionati Mondiali che si svolgono a Londra nientemeno che dalla Corea del Nord. E' una disfatta, se pensiamo che i 'bookmakers' inglesi davano la Corea 1000 a uno in caso di vittoria sull'Italia. Ma cosa è successo in quella 'tragica' sera del 19 luglio? Di tutto, di più. A noi bastava -nella peggiore delle ipotesi- un pareggio per passare il turno. La sconfitta pertanto non era nemmeno ipotizzata, pensata. Dopo mezz'ora dal fischio di inizio dato dall'arbitro francese Schwinte, per un contrasto a metà campo il nostro Bulgarelli esce in barella. Il regolamento (di allora) non prevede sostituzioni ma nessuno si spaventa, dal momento che la partita con i coreani è da tutti considerata alla stregua di un allenamento. Siamo in dieci? Vinceremo ugualmente si pensa, mentre invece la disfatta è dietro l'angolo. Al 42°, un oscuro Pak Doo Ik con un tiro secco trafigge il nostro portiere. Uno a zero per loro. Nella ripresa si và 'in affanno' e impietoso sull'uno a zero arriva il fischio di chiusura. Siamo fuori. Al rientro nella notte a Genova, per i nostri 'eroi della pedata' un nutrito lancio di pomodori. Il Mondiale del 1966 viene vinto dall'Inghilterra, la quale dopo una gara avvincente sconfigge per 4 a 2 la Germania Ovest. (Gericus)
Nella foto da sn: Salvadore; Albertosi; Facchetti. Rosato; Burgnich; Rivera.
Accosciati: Leoncini; Bulgarelli; Perani; Pascutti; Mazzola.
Nella foto da sn: Salvadore; Albertosi; Facchetti. Rosato; Burgnich; Rivera.
Accosciati: Leoncini; Bulgarelli; Perani; Pascutti; Mazzola.
IL WEST DI SERGIO LEONE (1966)
Esplode il successo del West all'italiana. Entrati in un settore cinematografico che fino allora si credeva di esclusiva competenza americana, finalmente oggi sfatiamo questo tabù, perchè anche gli ultimi dubbi sono fugati: "Per qualche dollaro in più" ha incassato fino adesso in Italia oltre 5 miliardi di lire, cioè più di qualsiasi altro film sia italiano o americano. Questo record di incassi farà sbiadire a pochi mesi di distanza quello che era stato considerato un 'trionfo incredile e irripetibile' di "Per un pugno di dollari". Artefice di tutto questo successo è quel genio di Sergio Leone, aiutato però in modo per niente marginale dalla stupenda colonna sonora creata da Ennio Moricone. E pensare che in buona parte il film è stato 'girato' nella campagna romana o nella Sierra spagnola, località che però sembrano in certi casi più vere e autentiche di quelle raccontateci da Hollywood. Ma alla gente che fa la fila davanti ai botteghini dove si proiettano i film di Leone, tutto questo non conta niente e il successo ottenuto varcherà anche l' oceano, arrivando dai 'padri maestri' a stelle e strisce, i quali dovranno ammettere la grande innovazione e rinascita di un genere che loro stessi ritenevano ormai morto da tempo. Unico segno di 'disagio', quel "spaghetti western" affibbiato a questo genere di pellicole. Grazie a Sergio Leone però, la grande epopea del West continuerà ad essere raccontata. (Gericus)
TURISMO IN VALLE: UN OCCASIONE PERDUTA. (1966)
Incapacità di previsione e malintesa difesa della 'valdostanità'. I pubblici poteri hanno saputo solo opporsi senza indirizzare e senza esporre idèe. Crisi delle attrezzature, eccesso dei prezzi e carenza di infrastrutture. L'estate scorsa migliaia di turisti in auto sono stati costretti a far marcia indietro appena giunti all'imbocco della Valle. Per quale motivo? Insufficienza della strada di fondo Valle, 4 ore per fare cento chilometri che separano Quincinetto da Courmayeur. C'erano quindi le possibilità naturali e non si è fatto nulla per utilizzarle, alfine di fare della Valle d'Aosta la Rimini della montagna. Quasi vent'anni di autonomia non sono serviti a fare del Turismo uno strumento di alternativa alla naturale crisi industriale, dovuta soprattutto alla natura fisica del territorio. Per quanto riguarda poi l'attrezzatura alberghiera, bisogna ammettere che questa è molto insufficiente. Nel 1958 i posti letto negli esercizi alberghieri valdostani ammontavano a 12.000, mentre nel 1963 essi erano 16.000. Un incremento quindi del 6,3% l'anno, mentre in Italia è stato del 7,2 per cento. Un capitolo particolare poi riguarda la spesa media pro-capite, cioè del turista, che è di circa 4.000 lire al giorno, 5.000 per gli ospiti degli alberghi e 2.700 per esercizi extralberghieri. Infine l'assenza di una politica urbanistico/turistica, in connivenza con la speculazione settoriale, ha ormai portato alla distruzione paesaggistica buona parte dei centri turistici valdostani. Forse neppure la programmazione arriverà in tempo a salvare il salvabile. (Gazzetta del Popolo)
