E' l'ennesimo stupido e insulso "calo di braghe" a cui ormai siamo abituati da un po' di tempo. Per "non urtare la suscettibilità" di qualche nostro "ospite" straniero non di fede cattolica, questa volta "le braghe" sono state calate in una scuola elementare del Varesotto, dove è stato vietato al parroco di impartire la benedizione natalizia. Con le "braghe a mezze gambe" è il dirigente scolastico della Pizzigoni di Saronno (VA) il quale ha negato l'accesso alle aule al parroco don Pasquale Colombo. Non avvezzo però a certe "calate di tonaca", il sacerdote ha innescato una "vivace" discussione col dirigente, ottenendo per tutta risposta la possibilità di un "incontro veloce" con gli alunni a patto di non fare alcun riferimento di carattere religioso durante la conversazione. Su questa "assurda" vicenda però, una durissima condanna è arrivata dal consiglio Comunale, dove per bocca dell'assessore alla Cultura Massimo Beneggi, si comunica che "oltre ad essere una decisione inaccettabile e arbitraria, i responsabili della scuola dovranno risponderne al Consiglio di istituto e ai genitori degli alunni". Nel suo intervento, Beneggi ha fatto presente che operando in tal maniera, "si è mancato di rispetto alla persona e a quello che rappresenta don Pasquale". Più duri invece i commenti della sezione saronnese della Lega, dove si chiedono "le immediate dimissioni del Dirigente scolastico della scuola", aggiungendo inoltre se è ancora possibile scambiarsi gli auguri di Buon Natale come da tradizione, oppure se "prima dobbiamo chiedere il permesso a quelli che non sono cattolici". "Impedire la benedizione natalizia e nello stesso tempo vietare ogni riferimento dei nostri valori religiosi e cristiani ai bambini è stato un atto intollerante e irrispettoso, un diritto negato ai più piccini. Che il Dirigente faccia subito le valige". Un anno dunque che si chiude con una nuova "svendita" dei nostri valori e alla negazione delle nostre radici, e ancora una volta -e questo è preoccupante-, tutto ciò arriva dalla scuola, luogo invece deputato a consolidare valori e radici. (Gericus)
lunedì 31 dicembre 2007
A "BRAGHE CALATE"... 31.12.2007
E' l'ennesimo stupido e insulso "calo di braghe" a cui ormai siamo abituati da un po' di tempo. Per "non urtare la suscettibilità" di qualche nostro "ospite" straniero non di fede cattolica, questa volta "le braghe" sono state calate in una scuola elementare del Varesotto, dove è stato vietato al parroco di impartire la benedizione natalizia. Con le "braghe a mezze gambe" è il dirigente scolastico della Pizzigoni di Saronno (VA) il quale ha negato l'accesso alle aule al parroco don Pasquale Colombo. Non avvezzo però a certe "calate di tonaca", il sacerdote ha innescato una "vivace" discussione col dirigente, ottenendo per tutta risposta la possibilità di un "incontro veloce" con gli alunni a patto di non fare alcun riferimento di carattere religioso durante la conversazione. Su questa "assurda" vicenda però, una durissima condanna è arrivata dal consiglio Comunale, dove per bocca dell'assessore alla Cultura Massimo Beneggi, si comunica che "oltre ad essere una decisione inaccettabile e arbitraria, i responsabili della scuola dovranno risponderne al Consiglio di istituto e ai genitori degli alunni". Nel suo intervento, Beneggi ha fatto presente che operando in tal maniera, "si è mancato di rispetto alla persona e a quello che rappresenta don Pasquale". Più duri invece i commenti della sezione saronnese della Lega, dove si chiedono "le immediate dimissioni del Dirigente scolastico della scuola", aggiungendo inoltre se è ancora possibile scambiarsi gli auguri di Buon Natale come da tradizione, oppure se "prima dobbiamo chiedere il permesso a quelli che non sono cattolici". "Impedire la benedizione natalizia e nello stesso tempo vietare ogni riferimento dei nostri valori religiosi e cristiani ai bambini è stato un atto intollerante e irrispettoso, un diritto negato ai più piccini. Che il Dirigente faccia subito le valige". Un anno dunque che si chiude con una nuova "svendita" dei nostri valori e alla negazione delle nostre radici, e ancora una volta -e questo è preoccupante-, tutto ciò arriva dalla scuola, luogo invece deputato a consolidare valori e radici. (Gericus)
venerdì 28 dicembre 2007
BENAZIR BHUTTO 1953-2007
