giovedì 14 settembre 2006

DON CAMILLO NON ESISTE PIU'... (2006)

Caro, dolce, simpatico Don Camillo. Ti ricordo sempre con un fazzoletto in mano intento ad asciugarti il sudore dopo una parola un po' troppo pesante rivolta a sor Peppone, mentre con un fare timido e dolente ti fai il segno di croce per riconciliarti col Signore... Altri tempi caro mio, perchè oggi i preti vanno ben oltre -non tutti s'intende- e qualcuno addirittura va "ben oltre quell'oltre". Te lo racconto io cosa è successo proprio oggi in provincia di Messina, perchè questo è un fatto che anche tu devi sapere. Protagonisti di questa...vicenda sono il tuo collega don Carmelo, parroco settantenne di un piccolo paese, la sua perpetua ed ex suora Silvia di anni 39 e una...devota fedele. Nel corso di quattro anni, tanti quanti la perpetua è stata al servizio di don Carmelo, tra i due era nato un certo...sentimento, sfociato -come spesso avviene- in ardente passione. Tutto procede nel migliore dei modi fino a quando don Carmelo, stufo -come si suol dire- "di mangiare sempre la stessa minestra", decide di trovarsi un altra...pecorella smarrita, abbandonando di fatto la prima. Potremmo scrivere qui la parola fine a tutta questa storia, se non fosse che Silvia, - come cantava il buon De Andrè- "gelosa di essersi fatta sottrarre...l'osso", sotto un impeto di rabbia incontrollata non avesse dato alle fiamme l'arredamento della canonica, dopo aver trovato -nientepopòdimeno!- il suo ex don Carmelo a letto con la devota fedele, in quel momento più pecorella che mai ma certamente un po' meno smarrita. Caro Don Camillo, conoscendo la tua sana rettitudine son sicuro che tu non l'avresti mai fatto, perchè tu eri un prete che faceva solo il prete, anche se ogni tanto la tua perpetua... Adesso su tutta questa vicenda saranno i carabinieri a mettere la parola "fine" poichè sono loro che dovranno stabilire se "amore c'era si o no" in questa godereccia "love story", e se il gaudente Carmelo abbia sedotto prima e abbandonato poi l'illibata perpetua -ed ex suora!- Silvia.
Hai capito che storia mio caro don Camillo? Già ti vedo di nuovo sudato, col fazzoletto in mano e con lo sguardo rivolto al crocifisso nell'atto di farti il segno di croce... (Gericus)

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