SVILUPPO TURISTICO A LA THUILE (1966)
La Thuile non vuole restare indietro in fatto di turismo e le sue grandi potenzialità devono essere sfruttate al massimo. Proprio per questo un grande piano di sviluppo è pronto per la conca di La Thuile e al primo posto c'è la realizzazione di una funivia a Les Suches oltre a numerosi altri impianti di risalita. In cinque anni la capacità di ricezione sarà portata dagli attuali 230 a 2500 posti letto, e i fondi a disposizione aumenteranno a 645 milioni. Con l'aumento della ricettività, si prevede di avere un introito annuale di poco più di 20 milioni di lire nei primi anni, per poi arrivare a circa 29 milioni nel 1970. Con le nuove funivie invece, si prevede che le spese di personale addetto agli impianti di risalita toccheranno i 21 milioni, a margine di un introito di circa 50 milioni di lire. (Gazzetta del Popolo)
RISSA CON MORTO AD AOSTA (1966)
In una tragica rissa scoppiata all'alba tra ubriachi in uno stabile di Aosta, un uomo ha spaccato la testa con la roncola all'amico che aveva invitato a bere. La vittima è un operaio di 26 anni, deceduto poche ore dopo all'ospedale. A spaccargli la testa con un colpo d'accetta un tale di Quart, 44 anni e operaio alla Cogne. I due in giro nella notte e reduci da numerose passatelle nei bar cittadini, decidevano assieme ad un terzo nottambulo di recarsi a finire la nottata in casa di uno di loro situata in via Liconi. Durante il tragitto però, per futili motivi tra il terzetto scoppiava una rissa. Uno di questi, l'operaio della Cogne, dopo essersi preso alcuni schiaffoni, fuggiva verso casa rincorso dagli altri due. Una volta giunto nella sua abitazione, questi afferrava una roncola cominciando a menar fendenti verso gli altri che nel frattempo lo avevano raggiunto. Malauguratamente, un colpo d'accetta raggiungeva alla fronte il giovane ventiseienne uccidendolo. L'assassino, subito rintracciato dalla Polizia veniva immediatamente arrestato.(Gazzetta del popolo)
CONSUNTIVO POLIZIA STRADALE (1966)
La Polizia Stradale della nostra regione ha provveduto a tracciare il quadro consuntivo dell'attività svolta nel 1965. Si è così appreso che le pattuglie impiegate nel suddetto anno sono state ben 3.575 ed esse hanno percorso circa 545 mila chilometri. Le contravvenzioni elevate sono state 19.263, le infrazioni schedabili 800, gli incidenti 605 di cui 20 mortali, 377 con feriti e 208 solo con danni ai mezzi. Le patenti sospese infine sono state 34, quelle revocate 5 ed i soccorsi stradali 250. (Monitore Valdostano)
giovedì 12 ottobre 2006
SPAVENTOSA SCIAGURA AEREA SUL MONTE BIANCO (1966)
Sono 117 le vittime che erano a bordo del Boeing 707 dell'Air India schiantatosi contro le pareti del Monte Bianco. Inspiegabili per il momento le cause dell'incidente. I rottami dell'aere sono stati localizzati dai soccorsi a 400 metri sotto la sommità del Bianco sul versante di Courmayeur. Tra le vittime, il fisico nucleare Homi Bhabha, padre della scienza atomica indiana. Per la violenta esplosione, lettere e documenti che erano a bordo del velivolo sono state ritrovate adirittura a Morgex. (Gazzetta del Popolo)
CHIVASSO/AOSTA: FERROVIA DA TERZO MONDO! (1966)
La linea ferroviaria Chivasso/Aosta è la più antiquata d'Italia. Le sue attrezzature infatti sono le stesse di oltre 70 anni fa, ed anche le stazioni, nel tempo, non hanno subito nessun ammodernamento. Un solo binario dove i treni devono incrociarsi in determinate località con grande disagio per i viaggiatori e perdita di tempo. Eppure la ferrovia della Valle d'Aosta dimostra di possedere ancora una sua importanza, sia per il trasporto delle merci che dei passeggeri. Cosa si aspetta dunque ad intervenire per un suo ammodernamento? (Gazzettadel Popolo)
mercoledì 11 ottobre 2006
CAPODANNO DA TUTTO ESAURITO (1966)
Venticinquemila turisti giunti in Valle d'Aosta per per queste festività. Il 1966 è nato in un mare di spumante! Il primo nato dell'anno è un maschietto che ha visto la luce alle ore 5,30 all'Istuto Materno di Aosta ed è il quinto figlio di Vincenzo e Antonia Moraca, una famiglia di immigrati residenti a Chatillon. E mentre tutta la Valle d'Aosta brindava all'anno nuovo, la manifestazione forse più simpatica si svolgeva al Gran San Bernardo, dove un aereo pilotato dal vice presidente dell'Aereo Club Cesare Balbis passava ripetutamente a bassissima quota sulla caserma dei finanzieri lasciando cadere un paracadute con panettoni offerti dal signor Amerigo Deorsola, noto dolciario aostano in segno di augurio. In qualche abitazione aostana poi, allo scoccare della mezzanotte si è rinnovata l'usanza di gettare dalla finestra oggetti inutili come bicchieri o piatti. A Napoli purtroppo una madre, Rosa De Simone di 24 anni, a mezzanotte in punto ha gettato dalla finestra la propria figlia di appena una settimana. Motivo del gesto il pianto disperato della piccola. Dopo un volo di 15 metri, fortunatamente la bambina è finita in una cesta piena di cavoli. Pur salvandosi da morte immediata, la piccina ha riportato ferite molto gravi. (Gazzetta del Popolo)
PREVISIONI POSITIVE PER IL PROSSIMO ANNO (1965)
Pronto ad elargire fortune o disgrazie sul nostro prossimo futuro, il "Mago di Saint Vincent", soprannominato Nostradamus, dopo aver letto attentamente le stelle, sentenzia che per il 1966 la stagione agricola sarà 'ok', turismo altrettanto, squadra dell'Aosta ok -raggiungerà la vetta della classifica- e poi, finalmente, ci sarà la tanto sospirata Zona Franca, anche se ormai sono anni che lo prevede e mai previsione fu più errata. Per la cronaca nera invece 'Nostradamus' prevede un avvenimento misterioso e un fatto scandaloso di una certa importanza . Nell'insieme, per concludere, dice che tutto sommato il 1966 sarà un anno buono per la Valle d'Aosta.
(Gazzetta del Popolo)
(Gazzetta del Popolo)
NEGROIDI E LEVANTINI (1965)
Desta sconcerto tra la nostra popolazione un fatto nel quale è coinvolto il presidente della Giunta Severino Caveri. In un suo articolo pubblicato dall'organo di stampa dell'Union Valdotaine infatti, il presidente ha indicato gli emigrati come "negroidi e levantini", parlando poi di "ramazze" e della costituzione di un quarto battaglione degli 'Zoccoli'. Uno scritto decisamente denigratorio nei confronti degli immigrati che operano in Valle d'Aosta. Ora in Consiglio Regionale, una mozione è stata presentata dal professor Montesardo del Partito Socialista Democratico: "Il presidente Caveri deve gettare la maschera e dire pubblicamente cosa pensa degli immigrati, lui che non è neppure valdostano essendo nato a Ivrea da ceppo meridionale". (Gazzetta del Popolo)
martedì 10 ottobre 2006
GERARDO "IL BUGIARDO" (1965)
Il volo verso la celebrità Gerardo B. sedici anni di Aosta l'aveva preso vincendo il primo premio al concorso di italiano svolto e bandito dall'Istituto Salesiano di Borgo San Martino in provincia di Alessandria. In una sala gremita all'inverosimile, quella del cinema Italia, e alla presenza delle massime autorità regionali e comunali, Gerardo aveva ricevuto in premio una vettura Alfa Romeo. Avrebbe potuto fermarsi lì e non andare a cercare nuovi allori ma si sa, l'appetito vien mangiando, così il 'nostro' Gerardo se ne è andato a Francoforte (Germania) per vincere un nuovo concorso davanti a 216 studenti provenienti da 12 nazioni. Ed il premio -mica noccioline!- 50 milioni di lire (457.000,oo euro) oltre ad una fiammante e mastodontica vettura americana, ovvero una Cadillac. Ha preso proprio una brutta piega questa storia 'troppo bella per essere vera', e il finale appare sui titoli della stampa locale: "Sarebbe una colossale beffa il premio dei 50 milioni allo studente di Aosta". Pertanto? Era tutta una bufala nella quale però ci sono caduti tutti. (Gazzetta del Popolo)
GERARDO VINCE 50 MILIONI E UNA CADILLAC ! (1965)
Se la maggior parte dei giornali locali ormai ha elevato a star il 'nostro' Gerardo B., qualcuno comincia ad andarci un po' più cauto su questa 'strabiliante' avventura. E dal momento che viene pubblicato integralmente il tema 'vincitore', viene da chiedersi: "E' un tema che vale 50 milioni"?
