martedì 30 settembre 2008
TUTTI I NODI VENGONO AL PETTINE
sabato 27 settembre 2008
AZOUZ MARZOUK: UN BIGLIETTO PER TUNISI
venerdì 26 settembre 2008
PROCESSO MEREDITH: ATTO SECONDO
giovedì 25 settembre 2008
IL SUPERMARKET DEL DIRITTO
mercoledì 24 settembre 2008
JOKES- BARZELLETTA
An Indian dies and goes to hell. There he finds that there is a different hell for each country. Ho goes to the German hell and asks:
"What do they do here?"
He is told: "First, they put you in an electric chair for one hour. Then they lay you on a bed of nails for another hour. Then the German devil comes in and whips you for the rest of the day".
The man does non like the sound of that at all, so he moves on. He checks out the USA hell as well the Russian hell and many more. He discover that they are all more or less the same as the German hell. Then he comes to the Indian hell, and finds that there is a very long line of peolple waiting to get in.
Amazed he asks;
"What do they do here?"
He is told: "First they put you in an electric chair for an hour. Then they lay you on a bed of nails for another hour. Then the Indian devil comes in and whips you for the rest of the day".
But that is exactly the same as all the others hells, so, why are there so many people waiting to get in?
"Because maintenance is so bad that the electic chair does not work, someon has stolen alla the nails from the bed, and the devil is a former Govt servant, so he comes in, signs the register and then goes to the cafeteria..."
(Italiano)
Un indiano muore e va all'inferno. Una volta là, si accorge che c'è un differente inferno per ogni nazione. Così si ferma all'inferno tedesco e chiede:
"Cosa fanno qui?"
Gli rispondono che "Per prima cosa, ti mettono per un ora sulla sedia elettrica, poi ti prendono e ti sdraiano per un ora su di un letto a chiodi e infine, arrivato il diavolo, ti frusta per tutto il resto della giornata".
Non per niente soddisfatto, questi se ne va, cercando di sapere quali trattamenti riservano gli altri inferni, così si ferma a quello USA, poi a quello russo e ad altri ancora, accorgendosi che più o meno, tutti si comportano nella stessa maniera. Decide allora di andare in quello indiano, e con sorpresa nota che davanti all'ingresso c'è una lunghissima fila di persone in attesa di entrare. Stupito chiede: "Cosa fanno qui"? Gli dicono che "Per prima cosa, un ora di sedia elettrica, poi un altra ora su di un letto a chiodi e infine, il diavolo che ti frusta per il resto della giornata".
Ma è esattamente lo stesso trattamento che fanno negli altri inferni, perciò, come mai tutti vogliono entrare qui?
"Sa, deve capire che qui la manutenzione è alquanto scarsa, tanto che la sedia elettrica è da tempo che non funziona, qualcuno poi ha rubato tutti i chiodi del letto, e il diavolo, essendo un precedente impiegato del Governo, arriva, timbra il cartellino e se ne va al bar..."
lunedì 22 settembre 2008
ANNA FALLARINO CASATI: AMORE E MORTE #6
LUCCIOLE E LANTERNE...
ARTE MURALE
domenica 21 settembre 2008
IL MISTERO DI LOS ROQUES
sabato 20 settembre 2008
QUANDO LO STATO ABDICA
venerdì 19 settembre 2008
RICHARD WRIGHT 1943-2008
mercoledì 17 settembre 2008
VERGINITA' ALL'ASTA
martedì 16 settembre 2008
EDUCATRICE SCOLASTICA... IN TUTTI I SENSI...
UNA SOCIETA' A COLORI...
lunedì 15 settembre 2008
GIUSTIZIA PER MEREDITH KERCHER: DOMANI INIZIA IL PROCESSO
UCCELLO DI ROVO...
domenica 14 settembre 2008
IL TEATRINO DI PAOLINI...
sabato 13 settembre 2008
DIVORZIO ALL'ITALIANA...
NON E' DENISE LA BAMBINA GRECA
venerdì 12 settembre 2008
VERSO UNA BRUTTA PIEGA...
giovedì 11 settembre 2008
E' DENISE LA BAMBINA TROVATA IN GRECIA?
TANTO TUONO' CHE PIOVVE...
11 Settembre 2001: NEVER FORGET!
Un martedì come tanti. John che saluta la moglie per andare in ufficio, Jean che porta a scuola il figlioletto e scappa a lavorare. Jason il pompiere che quella mattina è influenzato ma decide ugualmente di prendere servizio; Mike, il poliziotto che sale in macchina e comincia il suo giro di ronda; Stephany che saluta la madre nel suo primo giorno di lavoro... Un martedì come tanti di un settembre ancora mite, e quella mattina poi il cielo non ha una nube, azzurro come non mai...
Dall'aeroporto Logan di Boston, quasi contemporaneamente, verso le ore 8.00 due aerei rullano sulla pista. Sono il volo 11 dell'American Airlines e il 175 dell'United Airlines. Anche dall'aeroporto di Newark nel vicino New Jersey nella stessa ora si stacca dalla pista il volo 93 della United Airlines e poi, circa un ora dopo, è la volta del volo 77 che lascia la pista dell'aeroporto Dulles di Washington. Un martedì come tanti dunque, in una New York che corre, che lavora, che sogna. Nessuno sa che l'inferno invece sta per scatenarsi, violento come non mai. Dalle finestre di uno dei due grattacieli del World Trade Center diventati il simbolo della Grande Mela, ovvero quelle splendide colonne in vetro e acciaio alte 415 metri, Brian seduto davanti al computer nel suo ufficio al 105esimo piano ha un attimo di incertezza a causa di quell'aereo che prima, come un puntino lontano ma ora sempre più vicino punta verso le Torri. Non fa a tempo a provare la paura perchè la morte lo polverizza in un attimo alle ore 8,45 assieme ai suoi sogni. Betty nel suo ufficio della Torre sud ha visto l'impatto di quell'aereo e la nuvola di fuoco e fumo che si è sprigionata. Urla nel suo ufficio al 97esimo piano e fa appena in tempo a scorgere la sagoma di un altro aereo che dopo una virata si dirige verso di lei. Lo schianto inevitabile e la fine di tutto avviene alle ore 9.00. Quaranta minuti dopo un altro aereo si schianta sul Pentagono ed infine, poco dopo le ore 10.00 un altro velivolo precipita pochi chilometri a sud est di Pittsburgh. No, non è più un martedì normale, ma è un martedì di lutto, di tragedia, di dolore. Colpite a morte, le due Torri infine crolleranno al suolo nel giro di mezz'ora. (Gericus)