Chissà, forse se non avessero impiccato suo padre, Benazir Bhutto (foto) non si sarebbe mai buttata anima e corpo in politica, lei, laureata in scienze politiche ad Harvard (USA) e con lode in scienze diplomatiche in Inghilterra. La morte del padre, Alì Bhutto, ex premier, avvenuta nel 1979 dopo un colpo di Stato, e da lei ritenuta un vero e proprio assassinio, cambiò radicalmente la sua vita. Quasi una sfida: "Non riusciranno a fermarmi". Dopo due anni di esilio a Londra, nel 1988 con le prime elezioni libere nella storia del Pakistan, Benazir Bhutto riceve il primo mandato da primo ministro, ed è la prima donna in assoluto a guidare un Paese musulmano. Accusata di corruzione del 1990, si dimette dal governo riottenendo un secondo mandato tre anni dopo. In un Paese lacerato da forti conflitti sia politici che sociali, nel 1996 rassegna di nuovo le dimissioni e nel '99 abbandona il Pakistan per un lungo esilio volontario prima a Dubai e poi in Inghilterra. Dopo un accordo con il generale Musharraf, 'padre padrone' del Paese, il 18 ottobre del 2007 Benazir Bhutto ritorna in patria accolta da una grandissima approvazione pubblica, seppure al suo arrivo a Karachi, forze terroristiche scatenano un attentato -lei si salva- che costerà la vita a oltre 130 persone. L'otto gennaio prossimo, con le imminenti elezioni, Bhutto avrebbe avuto tutte le chance per ritornare al potere, ma a Rawalpindi, dove ieri teneva uno dei tanti comizi, un terrorista kamikaze ha posto fine alla sua vita, oltre a quella di trenta persone. La sua condanna a morte la si può trovare tra le parole dei suoi comizi: "Sono tornata per combattere Al Qaida e lo strapotere dei militari", e poi "Le scuole coraniche insegnano ai bambini ad uccidere". Sapeva i rischi che correva: "A Musharraf ho fatto i nomi di tre persone che vogliono la mia morte" aveva detto recentemente alla stampa. Non è bastato, in un Paese dove gli integralisti la odiavano e i militari erano quelli che avevano impiccato suo padre. (Gericus)
giovedì 27 dicembre 2007
LO SCEMPIO DI UNA VITA (2007)
mercoledì 26 dicembre 2007
IL NATALE DI BEPPE GRILLO (2007)
Ieri era Natale e un terribile delitto lo annuncia come una stella cometa. Una signora di Bassano del Grappa è stata uccisa e fatta a pezzi. Il suo prezzo di mercato era 800.000 euro dei rapitori. Si chiamava Iole Tassitani, era figlia di un notaio, viveva sola con i suoi gatti, aveva 41 anni.Il Natale mercificato ha avuto la sua vittima sacrificale. Natale è un punto di arrivo, la celebrazione del consumismo e del denaro. Di sacro è rimasto solo il conto corrente. Tutto si pesa in soldi. La vita delle persone, gli organi di un bambino, l'acqua, l'aria. Un capitalismo di cartapesta avvelenato dai prestiti che rovinano la vita, inventato dalla televisione che crea soldi da scatole in prima serata e da domande di prima elementare.
Il sesso è business, nei marciapiedi, nei calendari, nelle compravendite di senatori. La politica è tangenti, corruzione, frode fiscale, false fatturazioni, corruzione giudiziaria, finanziamenti illeciti. I 24 parlamentari condannati, quasi tutti, sono colpevoli di avidità. Mi ricordo, da bambino, la corsa al cotechino al centro di un grosso piatto di risotto in comune. Chi mangiava più velocemente arrivava al cotechino. Non c'è più quella competizione e neppure il cotechino al centro del piatto. Lo mangiano sempre prima in cucina.
La contraddizione di un Paese ossessionato dalla ricchezza facile e senza soldi dove ci porterà? La gente non si rassegna ad essere povera, se non può essere ricca, deve almeno far finta. L'apparenza del nulla costruita sui debiti.
Quanto vale il denaro non necessario per vivere? Nulla, anzi è un debito, lo paghiamo con il nostro tempo, con i nostri affetti. E' una droga che fa impazzire la società. Più della cocaina, più dell'eroina. E genera mostri che uccidono.
Non indebitatevi più, se potete, e a Natale date un bacio ai vostri figli e anche ai vostri nonni da parte di Beppe Grillo. Buon Natale! (www.beppegrillo.it)
lunedì 24 dicembre 2007
BUON NATALE!!!!!!!!!!! (2007)

Un lieto Natale
a tutti
e un
felice Anno Nuovo da
Gericus.
Merry Christmas and Happy New Year. (inglese)
Joyeux Noel. (francese)
Bon Tzalende e Trèinadan. (patois valdostano)
Guetz Nus Yoar. (tich)
Frohliche Weihnachten und ein gluckliches Neus Jahr.