Invidia o altro, il 10 ottobre, dinanzi alle maggiori autorità, si celebra la consegna dei 50 milioni oltre ad un secondo premio consistente in una mastodontica auto americana, ovvero una fiammante Cadillac, mentre la gente comincia a chiedersi: Dove arriverà Gerardo? (Corriere della Valle)
Invidia o altro, il 10 ottobre, dinanzi alle maggiori autorità, si celebra la consegna dei 50 milioni oltre ad un secondo premio consistente in una mastodontica auto americana, ovvero una fiammante Cadillac, mentre la gente comincia a chiedersi: Dove arriverà Gerardo? (Corriere della Valle)
GERARDO! DOVE ARRIVERAI? (1965)
Nuovo successo per il 'nostro' Gerardo B. e questa volta addirittura a Francoforte, in Germania, dove infatti ha conseguito il primo premio in composizione battendo addirittura 216 studenti provenienti da dodici nazioni. E' un fuoriclasse ormai questo giovane, tanto che la giuria, e il ministro tedesco della Pubblica Istruzione sono rimasti sbalorditi dalla profondità di pensiero del giovane aostano. E questa volta il titolo del tema non era dei più facili: "La conoscenza delle lingue moderne è oggi patrimonio indispensabile non solo per motivi di carattere professionale, ma per facilitare l'avvicinamento dei popoli che hanno bisogno di conoscersi meglio per meglio comprendersi". Con il suo tema vincente dunque, Gerardo B. si è intascato la bellezza di 50 milioni di lire (457.000,oo euro) . (Gazzetta del popolo)
APERTO AL TRAFFICO IL TUNNEL DEL MONTE BIANCO (1965)
Da stamane, lunedì 19 luglio, via libera nella galleria del Monte Bianco. Alle sei precise, la prima auto ha iniziato l'attraversamento del più lungo tunnel del mondo. Alla guida della prima vettura e con il biglietto numero 'uno', un bergamastro padre di undici figli. Ma oltre all'onore della cronaca per il primo passaggio, è stato segnalato anche il primo 'multato', un infrazione avvenuta poche ore dopo l'inaugurazione. Intestatario della prima ammenda è il signor Angelo Minetti di Genova, che alla guida della sua utilitaria ha sorpassato nella galleria un altra vettura. Subito fermato dagli agenti, gli è stata contestata la grave infrazione regolarizzata dietro pagamento di 3.000 lire. Nel frattempo le notizie che giungono dalla direzione del Tunnel sono più che soddisfacienti: la media giornaliera di 4.000 passaggi è stata rispettata, anche se la galleria verrà chiusa ogni sera alle ore 22,00 con l'interdizione per ora, al traffico degli autotreni. (Gazzetta del Popolo)
ONORI A GERARDO (1965)
E' sempre lui, Gerardo B. lo studente aostano che mesi addietro aveva vinto ben 4 premi in un concorso nazionale indetto fra studenti per lo svolgimento di un componimento in italiano. Ieri, primo luglio, in una simpatica cornice di pubblico e alla presenza di autorità regionali e cittadine, si è svolta al cinema Italia le cerimonia ufficiale della premiazione. Oltre ad una coppa ed una medaglia d'oro, è stata consegnata al giovane Gerardo una fiammante Alfa Romeo. Sono seguite strette di mano e discorsi di elogio per questo 'figlio della Valle d'Aosta'. (Gazzetta del Popolo)
lunedì 9 ottobre 2006
LA COLPA E' DEI COMMERCIANTI! (1965)
E' a loro infatti che si attribuisce lo scarso interesse dei turisti per la nostra città, visto l'assurdo orario di apertura e chiusura dei loro negozi ma soprattutto per l'enormità dei prezzi che si praticano in giro. Ma sarà poi così? Da parte dei commercianti pronta la replica: Dal 1960 al 1965, nel capoluogo regionale le licenze commerciali sono passate da 784 a 1052, esattamente il 34% in più, mentre nello stesso tempo la popolazione è aumentata solo del 7 per cento. Diminuendo percentualmente i clienti -questa è la loro teoria- l'unico sistema per sopravvivere è quello di ritoccare i prezzi. Ma i problemi del settore non finiscono qui, poichè c'è viva preoccupazione per la voce che circola già da un po' di tempo a proposito di una probabile e prossima apertura ad Aosta di un nuovo e grosso supermarket. (Gazzetta del Popolo)
