E' il 4 novembre, il giorno della paura. Un onda di acqua e fango travolge la città, provoca 14 morti e danneggia in modo grave tesori, musei e biblioteche. Pioveva ormai da giorni e l'Arno era gonfio come nessuno l'aveva visto mai. In quel fatidico e tragico giorno, ben 180/200 millimetri d'acqua era caduta senza sosta, il che vuol dire 180/200 litri per metro quadrato. Il disastro era annunciato in quell'Italia che ormai 'franava' un po' dappertutto, poichè oltre che in Toscana la pioggia cadeva senza sosta anche in Friuli, nel Veneto, in Lombardia, nel Polesine, nel Meridione. A Firenze c'era quasi una sorta di indifferenza, ma forse era la paura. Del resto le alluvioni nella città del Giglio non erano una cosa rara, e la peggiore, quella del 13 settembre del 1577, portò in Piazza Santa Croce 3 metri e mezzo d'acqua... Quella che invece si abbatte sulla città è un onda che arriva ad un altezza di cinque metri quando migliaia di metri cubi d'acqua al secondo tracimano dalle spallette dell'Arno e invadono la città distruggendo tutto al suo passare. Oltre ai quattordici morti, distrutti 6000 negozi e 12.000 vetture. Il danno maggiore sarà la distruzione di capolavori dell'Arte, con un milione e 300 mila volumi della Biblioteca Nazionale sepolti sotto una valanga di fango. "Adesso Firenze ha bisogno di tutti, perchè Firenze appartiene al mondo" dirà l'attore americano Richard Burton in un servizio televisivo promosso dal regista fiorentino Franco Zeffirelli. Un appello che sarà raccolto veramente dal mondo intero. (La Stampa)
Nella foto: Piazza Santa Croce
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