lunedì 5 maggio 2008

MORTO IL GIOVANE AGGREDITO A VERONA

VERONA - Non ce l'ha fatta Nicola Tommasoli, il giovane 29enne rimasto vittima della brutale aggressione avvenuta il 30 aprile nel centro storico della città, da parte di cinque giovani neonazisti. Il decesso è avvenuto all'ospedale Borgo Trento alle ore 18 di questo pomeriggio, dopo che i medici avevano fatto di tutto per strapparlo alla morte. Fin dal primo momento però, le lesioni causate al giovane lasciavano ben poche speranze, quelle speranze a cui fino all'ultimo si sono aggrappati genitori e amici di Nicola. Tre dei cinque aggressori sono stati già arrestati. Si tratta di Raffaele Delle Donne, 19 anni, costituitosi ieri alla polizia, Guglielmo Corsi, 19 anni e Andrea Vesentini, 20 anni. Tutti hanno pienamente confessato l'aggressione. Degli altri due, sembra fuggiti in Austria, la polizia conosce i loro nomi e soprannomi, quali "Peri" e "Tarabuio". Come ricorderemo, la brutta vicenda inizia mercoledì scorso, quando Delle Donne e altri due amici -Peri e Tarabuio- si incontrano in un bar del centro per una bevuta. Ad una certa ora si aggiungono al gruppetto anche gli altri due -Corsi e Vesentini, poi, verso le due di notte, girovagando di pub in pub, incontrano tre giovani che stanno fumando. Col piglio di colui che cerca la rissa, Corsi chiede una sigaretta ai tre, che rispondono no. Le prime offese poi dopo i primi spintoni si passa ai fatti, con gli aggressori che cominciano a menare schiaffi e calci. Nella bagarre scatenata, Nicola Tommaselli cade a terra, ed è proprio in questa circostanza che vigliaccamente due degli aggressori lo colpiscono in testa con dei calci devastanti, quindi, la fuga nei vicoli deserti. Delle Donne, Peri e Tarabuio, incuranti di ciò che hanno fatto se ne vanno a casa, mentre gli altri due del quintetto tornano a Illasi, il paese dove abitano. I medici che intervengono su Nicola, trasportato nel frattempo all'ospedale, intuiscono immediatamente la gravità delle lesioni, ricoverando il giovane in terapia intensiva con un edema cerebrale, mentre la polizia, allertata, comincia la caccia ai responsabili del pestaggio. "Vorrei essere il padre della vittima anziché di mio figlio" ha detto con le lacrime agli occhi il padre di Raffaele Delle Donne, quando la polizia si è recata a casa sua. Nel dolore della tragedia che si è abbattuta invece nella famiglia di Nicola, i genitori del giovane massacrato hanno acconsentito all'espianto degli organi. Tra non molto, anche gli altri due fuggitivi dovrebbero essere arrestati e tradotti in Italia. Per tutti, la tremenda accusa di omicidio. (Gericus)
[foto da sx: Raffaele Delle Donne; Guglielmo Corsi e Andrea Vesentini]

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