SI VIAGGIARE...(1965)
Viaggiare è una cosa bellissima e questa è la grande passione di un valdostano di 43 anni residente in via Gramsci ad Aosta, tanto che si può dire che questi abbia toccato ogni angolo della nostra Penisola. C'è soltanto un piccolo particolare: il tipo non paga mai il biglietto, cosicchè ha sempre finito per comparire davanti ad un pretore con relative cospicue ammende. L'ultima volta che è stato 'pizzicato' senza il biglietto è stato il 14 ottobre dell'anno in corso. Il 'viaggiatore a sbafo' se ne stava tranquillamente seduto in un comodo scompartimento di prima classe: "Biglietto"? ha chiesto cortesemente il controllore. "Non ce l'ho" ha risposto il valdostano. A questo punto il capotreno si è accinto a farne uno con relativa maggiorazione. "Non stia a farmelo" dice subito il passeggero, "perchè non ho nessuna intenzione di pagarlo". Occhiata significative del controllore e nessuna replica. Alla fermata successiva, quella di Vercelli, il capotreno consegna l'uomo ad un agente della Polizia Ferroviaria. Denunciato per l'ennesima volta, il valdostano si è visto condannare dal pretore a 20 giorni d'arresto e ad un anno di libertà vigilata. Questo significa che se si azzarderà a rimettere piede su di un treno anche con il regolare biglietto, il valdostano finirà dritto in carcere. Per quanto riguarda i viaggi fatti 'a sbafo' nel 1964, questi dovrà rimborsare le Ferrovie dello Stato con 700.000 lire (6.430 €uro n.d.r.)
(Gazzetta del Popolo)
(Gazzetta del Popolo)
NEMMENO FAR COMPERE E' CONSENTITO AL TURISTA (1965)
Siamo alla fine di maggio e già i primi turisti sono arrivati in Valle. Qualcosa però non quadra:Botteghe e ritrovi chiudono troppo presto. La chiusura estiva alle ore 20,00 nei giorni feriali è un guaio per una città turistica come la nostra e la sera non c'è nessuna distrazione. Ma quando in Valle si parla di orari straordinari si sollevano sempre problemi sindacali. Perchè a Rimini, Riccione o Jesolo questi problemi non ci sono? Ricordiamoci che la nostra regione sarà un corridoio obbligato per consentire a quanti si servono dei due trafori, a venire in Valle d'Aosta per scoprire le nostre vallate o tirare di lungo verso le spiagge adriatiche o del Tirreno. Sta a noi far si che questi restino tra le nostre vallate. (Gazzetta del Popolo)
I TIR DOVREBBERO CIRCOLARE SOLO DI NOTTE (1965)
Questa situazione la si comincia a percepire a causa della nostra non perfetta viabilità, ed in particolar modo ci riferiamo alla Statale 27 per il Gran San Bernardo. Tutti lo sanno infatti che lungo questi tornanti è quasi impossibile sorpassare, per cui lo sfortunato automobilista che incappa in un Tir, deve rassegnarsi a viaggiare in coda ad una velocità di 20 chilometri l'ora e anche meno. Il problema si pone quindi, e dovrebbe essere risolto con assoluta sollecitudine, ma purtroppo lavori in tal senso non sono annunciati per la prossima stagione estiva. (Gazzetta del Popolo)
sabato 7 ottobre 2006
PIU' IMMIGRATI CHE VALDOSTANI (1965)