(tedesco)
Hyvaa joulua. (finlandese)
God Jul. (norvegese)
Boas Festas e Feliz Ano Novo. (brasiliano)
Feliz Natal. (portoghese)
Pozdrevlyayu s prazdnikom Rozhdestva. (russo)
Feliz Navidad. (spagnolo)
God Jul ett Gott Nyatt Ar. (svedese)
Bon Nadal i un Bon Any Nou. (catalano)
Glaedelig Jul. (danese)
Kala Christouyenna Kiefthismenos O Kenourios Chronos . (greco)
Vrolijk Kerstfeest en een Gelukkig Nieuwjaar. (olandese)
Kung His Hsin Nien bing Chu Shen Tan. (cinese mandarino)
Gun Tso Sun Tan'Gung Haw Sun. (cantonese)
Sung Tan Chuk Ha. (coreano)
Jutdlime pivdluarit ukiortame pivdluaritlo. (eschimese)
Shinnen ometedo. Kurisumasu Omedeto. (giapponese)
Mele Kalikimaka & Hauoli Makahiki Hou. (hawaaiano)
Meri Kirihimete. (maori)
Merry Keshmish. (navajo)
La Maunia Le Kilisimasi Ma Le Tausaga Fou. (samoa)
Chung Mung Giang Sinh. (vietnamita)
Geseende Kersfees en 'n gelukkige nuwe jaar. (afrikaans)
Zorionak eta Urte Berri on! (basco)
Bon Natale e Bon capu d'annu. (corso)
Maligayang Pasko. (filippino)
domenica 23 dicembre 2007
C'ERA UNA VOLTA IL "BELPAESE". (2007)
Quello che preoccupa non è tanto l'analisi impietosa fatta sull'Italia da due autorevoli testate straniere, ma la spocchiosa reazione che spazia tra un misto di incredulità e rivalsa fatta da nostri media e politici in liquidazione. Se in prima battuta il New York Times ha bollato la nostra nazione come vecchia e povera, oltre che angosciata, il londinese Times parla di "dolce vita amara" per noi italiani. E come dargli torto! Partiamo dall'economia: scioperi che recentemente hanno messo in ginocchio il Paese, conflitti sociali e politi che non trovano sbocco, salari stagnanti e prezzi in salita, famiglie sul lastrico a causa di mutui per la casa cresciuti a dismisura, lavoro precario e crescenti costi energetici. Tutto ciò potrebbe bastare ad angosciare un bufalo! Ma andiamo avanti: anche il settore che da sempre ci aveva caratterizzato all'estero, ovvero i grandi marchi come Versace, Gucci, Armani e tanti altri, accusano colpi e gli ordini calano vertiginosamente. Ma se a tutto questo aggiungiamo poi l'insicurezza e la paura del vivere quotidiano tra criminalità scatenata, perdita di identità come nazione e come popolo, c'è da stare allegri? Abbondiamo dai: e se poi la classe che ci governa è un accozzaglia di persone che pensa agli interessi "di bottega" -il libro La Casta insegna-, vivendo distante migliaia di chilometri dalla realtà, c'è da stare allegri? Ma chi siamo? Dove stiamo andando? Qual'è il nostro domani? Ecco da dove proviene l'angoscia! La risposta dei nostri giornali "di regime" è stata univoca: "Ma che guardino i malanni di casa propria questi inglesi e americani". Hai capito? Ecco la nostra reazione, tutto qui. Caspita quanto è vero che siamo in crisi! (Gericus)[foto: Gregory Peck e Audrey Hepburn ai tempi della Dolce Vita]
sabato 22 dicembre 2007
OCCHIO ALLE TRUFFE! #4 (2007)
Con il classico logo delle Poste Italiane, (scritta in campo giallo), sempre più spesso fa la sua apparizione nelle email in arrivo questa lettera, subdola e truffaldina, contenente palesi errori di battuta, sicuramente proveniente da Paesi esteri. E' inutile dire che si cerca di carpire la buona fede del ricevente nell'invitarlo a comunicare dati e numero d'accesso al proprio conto Postale. Da lì a vedersi prosciugare i risparmi il passo è breve. Pertanto, cestinare immediatamente la mail, e per chi ha tempo, sporgere denuncia alla Polizia Postale. Ecco qui di seguito la mail incriminata.
--------- Initial Header -----------
From : "BPOL@bancopostaonline.poste.it" servizi.online@bancoposte.it
To : *******************
Cc :
Date : Fri, 21 Dec 2007 11:47:42 -0500 (EST)
Subject : Misure di sicurezza il tuo account è stato bloccato!
