sabato 16 settembre 2006
ORIANA FALLACI (15.09.2006)
Oriana Fallaci, toscana puro sangue, non aveva -come la gente di questa terra- peli sulla lingua, perchè il suo pensiero era "parola". Non cercava possibili aggiustamenti al pensiero nè interpretazioni alternative, niente. Andava dritto all'obiettivo pur sapendo di accendere micce o scatenar tempeste. Nella sua lunga carriera giornalistica era riuscita ad intervistare un po' tutti i più grandi personaggi della scena politica internazionale: "Non andavo da loro come una giornalista, ma come una persona qualsiasi che vuole sapere, che vuole conoscere ed eventualmente anche controbattere. Più erano importanti poi, più mi divertivo a maltrattarli." Per anni inviata di guerra per le maggiori testate nazionali, Oriana Fallaci di atrocità ne aveva viste e scritte tante, ma sicuramente la strage delle Twin Towers fu quella che maggiormente la sconvolse: "Vi sono momenti in cui tacere diventa una colpa e parlare un obbligo". Il suo sdegno e il suo dolore così lo affidò a "La rabbia e l'orgoglio", un libro che stampato in sedici edizioni estere vendette nel giro di un anno un milione e mezzo di copie. Lei, come una moderna Giovanna D'Arco, con 'rabbia e orgoglio' si buttò nella mischia per difendere le nostre radici, la nostra cultura, schiaffeggiando l'indifferenza di una certa classe politica europea "pavida e remissiva, prona e sicuramente perdente". "La gente non vuole capire...ha la testa altrove. Perché"? Minacce di morte e scorta dei carabinieri: "Se ho paura della morte? Da anni ci convivo". Già, ormai da anni quel cancro che lei chiamava "l'alieno" la spegneva giorno dopo giorno. "Chissà quando il colpo di accetta taglierà anche me, io che voglio vivere...vivere...". Quel colpo di accetta si è abbattuto su di lei nella notte di venerdì 15 alle ore 1,05 in quella Toscana che lei amava e nella quale è voluta ritornare per dare addio alla vita. Che la terra ti sia lieve... (Gericus)
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