giovedì 26 ottobre 2006

BRUNO LAUZI, PICCOLO GRANDE ARTISTA (2006)

E' mancato martedì 24 Bruno Lauzi, "il poeta ironico che ha vissuto al confine tra canzone e cabaret", come ha scritto di lui sul 'Giornale' Cesare Ramona. Ebbi la fortuna di conoscerlo e di lavorare con lui nel lontano 1971, quando il suo "Amore caro amore bello" era da ben tre settimane (10/17/24 novembre) al numero uno dei dischi più venduti. Lo incontrai sù al quarto piano negli uffici della Ricordi in via Berchet a Milano e il destino volle che lui scrivesse un testo per una mia canzone, una delle tante che depositavo alle Edizioni di cui ero sotto contratto. Con il suo modo semplice di presentarsi, senza atteggiamenti da star o da primo della classe, Bruno Lauzi così 'vestì' la melodia che gli avevo proposto. La intitolò "Ho visto...", immaginando un mondo 'tutto suo', appunto come dice Ramona, tra 'canzone e cabaret: "Ho visto un grillo in abito da sera/ una farfalla col nasino in sù/ l'ottavo giorno della settimana/ ma il massimo che ho visto resti tu/". Da lui capii che la musica è 'musica' "solo quando sgorga dall'anima e crea sensazioni" e non quando nasce dettata dal momento o dal mercato. L'ho rivisto anni fa all'Isola d'Elba, bianco riccioluto come sempre, poi la malattia, presa con ironia anche quella, come si nota da una "lettera aperta" pubblicata poco tempo fa da un giornale, nella quale scriveva "Caro Parkinson, vorrei prenderla a schiaffi, a mano ferma...". (Gericus)

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