giovedì 8 maggio 2008

MARCELLETTI: IL TIRO AL PICCIONE

Indisponente, accentratore, avido, dispotico, megalomane, presenzialista. E' il ritratto che in questi giorni viene fuori di Carlo Marcelletti, (foto) cardiochirurgo dirigente del reparto dell'ospedale civico di Palermo. Ma anche professionista di fama mondiale, e uno dei luminari della chirurgia pediatrica. Quindi, uomo intelligente. Mi rimane difficile, se non impossibile, pensare che un professionista a quel livello si giochi tutto, fama -a cui lui teneva- e dignità, scivolando su una buccia di banana quanto stupida come quella del peculato e di quella, certamente più subdola e devastante, della pedofilia. Pertanto, Marcelletti, dottor Jekyl o Mr. Hyde? Può un personaggio di quel calibro, con la possibilità di poter avere le donne che vuole, giocarsi la reputazione a livello mondiale, quindi la carriera, per stare ai giochi erotici di una tredicenne? No, non quadra questa brutta storia, che sa molto di più di tiro al piccione che non di un fatto di cronaca o di malcostume. Segnali contro di lui, per scalzarlo dal suo ruolo di primario del resto ne aveva già ricevuti Carlo Marcelletti, come nel 2005, quando trovò davanti alla porta del suo ufficio una scatola di proiettili. Intimidazioni prima e fango adesso. L'establishment non sopporta "prime donne", ne tanto meno personaggi sempre sotto "i riflettori". Ora l'onta della pedopornografia e della concussione. Le centinaia di operazioni effettuate con successo su bambini sono realtà, e non "supposizioni". Lo dicono a voce alta i genitori dei piccoli pazienti riportati ad una vita normale da Carlo Marcelletti... (Gericus)

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