martedì 12 settembre 2006

TRASPORTI PUBBLICI? OTTIMI... (1960)

Quando la corriera non arriva in orario, bisognerebbe ricordare la pazienza dei nostri avi che avevano a disposizione soltanto la diligenza settimanale. A quei tempi, la corriera a cavalli impegnava due giornate per compiere il tragitto che attualmente un autocorriera percorre in poco più di due ore. E vediamo un po' co'sera e come funzionava questa diligenza, comunemente chiamata "velocifero". Era una carrozza a due piani trainata da cinque cavalli che ogni martedì e venerdì partiva da Torino diretta ad Aosta. Si fermava ad ogni paese per consegnare e prendere la posta e per fare il cambio dei cavalli. Sulla Mongioveta poi, in prossimità della salita, l'attacco dei cavalli veniva rinforzato con altri cavalli a causa del dislivello che saliva per più di due chilometri. Ed ogni volta che la diligenza -anche di notte- entrava in un paese, il postiglione annunciava il suo arrivo col suono del corno. Ma le peripezie del viaggio in diligenza andavano oltre. Siccome le strade erano poco sicure a causa dei fuorilegge che si nascondevano nei boschi, i proprietari dei terreni laterali alla strada dovevano tagliare tutte le piante alla distanza minima di 50 metri dal ciglio della strada onde impedire assalti improvvisi da parte dei banditi. Così si viaggiò in Valle d'Aosta per molto tempo, poi le cose cambiarono con la costruzione della ferrovia inaugurata nel 1886. Quando oggi la corriera non arriva in orario dunque, ricordiamoci di tutto questo. (Gazzetta del Popolo)

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