[logo_posteitaliane.gif] [servizionlineOn.gif]
&n bsp; &n bsp; [posteit02h.jpg]
Caro cliente Poste.it,
Una nuova gamma completa di servizi online èdesso disponibile !
Per poter usufruire dei nuovi servizi online di Poste.it occorre prima
diventare UTENTE VERIFICATO.
[1] Accedi a Poste.it » [2]Accedi ai servizi online di Poste.it
e diventa UTENTE VERIFICATO »
L'Assistenza Clienti, dopo aver ricevuto la documentazione e averne
verificato la completezza e la veridicit provveder immediatamente ad
attivare il suo " Nome Utente Verificato ". Verrai informato
telefonicamente di tale attivazione.
[3]ContactCenter
TELEFONO TELEFONO
Numero gratuito 803.160 (dal lunedìl sabato dalle ore 8 alle ore 20)
NON RISPONDERE ASSOLUTAMENTE!
E' UNA TRUFFA!
ITALIA, PAESE MACCHIAVELLICO (2007)
(foto tratta da Il Giornale)
PASSWORD: "SALEARABE" (2007)
Capita in Francia, ma chissà se è una leggenda metropolitana destinata a chiarirsi oppure, come si legge sul Corriere della Sera, pura realtà. Mohamed Zaidi, 39 anni marocchino e di professione garagista a Bordeaux, il sette dicembre scorso riceve una lettera dal proprio 'service provider' Orange, con dentro la password, ovvero, la parola chiave per accedere al servizio internet. Una volta letta però, rimane un po'... sorpreso. La sua password infatti è "salearabe", che in francese significa niente più che "sporco arabo". In fondo alla missiva, c'è scritto anche "grazie per averci accordato la vostra fiducia". Mohamed ha pensato ad uno scherzo, anche se di cattivo gusto, poi ha voluto vederci chiaro, telefonando ad Orange per chiedere spiegazioni. Risposte evasive e il classico "richiameremo", cosa però fino ad oggi mai avvenuta. Abbonati ad Orange fin dalla primavera scorsa, i coniugi Zaidi avevano avuto problemi su problemi con il servizio, pertanto tra loro e il gestore erano intercorse numerose mail, "sempre però dai toni gentili", come afferma Mohamed. E sarebbe proprio -presume Orange- l'estenuante scambio di queste email che avrebbe scatenato la ritorsione da parte di qualche funzionario, una sciagurata iniziativa comunque che ha dato avvio ad un'inchiesta interna per scoprire le origini e l'autore di questa password dai toni offensivi. L'unica cosa ottenuta per il momento, sono le scuse da parte dell'azienda e un possibile indennizzo per i coniugi Zaidi. E il cambio della password, naturalmente... (Gericus) (foto: i coniugi Zaidi) [tratta da Sudouest.com]
venerdì 21 dicembre 2007
GIALLLO DI GARLASCO: E' LA SVOLTA? (2007)
[foto tratta da La Stampa]
SOLE A SCACCHI PER IL ROM (2007)
SIOUX SUL SENTIERO DI GUERRA (2007)
[foto: capo Lakota Many Horns. 1872]
L'EUROPA SI ALLARGA AD EST (2007)
Toni trionfalistici, squilli di tromba e magari, lacrimuccia di circostanza. Dalla mezzanotte di ieri, "è nata la nuova Europa" con l'abbattimento delle frontiere ad Est. I nuovi Stati sono Estonia; Lettonia: Lituania; Polonia: Repubblica Ceca; Repubblica Slovacca; Ungheria; Slovenia e Malta. Con questi nuovi ingressi -scrivono i giornali- "si andrà da Lisbona alla frontiera ucraina senza passaporto". Non so se brinderò a questa notizia, ma credo che ci sia poco da stare allegri. Possiamo già immaginare la nuova ondata di "cercatori di fortuna a qualsiasi prezzo" che presto avranno la possibilità di muoversi indisturbati. Pessimismo isterico? Niente affatto, perché questo problema è stato immediatamente posto in Germania, dove un sindacato di polizia, ha portato in piazza agenti con cartelli per protestare contro l'abbattimento della frontiera con la Polonia, pensando già ai "vicini scomodi". Ma anche Ilkka Laitinen, il finlandese direttore generale dell'agenzia europea Frontex. nei giorni scorsi ha espresso i suoi timori per l'eliminazione delle frontiere interne, "perché così si perde uno strumento molto efficace". Ai nostri confini con la Slovenia invece, nessuna protesta ufficiale, se non -giustamente- quella degli esuli istriani che hanno organizzato una marcia silenziosa nel capoluogo giuliano a ricordo delle vittime della pulizia etnica. Un governo "distratto e pavido" come il nostro infatti, si è sempre dimenticato -per opportunismo politico- di quegli oltre 350 mila istriani, fiumani e dalmati costretti a fuggire dalle loro terre ed espropriati dal governo di Tito di tutti i loro averi. Con il cuore alla storia ma con un occhio al presente, prepariamoci dunque ad altre situazioni al limite, a nuovi lavavetri, questuanti e sfaccendati. I tedeschi, noti per la loro freddezza, hanno giocato di anticipo. Con l'arrivo dei nuovi "europei" infatti, questi sono corsi ai ripari, e lo dimostra la corsa all'acquisto di porte e finestre blindate. Allegria dunque! Potremo viaggiare in lungo e largo per l'Europa senza passaporto, ma a cosa serve se il prezzo da pagare è quello di restare blindati in casa? (Gericus)
STOP ALL'ATLETA BIONICO (2007)
[foto tratta da Il Giornale]
martedì 18 dicembre 2007
SEDICI ANNI PER DOINA MATEI (2007)
lunedì 17 dicembre 2007
DOVE VA LA FAMIGLIA? (2007)
[foto tratta da La Stampa]
OTTO & MARTA (2007)
[foto tratta da La Stampa]
domenica 16 dicembre 2007
AVANTI: C'E' POSTO?
[foto tratta da Il Giornale]
UBRIACHI AL VOLANTE IN AMERICA (2007)
In America non si scherza. Per l'automobilista ubriaco autore di incidente con feriti o vittime, non ci sarà, come in Italia, un arresto domiciliare con possibilità di diventare famoso e foraggiato, bensì anni duri da scontare in galera, senza condoni, uscite per buona condotta né patteggiamenti. Le leggi sull'alcool poi non lasciano scampo. La cosiddetta D.U.I. (Driving Under Influence, letteralmente Guida Sotto Influenza, che può essere sia di alcool che di droga) pone il limite di concentrazione di alcool nel sangue (B.A.C., ovvero Blood Alcohol Concentration), per esempio in Arizona, allo 0,8%. Per i giovani sotto i 21 anni poi, anche solo uno 0,1% di positività è sufficiente per essere arrestati. Alcuni casi? Mark Theron B. finì contro un auto nel parcheggio di un complesso residenziale fuggendo subito a piedi. Rintracciato dalla polizia poco dopo, questi ammise di aver bevuto alcune birre prima dell'incidente. Al test dell'alcool subito eseguito, risultò però con una positività pari al 225%. Con l'aggravante di guida senza patente -gli era stata sospesa tempo addietro sempre per problemi di alcool- , l'uomo fu condannato a otto anni di carcere. Il caso più severo di condanna invece riguarda un certo Christopher L. che ubriaco alla guida, attraversò un incrocio con il rosso schiantandosi contro una mini familiare sulla quale si trovava un intera famiglia. Wendy Ford 37 anni, morì all'istante, mentre sua figlia Haley di 10, cessò di vivere venti giorni dopo. Thomas Ford, marito e padre, subì gravi ferite mentre il secondo figlio, Patrick, miracolosamente illeso, assistette alla morte della madre. Per l'autista ubriaco, niente sconti di pena né attenuanti, ma una dura condanna a 18 anni di detenzione da scontarsi nella prigione della Contea. (Gericus)(da sinistra: Haley, Patrick, Wendy e Thomas Ford. foto tratta dal sito County Attorney -Arizona)
sabato 15 dicembre 2007
IL FIGLIO... CAMPIONE (2007)
(foto tratta da Il Giornale)
venerdì 14 dicembre 2007
AMORE A QUATTRO ZAMPE (2007)
(Foto tratta da La Stampa: Otto)
giovedì 13 dicembre 2007
GARLASCO QUATTRO MESI FA (2007)
Sfumano i ricordi, le atrocità. Un altra tragedia che finirà in un faldone processuale, dibattuto tra accusa e difesa, tra i dubbi e le quasi certezze. Una sentenza infine che non renderà giustizia ma solo dibattiti televisivi e pagine di giornali, poi niente. Garlasco con i suoi protagonisti aspetta senza fretta che si chiuda la storia, in una maniera o l'altra, perché passato il dolore, lo chock del momento, il volto di Chiara Poggi, la giovane vittima, è l'unica cosa che non sfuma. Aveva 26 anni Chiara e una laurea in economia e commercio. Per tutti, dalla famiglia in poi, "era un angelo", una ragazza senza grilli per la testa, e oggi, essere così, è una grande virtù. Aveva un fidanzato, Alberto Stasi, (foto) anche lui studente alla Bocconi, pronto a consegnare la sua tesi per poi andare ad occupare -si dice- un importante posto da Berlusconi. Anche per Alberto, niente di anomalo: un ragazzo perbene, studio, computer e pochi amici. Il 13 agosto scorso, Chiara viene uccisa e Alberto è accusato di esserne l'autore. Di Chiara resta il sorriso dolce, lo sguardo sereno. Può un angelo essere ucciso? E perché? Lo chiedono ad Alberto nei lunghi interrogatori ma lui, "occhi di ghiaccio", è il primo "che vorrebbe saperlo". Il suo comportamento certo non l'aiuta: "E' troppo freddo" dicono gli inquirenti, ma al di là di questo, tiene testa a tutte le accuse che gli rivolgono, e mai una contraddizione. Come quelle tracce di sangue ritrovate sui pedali della sua bicicletta e appartenenti alla vittima: "Mestruazioni copiose di Chiara che un giorno io ho calpestato" dirà tra lo sconcerto degli inquirenti e dei genitori di Chiara, che proprio per queste parole -per certi versi assurde- troncheranno i rapporti con il giovane. Nel chiuso delle proprie case, ognuno è diventato accusa, difesa e giudice, e come per gli altri processi, -Cogne, Erba e Perugia- ognuno ha già emesso la sua sentenza. Quella ufficiale, quella che uscirà dalle aule del tribunale, non sposterà di una virgola quella emessa in privato. (Gericus)
mercoledì 12 dicembre 2007
NEGARE LA NOSTRA CULTURA (2007)
Siamo di nuovo daccapo, e la conferma al nostro piegarsi a 90 gradi di fronte ai nostri "ospiti" di altre religioni, arriva da una sconcertante situazione portata alla luce da una lettera giunta in redazione e pubblicata da "Il Giornale". Del resto, altri Natali avevamo intravisto segnali di resa, ma dopo quest'ultimo episodio, ci accorgiamo che proprio le istituzioni sono le prime ad aver 'calato le braghe'. Per non apparire razzisti verso gli altri dunque, siamo diventati razzisti contro noi stessi. Questa dunque è la prova:"Caro direttore, sono un vostro lettore da sempre ed invio la presente per segnalarvi quello che a mio avviso, è un fatto molto grave avvenuto in questi giorni nella scuola elementare Villani di Firenze, ove mio figlio, Alessandro di anni 9 frequenta la classe IV C. La maestra di disegno ha nei giorni scorsi invitato gli alunni a fare un disegno che rappresentasse il Natale e mio figlio si stava quindi accingendo a rappresentare la "Natività di Cristo", quando è intervenuta detta maestra, "vietando" a mio figlio di disegnare "Gesù bambino". Pensando l'incidente asi fosse verificato per un equivoco, mia moglie si è quindi recata personalmente a parlare con la maestra di disegno, ma questa, appresa la ragione del colloquio, si è inalberata affermando che "sarebbe stata una scemenza (testuali parole), voler rappresentare la nascita di Gesù Cristo ed associarla al natale (ma a cos'altro andrebbe associato il Natale? Al solstizio d'inverno?), poiché in tal modo "si rischierebbe di offendere il sentimento religioso di chi non è cristiano". In ogni caso, come ha detto la maestra stessa, le insegnanti sarebbero obbligate a impedire qualsivoglia rappresentazione religiosa, anche nei disegni, e addirittura gli insegnanti di "Religione" non potrebbero parlare di Gesù Cristo agli alunni. Non ho parole per commentare l'accaduto. Non condivido che nelle nostre scuole il Natale non sia quello rappresentato come quando ero bambino io, con recite e canti dedicati alla nascita di Gesù, ma ritengo che costituisca un vero atto di violenza morale impedire ad un bambino di 9 anni di rappresentare in un disegno la Natività, specie in un disegno che la maestra stessa ha detto doveva essere dedicato al Natale e portato a casa dalle rispettive famiglie. Firmato: Walter Vecchi".
C'è da rimanere basiti. Bisognerebbe conoscere il nome di queste maestre "politicamente corrette", per poter loro assegnare "il Nobel del 90 gradi"! Mi chiedo se il ministro della Pubblica istruzione avrà niente da obiettare -penso proprio di no... - o se altre autorità prenderanno posizione contro questo "razzismo" alla rovescia. Tira una brutta aria. Speriamo che "il nuovo vento" spazzi via questa ipocrisia, questo "calabraghismo", questa inettitudine. (Gericus)
('Natività' del pittore G.G. Barrello. Dipinto XVII° secolo)
OCCHIO ALLE TRUFFE! #3 (2007)

Le "faine" si fanno sotto! Altra e-mail truffaldina sta navigando in rete in questi giorni. Scritta in inglese e dal tono molto convincente, comincia così:
"AVVISO DI VINCITA!!!
PREMIO FINE DELL'ANNO 2007".