Il fenomeno si verificherà tra non molto se il flusso immigratorio dovesse continuare con l'intensità degli ultimi anni. L'argomento è stato oggetto di interessanti rilievi da parte del dottor Paolo Gajo, il quale ha condotto uno studio profondo e completo della Valle d'Aosta. E prendendo in esame Aosta, dallo studio risulta che nel periodo tra le due guerre la città ha accolto oltre 5000 forestieri, la metà dei quali proveniente dalle Venezie. Seguono i piemontesi che rappresentano un quarto degli immigrati, mentre il resto è giunto dalle altre regioni italiane. Ora gli immigrati veneti e piemontesi tendono a diminuire e nello stesso tempo l'elemento meridionale comincia ad esercitare sempre maggior peso nel flusso immigratorio, in particolare quello dei calabresi, aumentato in forte misura e quadruplicato in percentuale rispetto al periodo tra le due guerre. Andando avanti dunque con questo ritmo, è possibile rilevare come il numero degli immigrati stia per diventare superiore a quello dei nativi. (Gazzetta del Popolo)
UNO STUDENTE MERITEVOLE...(1965)
Un ragazzo valdostano, Gerardo B. sedici anni di Quart, studente al secondo anno di ragioneria si è fatto onore ad un concorso di italiano, bandito dall'Istituto Salesiano di Borgo San Martino in provincia di Alessandria. Si trattava di svolgere quattro temi e Gerardo si è aggiudicato tutti e quattro i premi su 153 concorrenti, con la media dell'8 e mezzo. Al giovane così sono state assegnate tutte le coppe messe in palio. (Gazzettadel Popolo)
I 100 ANNI DI AMBROGIO (1965)
Allo scoccare della mezzanotte che ci ha traghettato nel 1965, Ambrogio Giuseppe Abram di Aymavilles ha compiuto la bellezza di 100 anni. Il vegliardo, nato nella frazione di Pondel, ha sempre lavorato i campi con la sua numerosa prole. Festeggiato da tutto il paese, il simpatico nonnino ha detto che "Non capita tutti i giorni di arrivare a campare fino a 100 anni, ma con un po' di buona volontà e di pazienza ci si può arrivare". E nonno Ambrogio come c'è arrivato? "Vitto semplice e poi a colazione del pane nero, minestra, formaggio e un buon bicchiere di vino del paese". Fumo? "Beh, fino a 80 anni, quand'ero ancora giovane, ho fumato la pipa e anche adesso, qualche boccata ogni tanto me la faccio". (Gazzetta del Popolo)
DOVE TRASCORREREMO SAN SILVESTRO? (1964)
La fine dell'anno si avvicina e ovunque si preparano cenoni e veglie. A fare due conti, si può dire che nella notte di San Silvestro si consumeranno in Valle d'Aosta circa 20.000 tra polli e capponi, una quindicina di vitelli belli grassi, quintali di verdura e frutta e non meno di 30.000 panettoni, senza contare le 50.000 bottiglie di spumante. I prezzi per questa grande abbuffata di fine anno? Tutto dipende dal locale e dalla lista dei cibi. Per questo cenone del 1964 comunque si potranno spendere dalle 4.000 alle 10.000 lire escluso qualche extra. In qualsiasi posto poi si vada, il divertimento è incluso. Ma dove ce ne andremo ad attendere il nuovo anno? Al ristorante Postiglione le prenotazioni sono ancora aperte, così come al dancing Monte Bianco, dove si annuncia una grande festa con cotillons, spumante e panettoni. (Gazzetta del Popolo)
PROSTITUTE RAPINATE AD AOSTA (1964)
Due giovani avevano trovato il sistema di passare le feste natalizie con un po' di soldi in più: rapinando prostitute. E così, a bordo di una Fiat 1300, i due, uno residente a Quart e l'altro a Brissogne, nella notte scorsa hanno fatto un giro in città alla ricerca di 'passeggiatrici'. Una viene rapinata di 18.000 lire in piazza Arco d'Augusto e altre due in periferia, per un bottino complessivo di 36.000 lire. Ma il gioco non è andato avanti per molto, poichè la polizia li ha beccati proprio mentre stavano organizzando un altra spedizione. Ora i due giovani dovranno comparire davanti al giudice per rispondere delle loro maleffatte. (Gazzetta del Popolo)
