sabato 22 dicembre 2007

ITALIA, PAESE MACCHIAVELLICO (2007)

Me lo chiedo spesso: ma che Italia è questa? Ma che nazione siamo se dopo pochi mesi dal varo di una legge, questa subito viene modificata, aggiornata se non addirittura soppressa? Così è stato sulla legge delle espulsioni, naufragata l'altro giorno alla Camera e oggi, stop anche alla legge sulla prostituzione, affondata nel Consiglio dei ministri. Ma che classe politica abbiamo? C'è decoro e dignità verso sé stessi ma soprattutto verso gli italiani che essi rappresentano? Sembra proprio di no, perché il bailamme al governo è continuo e senza ombra di ripensamento. Alcuni esempi: Il cosiddetto "pacchetto di sicurezza", varato dopo gli ultimi efferati delitti da parte di delinquenti stranieri, e che sulla carta garantiva l'allontanamento immediato di chi non era in regola o di chi risultava coinvolto in fatti criminosi, beh, anche quello grazie a ritocchi, modifiche e ripensamenti è caduto nel nulla di fatto, tanto che solo uno sparuto gruppetto di delinquenti ha preso il volo verso casa nei primi giorni, giusto per placare lo sdegno della popolazione. Oggi lo scontro è aperto su di un altro caso: i figli dei clandestini, hanno diritto all'asilo? Per i "pasdaran" dell'illegalità la risposta è univoca: si. Ma se "clandestino" vuol dire essere fuori legge a tutti gli effetti, come si può coniugare il fatto che il figlio di questi, -clandestino pure lui- abbia gli stessi diritti di un cittadino residente o di un immigrato regolare? La polemica è esplosa in questi giorni a Milano, dove l'ultima sanatoria -ci risiamo!" del ministro della Famiglia Rosy Bindi, ha sancito "all'asilo anche i figli dei clandestini", ottenendo un sonoro rifiuto dall'assessore alle Politiche sociali del Comune di MIlano Mariolina Moioli, motivato dal fatto che "chi è clandestino non può dimostrare la residenza, il reddito Isee, per cui, secondo una legge nazionale, non si offre servizio gratuito di materna a chi è sprovvisto di questi requisiti". Ma se la legge esiste, perché non la si applica senza discutere? (Gericus)
(foto tratta da Il Giornale)

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