Il comitato dei direttori, membri dello staff, e il Dipartimento delle Promozioni Internazionali dell'EUROMILIONES INTL, desiderano congratularsi del suo successo come uno dei
QUATTRO FORTUNATI VINCITORI del PREMIO
di 708.593,33 euro della lotteria internazionale Ultimo dell'Anno 2007, con estrazione avvenuta in Spagna dei seguenti quattro numeri: (omessi).
La cifra vinta potrà essere trasferita su un conto bancario di sua scelta.
Contattare pertanto: EURO CLAIM CENTRE SL,
nella persona di Mr. Adams Fernando
Madrid - Spagna. Tel. 0034-636-601-762.
Termini e condizioni per ritirare il premio:
Indicare complete generalità e numero di referenza, nazione, recapito telefonico e fax. Il premio non sarà esigibile finché la sua vincita non sarà visionata, approvata e trasferita a lei dal nostro agente sopra menzionato.
Firmato: Signora Angel Sanchez Canovas -coordinatrice online.
Truffa bella e buona dunque!
CESTINARE IMMEDIATAMENTE (Gericus)
martedì 11 dicembre 2007
DELITTI... PERFETTI? (2007)
E' il momento dei delitti senza colpevole. Si, perché prendendo in esame gli ultimi più eclatanti fatti di sangue, ci accorgiamo che ad un certo punto tutto finisce a tarallucci e vino. Quali possono essere i motivi di questa situazione? Un sistema investigativo che fa acqua? Il nostro iter giudiziario da aggiornare? Nel caravanserraglio del nostro ordinamento giuridico, oggi si è aggiunta un altra costante: negare. Negare sempre, negare anche l'evidenza, perché i fatti dimostrano che questo è il miglior sistema per sfuggire ad eventuali ergastoli o a lunghi anni di detenzione. Garlasco, Perugia, Cogne... Tre delitti insoluti le cui vittime attendono ancora giustizia. Me li immagino, sempre che ci sia un Aldilà, Samuele, Chiara e Meredith, che con beata meraviglia, scuotono la testa come per dire "ma è così difficile, alla luce dei fatti, capire chi mi ha ucciso"? E come dargli torto a queste povere anime, quando dalla ricerca del colpevole fino ad arrivare alla sua condanna -sempre che condanna avvenga- passano lunghissimi anni, processi interminabili di primo grado, appelli, cassazioni, infarciti di attenuanti che prevalgono sulle aggravanti, perizie, contro perizie e riti abbreviati. Si certo, la garanzia per l'indiziato è cosa primaria -ci mancherebbe altro!- e un indizio poi non fa una prova. Ma quando gli indizi sono decine, oltre che prove quelli assumono la consistenza di certezza. Non seguire la logica di una colpevolezza basata su riscontri oggettivi, e al di là di ogni ragionevole dubbio, significherebbe condannare solo coloro che vengono trovati con "la pistola fumante in mano", risparmiando di fatto chi, dopo aver ucciso, riesce a farla franca sul momento, indizi o non indizi a suo carico. Se la frase "meglio un colpevole fuori che un innocente dentro" suona giusta, perché non prendere in considerazione anche "meglio un assassino dentro che fuori"... (Gericus)(foto tratta da sito web)
lunedì 10 dicembre 2007
UCCELLI DI ROVO ALL'ITALIANA (2007)
(foto tratta da Il Giornale)
domenica 9 dicembre 2007
ITALIA: TERRA DI CONQUISTA (2007)
Duecento e più giunte comunali stanno cambiando registro. Visto l'abbandono più totale in fatto di sicurezza da parte delle istituzioni centrali, passano all'offensiva, stabilendo leggi che possano garantire sicurezza entro i propri confini. Sono le cosiddette "Ordinanze antisbandati", ma che di fatto si rivolgono a quell'esercito di delinquenti stranieri -comunitari o non- che ormai considerano l'Italia, "terra di conquista". L'ultimo fatto -per il momento- è lo scontro a fuoco tra carabinieri e quattro banditi -due albanesi, un marocchino e un kosovaro- avvenuto a Sergnano (Cremona), dove all'alt degli uomini dell'Arma, i killer stranieri hanno aperto il fuoco. Questa volta, non dobbiamo piangere vittime del dovere, poiché a cadere sull'asfalto uccisi sono due delinquenti, mentre gli altri due, datisi alla fuga, sono stati catturati da due cacciatori i quali, spianato le loro doppiette, li hanno bloccati e congegnati alle forze dell'ordine. Mentre al governo si continua a discutere sul da farsi, osteggiando di volta in volta proposte atte a mettere un freno alla situazione, sulla strada -polizia e cittadini- si passa ai fatti. E non può essere altrimenti, visto i dati sulla criminalità registrati in certe province: 600% in più di omicidi registrati ad Arezzo, 200 a Rimini, 133 a Parma, 125% a Bergamo. Nei borseggi c'è invece un aumento del 312% a Isernia, 68 a Perugia, 65 a Sondrio, 64 a Torino e un 56,4% in più a Venezia. Le rapine hanno toccato picchi in aumento a La Spezia con il 79% e i furti in abitazione del 60% a Pescara. Europa senza confini, e oggi senza legge, grazie a quel trattato di Shengen sulla libera circolazione, un trattato che di fatto ha fallito gli obiettivi, e se non altro, da rivedere se non da abolire. (Gericus)