"DOLCE VITA"...A PONTEY (1964)
In un sedicente "circolo culturale" sistemato in una rustica casetta presso Pontey, si davano convegno ragazzi e ragazze di note famiglie della zona. E' in questa baita infatti che da alcuni mesi si notava uno strano via vai di giovani di ambo i sessi, e per la polizia non c'è voluto molto a scoprire che lo scopo di questi movimenti non aveva niente a che fare con la 'cultura' ma più propriamente con la Buon Costume. Già si parla di 'balletti rosa' e sempre più si allunga la lista dei 'peccatori', lista naturalmente non scritta ma che comprende alcune decine di nomi di ragazze e ragazzi fra i 13 e i 17 anni, in maggioranza di Chatillon, Pontey, Saint Vincent e Chambave. Tra i soci fondatori del...club, figurano figli di note e stimate famiglie di professionisti, impiegati e commercianti. Tra le frequentatrici, studentesse minorrenni e a quanto si dice, anche giovani alle quali è affidata l'educazione dei bambini delle scuole elementari. Lo scandalo è grosso dunque. Accogliente l'interno della baita, la quale si compone di un locale diviso a metà da un paravento a fiorellini rosa. Il riscaldamento e l'illuminazione poi è fornito da gas in bombole. Sembra che i balletti fossero preceduti da abbondanti libagioni, ad alimentare le quali sarebbe stato uno dei ragazzi il cui padre, per l'appunto, è un commerciante in liquori. Le indagini sono in corso e si attendono clamorosi sviluppi di questa torbida vicenda. (Gazzetta del popolo)
PREMIO DELLA BONTA' (1964)
In una simpatica cerimonia svoltasi domenica 22 novembre a Chatillon alla presenza di numerose autorità tra le quali il sovrintendete alla Pubblica Istruzione Augusto Thiebat, il questore di Aosta dottor Zeppetella, il sindaco Faustino Vuillermoz e il vicario generale della Diocesi monsignor Eugenio Brunod, è stato consegnato il "Premio della Bontà Livio Tempesta". Quest'anno i premi sono stati due e sono andati a Jolanda Meynet e a Giampiero Nossen con queste motivazioni: "Jolanda Meynet, 13 anni, bambina molto sensibile, l'inverno scorso ha perso la mamma, che semiparalizzata e cieca la assisteva con amore da circa due anni. Rimasta ora con il padre e una sorellina di dieci anni, Jolanda ha preso il posto della madre: si alza ogni mattina alle sei e poi riordina la casa, lava, stira, cuce e prepara il pranzo. Nonostante tutto, pratica lo studio con tutte le sue capacità e non ha fatto neppure un assenza durante l'intero anno scolastico". L'altro premio, andato a Giampiero Nossen perchè "Vivamente sensibile, quando un compagno di classe è costretto a letto per malattia, egli si presta spontaneamente a fargli visita e portargli notizie della vita scolastica, passando accanto a lui il tempo libero da impegni". Grande commozione per ambedue i casi tra i numerosi presenti alla consegna del premio. (Il Monitore Valdostano)
NATASCHA...E LE ALTRE...(2006)
LA QUESTION SE POSE.
Combien de Natascha dans le monde? Victime(s) de l'indicible,de l'incompréhensible folie d'autres humains, mais si préservée(s) pedant tant d'années du système ambiant et revetant de ce fait une beauté absolue. Combien de Miss éphémères sur cette meme planéte, mais d'un tout autre monde construit sur l'appat d'atouts superficiels et à la beauté qui ne l'est guère moins. Lequel de ces deux exemples de femmes "contemporaines" piégées entre deux mondes farfelus ferait figure de modèle à notre jeunesse en mal de repères solides et gavée d'artifices générés par "l'amour" de parents égoistes et irresponsables (référence faite aux candidates à Miss Suisse)?
