venerdì 13 ottobre 2006

TURISMO IN VALLE: UN OCCASIONE PERDUTA. (1966)

Incapacità di previsione e malintesa difesa della 'valdostanità'. I pubblici poteri hanno saputo solo opporsi senza indirizzare e senza esporre idèe. Crisi delle attrezzature, eccesso dei prezzi e carenza di infrastrutture. L'estate scorsa migliaia di turisti in auto sono stati costretti a far marcia indietro appena giunti all'imbocco della Valle. Per quale motivo? Insufficienza della strada di fondo Valle, 4 ore per fare cento chilometri che separano Quincinetto da Courmayeur. C'erano quindi le possibilità naturali e non si è fatto nulla per utilizzarle, alfine di fare della Valle d'Aosta la Rimini della montagna. Quasi vent'anni di autonomia non sono serviti a fare del Turismo uno strumento di alternativa alla naturale crisi industriale, dovuta soprattutto alla natura fisica del territorio. Per quanto riguarda poi l'attrezzatura alberghiera, bisogna ammettere che questa è molto insufficiente. Nel 1958 i posti letto negli esercizi alberghieri valdostani ammontavano a 12.000, mentre nel 1963 essi erano 16.000. Un incremento quindi del 6,3% l'anno, mentre in Italia è stato del 7,2 per cento. Un capitolo particolare poi riguarda la spesa media pro-capite, cioè del turista, che è di circa 4.000 lire al giorno, 5.000 per gli ospiti degli alberghi e 2.700 per esercizi extralberghieri. Infine l'assenza di una politica urbanistico/turistica, in connivenza con la speculazione settoriale, ha ormai portato alla distruzione paesaggistica buona parte dei centri turistici valdostani. Forse neppure la programmazione arriverà in tempo a salvare il salvabile. (Gazzetta del Popolo)

Nessun commento: