Franco, 12 anni e quinta elementare, quella mattina proprio non voleva andarci a scuola. Aiutato da due amici, Roberto e Alberto, dodici anni pure loro, mette in atto il suo piano: un falso rapimento per sfuggire all'impegno scolastico. Una volta i due compari hanno dato l'allarme, scattano immediatamente le ricerche, mentre il 'sequestrato' si nasconde in una cava. "A tutte le auto della polizia: Ad Aosta è stato rapito un bambino, età 12 anni, altezza 90 centimetri, capelli a spazzola castani. Indossa un cappotto marrone e una camicetta blu. Si cercano due uomini sui 30 anni fuggiti su una Lancia Fulvia nera, uno dei quali ha grossi baffi neri". La caccia dunque inizia, prima in città per espandersi poi in tutta la regione, attraverso posti di blocco e fonogrammi che si rincorrono. Finalmente ai genitori angosciati arriva la telefonata del figlio: "Sono qui vicino alla cava di marmo. Erano in due e mi hanno anche picchiato. Ho tanta paura ma non venitemi a prendere, altrimenti sono guai anche per voi". I genitori in un attimo sono sul posto. Franco trema e forse...anche troppo, pensando a tutto il trambusto che ha creato. A quel punto tutti in Questura, 'rapito' e i due 'compari' e subito salta fuori la verità: " E va bene, ci avete proprio stancato. Ci siamo inventati tutto" sbottano i tre ragazzini. Perchè lo avete fatto? chiede allora l'esterrefatto capo della Mobile Peralta. "C'era il compito di francese a scuola e a me il francese non piace" risponde il 'sequestrato. Via i posti di blocco e ricerche sospese. Tutti tirano un sospiro di sollievo meno che i tre 'gianburrasca', pensando già alle "sorprese" da parte dei rispettivi genitori che troveranno una volta tra le mura domestiche.
(Gazzetta del Popolo)
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