sabato 3 maggio 2008
TU CHIAMALA SE VUOI... GIUSTIZIA
Clandestino, stupratore, e libero. E' il marocchino Samid Abdelghani, 26 anni. Poco meno di un anno fa, assieme ad un connazionale sfuggito alla giustizia, violentò una ragazzina italiana di 14 anni. Riconosciuto in seguito proprio dalla sua vittima in un centro commerciale, il delinquente fu arrestato. L'altro giorno, per decorrenza dei termini della custodia cautelare, l'uomo è stato rimesso in libertà. Succede a Padova, e autore di questa "grazia" è la segreteria del pm Roberto Lambardi, non nuovo a questi 'exploit', dato che pochi giorni prima di questo fatto, era riuscito ad aprire le porte del carcere a tredici delinquenti romeni che per mesi avevano terrorizzato la regione con le loro scorribande farcite di furti e rapine di serie. Anche qui, colpevoli ritardi nell'amministrare il caso e la conseguente scappatoia della "decorrenza dei termini". Alfredo Mantovano, ex magistrato, parla di inadeguatezza del codice penale, e auspica una nuova legislatura che snellisca le procedure: "Il vaso è colmo. Ripuliamo il Codice e soprattuto puniamo certi giudici". Ma lo sconcerto per il ripetersi di casi simili è bipartisan: "Perché sono passati invano dodici mesi"? si chiede Manuela Palermi del Pdci. "E' una vergogna. Il rispetto per la magistratura non diventi omertà". Il Sap, sindacato di Polizia, indignato per quanto sta avvenendo, ammette che proprio attraverso questi casi "cresce l'insicurezza della gente", affermando poi che tutto ciò "rende vano il lavoro delle forze dell'ordine nel contrasto ai crimini". Una parte della magistratura dunque "da rimandare a settembre" se non da "bocciare", ma soprattutto che cambino i criteri nel gestire la giustizia, quella con la G maiuscola. Nel frattempo, il marocchino violentatore è in giro indisturbato, pronto a reiterare il suo crimine, così come la banda dei delinquenti romeni, già sul "piede di guerra" per nuovi raid ladreschi. (Gericus)
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