Ma question: pourquoi l'une mériterait-elle plus que l'autre votre aguichante page de couverture très porteuse de sens au seul coup d'oeil, de valeurs plus constructives pour leur avenir? (Marie Sanson @, Geneve)
(Dal settimanale "L'illustré).
giovedì 5 ottobre 2006
DI TUTTO UN PO' NELLO SPORT MONDIALE (1964)
Un certo Cassius Clay, sconosciuto al grande pubblico, vince il campionato mondiale dei pesi Massimi battendo ai punti Sonny Liston. Ben presto, cambiato il nome in Muhammad Ali, questi diventerà uno tra i più grandi campioni del pugilato di tutti i tempi. Ma c'è sport e sport. A Lima, per un goal annullato durante l'incontro tra il Perù e l'Argentina, il pubblico impazzisce letteralmente: trecento saranno i morti e oltre mille i feriti. Il 27 maggio a Vienna, l'Inter batte il Real Madrid e conquista per la prima volta la Coppa dei Campioni d'Europa. (Gazzetta del Popolo)
TRISTE EPILOGO PER LA RAGAZZA DI VERRAYES (1964)
E' un epilogo che nessuno si aspettava, poichè il suo corpo è stato rinvenuto nelle acque della Dora in prossimità della centrale di Montjovet. Ma il ritrovamento del cadavere di Elvira Lombard non chiarisce il mistero. Se di suicidio si tratta, qual'è il movente che ha spinto la giovane a compierlo? Se si esclude invece il suicidio, bisogna accettare l'idea dell'intervento di un criminale, un misterioso individuo che comunque non ha lasciato traccia. (Gazzetta del popolo)
DIECI DONNE IN ATTESA DI MORTE (2006)
Un Paese di petrolio e cappio, ma anche di lapidazione. E' l'Iran, dove in questi giorni dieci donne sono in attesa della pena capitale, chi per impiccagione chi per lapidazione. Di quale reato si sono macchiate queste donne per meritare una condanna simile? Adulterio per la quasi totalità, mentre per altre la condanna a morte è dovuta al fatto di aver ucciso e in alcuni casi, per più che provata legittima difesa. Entrando nei particolari sappiamo che la venticinquenne Kobra Rahamanpour, attesa dal boia giovedì prossimo, si è difesa dall'attacco della suocera armata anche lei di coltello. Nello scontro, quest'ultima avrebbe avuto la peggio. Amnesty International si sta muovendo cercando di salvare la vita a queste sventurate, sette delle quali, come abbiamo già anticipato, condannate alla lapidazione per adulterio. E' questa una delle più barbare usanze per uccidere l'adultera e i metodi sono agghiacchianti: collocata in piedi in una buca, viene poi ricoperta lasciando affiorare dalla terra solo la testa, punto su cui, parenti del tradito in prima fila e gente qualsiasi, lanceranno pietre fino ad ucciderla. Stessa sorte è riservata per Kobra Najjar e Soghra Molajj; Ashraf Kalhori; Shamameh Ghorbani e le altre tre, -indicate solo per nome- sono Iran, Kheirieh e Parisa, quest'ultima una prostituta di Shiraz. Altre due donne, già detenute, sono in attesa di conoscere la data della loro impiccagione. Accusata di avere ucciso la moglie del proprio amante è Shavla Javid mentre una giovane diciassettenne di nome Nazanin, dovrà morire per aver ucciso uno dei due uomini che cercavano di violentarla in un parco di Teheran. Un assordante silenzio in difesa di queste sventurate è in atto in Italia, in quest'Italia dove le associazioni femministe combatterono nelle piazze battaglie in nome della 'femminilità negata'... (Gericus)
Nella foto tratta da "Il Giornale" di giovedì 5 ottobre:
L'agghiacciante immagine dei preparativi di una lapidazione in Iran
Nella foto tratta da "Il Giornale" di giovedì 5 ottobre:
L'agghiacciante immagine dei preparativi di una lapidazione in Iran
mercoledì 4 ottobre 2006
APERTO IL TRAFORO DEL GRAN SAN BERNARDO (1964)
Italia e Svizzera esultano. L'apertura del Tunnel del Gran San Bernardo infatti è una porta spalancata sul Mediterraneo. E' il 19 marzo e i vantaggi che la regione si promette sono incalcolabili. E' però anche un contributo di sacrifici e di sangue che ha permesso la costruzione di questa opera, alla quale hanno partecipato operai calabresi, veneti, valdostani, siciliani, pugliesi, bergamaschi e lombardi. Oggi tutto questo lo si deve a loro. La prima vettura che ha attraversato la galleria è stata una fiammante Fiat 2300, seguita da un eccezionale portabandiera, ovvero la storica e mitica Fiat Zero. (Gazzetta del Popolo)
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