(foto tratta da Il Giornale: malvivente ucciso dopo lo scontro a fuoco)
venerdì 7 dicembre 2007
JOE ARPAIO, LO SCERIFFO DEL WEST (2007)
(foto: Joe Arpaio -tratta dal suo sito web)
IRAN: IMPICCAGIONE PER IL GAY (2007)
Makwan Muludzadeh aveva ventanni. E' stato impiccato mercoledì 5 dicembre perché riconosciuto gay dopo una sentenza del tribunale. E' una storia vecchia di sette anni, quando l'allora tredicenne Makwan, abitante di Paveh, un villaggio di Kermanshah, (Iran) diventa "la vergogna del paese". Il tutto inizia quando tre giovani coetanei lo denunciano alla polizia, accusandolo di essere stati molestati sessualmente. Makwan viene immediatamente sbattuto in galera, ma quando i tre accusatori lo vedono passare in groppa ad un asino, messo alla pubblica gogna, deriso e insultato mentre viene trascinato al cospetto di un tribunale rivoluzionario, si ricredono. Possono semplici effusioni giovanili essere scambiate per sodomia, tanto più che un accusa simile può costargli la vita? In fase di udienza, le loro ritrattazioni hanno il valore del nulla, e il processo si conclude come era prevedibile: impiccagione. Hashemi Shahroudi, ayatollah e numero uno del potere giudiziario iraniano, forse è l'unico che comprende l'errore, pretendendo di fatto una revisione del processo, se non della sentenza. Niente da fare per i falchi del regime, pertanto, in sprezzo alla revisione presentata da Shahroudi, anticipano in fretta e furia l'esecuzione. Dopo che il cappio si è stretto intorno al collo del giovane e dopo averne constatato la morte, le autorità hanno chiamato la famiglia per portarsi via il corpo. Bisognava sbarazzarsi velocemente di quella presenza, perché è controproducente uno scontro nel Paese tra una certa parte della popolazione decisa a difendere diritto e legalità e l'altra, quella del regime, pronta a dare condanne esemplari e sbrigative. E poi, in Iran, "i gay non esistono". Lo aveva detto con malcelato orgoglio recentemente anche il presidente Ahmadinejad... (Gericus)(foto: Mahmoud Ahmadinejad, presidente dell'Iran)
giovedì 6 dicembre 2007
IMAGINE JOHN LENNON... (2007)
Ventisette anni. Sembra ieri, quando nello chalet tra le nevi di Punta Helbronner, la radio gracchiò la notizia della morte di John Lennon, assassinato a New York. Mi sembrò impossibile. Chi può voler la morte del fondatore dei "fab four"? Quale mente malata può chiudere per sempre la voce e l'ispirazione di uno tra i più prolifici autori del secolo? Poi, ascoltando i particolari, l'amara constatazione della fine di un periodo, di un intera generazione cresciuta a "Please please me" e "Twist and shout". Era dunque l'otto dicembre 1980 quando alle dieci e venti di sera, Mark David Chapman, 25 anni di Honolulu, freddò con quattro colpi di pistola John Lennon, mentre questi, con la moglie Yoko Ono, rientrava a casa dopo una seduta di registrazione dell'album "Walking on the tin ice" al Rekord Plant Studio. Nessuna spiegazione da parte dell'omicida, del folle gesto, se non la sua pazzia nel dire che "Uno di noi due doveva sparire". Finiva lì, dunque, nel freddo androne del Dakota Building che si affaccia sulla 72esima strada, la vita di John Lennon. Non è retorica dire che la sua presenza è tuttora viva più che mai. Che senso avrebbe sennò quel mondo di sensazioni che anche oggi, a distanza di così tanti anni, proviamo ascoltando le sue canzoni? Sognatori nostalgici? Chissà. Del resto un sogno ce lo ha lasciato proprio Lennon attraverso una delle sue più belle composizioni: "You may say I'm a dreamer, but I'm not the only one, I hope some day youll'join us, and the world will live as one"... (Gericus)