domenica 16 dicembre 2007

UBRIACHI AL VOLANTE IN AMERICA (2007)

In America non si scherza. Per l'automobilista ubriaco autore di incidente con feriti o vittime, non ci sarà, come in Italia, un arresto domiciliare con possibilità di diventare famoso e foraggiato, bensì anni duri da scontare in galera, senza condoni, uscite per buona condotta né patteggiamenti. Le leggi sull'alcool poi non lasciano scampo. La cosiddetta D.U.I. (Driving Under Influence, letteralmente Guida Sotto Influenza, che può essere sia di alcool che di droga) pone il limite di concentrazione di alcool nel sangue (B.A.C., ovvero Blood Alcohol Concentration), per esempio in Arizona, allo 0,8%. Per i giovani sotto i 21 anni poi, anche solo uno 0,1% di positività è sufficiente per essere arrestati. Alcuni casi? Mark Theron B. finì contro un auto nel parcheggio di un complesso residenziale fuggendo subito a piedi. Rintracciato dalla polizia poco dopo, questi ammise di aver bevuto alcune birre prima dell'incidente. Al test dell'alcool subito eseguito, risultò però con una positività pari al 225%. Con l'aggravante di guida senza patente -gli era stata sospesa tempo addietro sempre per problemi di alcool- , l'uomo fu condannato a otto anni di carcere. Il caso più severo di condanna invece riguarda un certo Christopher L. che ubriaco alla guida, attraversò un incrocio con il rosso schiantandosi contro una mini familiare sulla quale si trovava un intera famiglia. Wendy Ford 37 anni, morì all'istante, mentre sua figlia Haley di 10, cessò di vivere venti giorni dopo. Thomas Ford, marito e padre, subì gravi ferite mentre il secondo figlio, Patrick, miracolosamente illeso, assistette alla morte della madre. Per l'autista ubriaco, niente sconti di pena né attenuanti, ma una dura condanna a 18 anni di detenzione da scontarsi nella prigione della Contea. (Gericus)
(da sinistra: Haley, Patrick, Wendy e Thomas Ford. foto tratta dal sito County Attorney -Arizona)

Nessun commento: