martedì 19 settembre 2006

AL QAEDA: CONQUISTEREMO ROMA! (2006)

La minaccia di mettere a ferro e fuoco la Città Eterna arriva dopo le parole pronunciate da Papa Benedetto XVI all'università di Ratisbona in Germania. Qual'è il motivo di una così grave risposta? Quello di aver citato due concetti espressi dall'imperatore bizantino Manuele II Paleologo in presenza del dotto Persiano nientemeno che nel 1391, e cioè che "non si può usare la religione per giustificare odio, terrorismo e violenza". Il Santo Padre in poche parole aveva voluto significare che "La violenza è contraria alla religione", punto e basta. Le reazioni spropositate non si sono fatte attendere: "Benedetto XVI è come Hitler e Mussolini!" tuona un ministro di quella Turchia che aspira ad entrare in Europa, tale Salih Kapusuz, mentre in Pakistan si bruciano sulle pubbliche piazze fantocci con i vestiti del Pontefice. In Somalia invece un esponente delle Corti islamiche, tale Abubikar Hassan invita i musulmani "a dare la caccia al Papa", mentre dall'Irak un gruppo di fondamentalisti piazza sul sito web "Iaish al-Mujaheddin" questo messaggio: "Giuriamo di distruggere la loro croce nel cuore di Roma, il loro Vaticano sarà colpito e piangerà sul Papa". Nel frattempo si uccide a Nairobi a colpi di pistola una suora italiana, si sgozzano in Marocco un diplomatico italiano e sua moglie e si incendiano numerose chiese cristiane sparse in vari Paesi musulmani. Quale è stata la reazione europea? Politicamente molto, molto...corretta, forse un po' troppo corretta. In poche parole, prona.

"Ciò che è dannoso al mondo
non sono gli uomini cattivi,
ma il silenzio di quelli
buon
i". M.L.King

"Vi sono momenti in cui tacere diventa una colpa,
e parlare un obbligo. Un dovere civile,
una sfida morale, un imperativo categorico
al quale non ci si può sottrarre". Oriana Fallaci

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