Un Paese di petrolio e cappio, ma anche di lapidazione. E' l'Iran, dove in questi giorni dieci donne sono in attesa della pena capitale, chi per impiccagione chi per lapidazione. Di quale reato si sono macchiate queste donne per meritare una condanna simile? Adulterio per la quasi totalità, mentre per altre la condanna a morte è dovuta al fatto di aver ucciso e in alcuni casi, per più che provata legittima difesa. Entrando nei particolari sappiamo che la venticinquenne Kobra Rahamanpour, attesa dal boia giovedì prossimo, si è difesa dall'attacco della suocera armata anche lei di coltello. Nello scontro, quest'ultima avrebbe avuto la peggio. Amnesty International si sta muovendo cercando di salvare la vita a queste sventurate, sette delle quali, come abbiamo già anticipato, condannate alla lapidazione per adulterio. E' questa una delle più barbare usanze per uccidere l'adultera e i metodi sono agghiacchianti: collocata in piedi in una buca, viene poi ricoperta lasciando affiorare dalla terra solo la testa, punto su cui, parenti del tradito in prima fila e gente qualsiasi, lanceranno pietre fino ad ucciderla. Stessa sorte è riservata per Kobra Najjar e Soghra Molajj; Ashraf Kalhori; Shamameh Ghorbani e le altre tre, -indicate solo per nome- sono Iran, Kheirieh e Parisa, quest'ultima una prostituta di Shiraz. Altre due donne, già detenute, sono in attesa di conoscere la data della loro impiccagione. Accusata di avere ucciso la moglie del proprio amante è Shavla Javid mentre una giovane diciassettenne di nome Nazanin, dovrà morire per aver ucciso uno dei due uomini che cercavano di violentarla in un parco di Teheran. Un assordante silenzio in difesa di queste sventurate è in atto in Italia, in quest'Italia dove le associazioni femministe combatterono nelle piazze battaglie in nome della 'femminilità negata'... (Gericus)
Nella foto tratta da "Il Giornale" di giovedì 5 ottobre:
L'agghiacciante immagine dei preparativi di una lapidazione in Iran
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