martedì 13 maggio 2008

GIUSTIZIA PER IL PICCOLO TOMMY

La giustizia è arrivata ieri: Ergastolo per Mario Alessi e 30 anni di reclusione per la sua compagna Antonella Conserva. E' l'epilogo di un brutto fatto di sangue che indignò l'Italia, e dove trovò la morte, barbara e spietata, il piccolo Tommaso Onofri (foto) di appena 18 mesi. Era il due marzo del 2006 quando due delinquenti col volto coperto entrarono improvvisamente in casa Onofri in quel di Casalbaroncolo in provincia di Parma. Pochi minuti, solo il tempo di prelevare Tommy dal suo seggiolone e portarlo via come un bambolotto. Nell'intento dei rapitori, un veloce riscatto da far pagare al padre, direttore dell'ufficio postale di Parma. Non ci fu scampo però per Tommy, ucciso a colpi in testa poco dopo e gettato nelle campagne circostanti da Mario Alessi. Il quartetto dei feroci criminali, - che comprendeva anche Salvatore Raimondi, un ex pugile senza futuro, condannato con rito abbreviato il 18 luglio 2006 a 20 anni, e Pasquale Barbera, manovale, assolto,- veniva però acciuffato alcuni giorni dopo e assicurato alla giustizia. Un rapimento senza senso messo in atto da quattro balordi senza scrupoli, convinti di arraffare una fortuna dal loro misfatto. Chissà, forse la morte del piccolo Tommy era già stata prevista, poiché Silverio Piro, pubblico ministero, si chiede "come sarebbe stato possibile tenere quel bambino prigioniero in un cascinale nutrendolo a pane e acqua"? Antonella Conserva grida ai quattro venti che lei "non centra niente in questa brutta storia", anche se i magistrati sanno che fu la donna a confezionare i passamontagna da usare la sera del rapimento e sarebbe infine stata ancora lei quella che avrebbe dovuto custodire il piccolo. Soddisfazione di papà Onofri alla lettura di queste due sentenze che rendono giustizia al piccolo Tommy, un bambino mai diventato uomo. (Gericus)

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Onestamente non credo che sia stata fatta giustizia,perche' uccidere un piccolo Angelo come Tommy in una maniera che non saprei definire se orribile,disgustosa,criminale,perfavore trovate voi le parole,credo che ci vorrebbe ben altro che l'ergastolo.Ma si meritano proprio di vivere?

Anonimo ha detto...

non abbiamo mai trovato le parole giuste o sufficienti per qualificare questo crimine. Io mi trovavo in Italia quando succedde questo al piccolo Tommy, segui ogni giorno la vicenda, e mi svegliai la mattina di quel 2 aprile 2006 per aggiornarmi su Tommy e sono rimasta ghiacciata dalle parole di mia madre.Io ho un figlio che in quel momento aveva 3 anni e da quel giorno in poi, cosi come col piccolo Samuele non vi è stato un giorno in cui io non abbia ricordato loro. Riguardo la condanna, credo che lasciare vivo quel che ha commesso questo ommicidio è la sua tortura peggiore, questo se la persona capisce, altrimenti tanto vale ucciderlo dato che non ha conscienza di quel che ha fatto allora non merita di vivere. E con dire questo mi sento anche in falta perche è solo Dio a giudicare, a darci la vita e la morte.Da un altro canto posso anche assicurarvi che fossi stata io al posto di sua madre avrei voluto uccidiere sto alessi con le mie proprie mani.Dio guardi a tutti i bimbi del mondo, questo mondo crudele degli uomini.