domenica 23 dicembre 2007

C'ERA UNA VOLTA IL "BELPAESE". (2007)

Quello che preoccupa non è tanto l'analisi impietosa fatta sull'Italia da due autorevoli testate straniere, ma la spocchiosa reazione che spazia tra un misto di incredulità e rivalsa fatta da nostri media e politici in liquidazione. Se in prima battuta il New York Times ha bollato la nostra nazione come vecchia e povera, oltre che angosciata, il londinese Times parla di "dolce vita amara" per noi italiani. E come dargli torto! Partiamo dall'economia: scioperi che recentemente hanno messo in ginocchio il Paese, conflitti sociali e politi che non trovano sbocco, salari stagnanti e prezzi in salita, famiglie sul lastrico a causa di mutui per la casa cresciuti a dismisura, lavoro precario e crescenti costi energetici. Tutto ciò potrebbe bastare ad angosciare un bufalo! Ma andiamo avanti: anche il settore che da sempre ci aveva caratterizzato all'estero, ovvero i grandi marchi come Versace, Gucci, Armani e tanti altri, accusano colpi e gli ordini calano vertiginosamente. Ma se a tutto questo aggiungiamo poi l'insicurezza e la paura del vivere quotidiano tra criminalità scatenata, perdita di identità come nazione e come popolo, c'è da stare allegri? Abbondiamo dai: e se poi la classe che ci governa è un accozzaglia di persone che pensa agli interessi "di bottega" -il libro La Casta insegna-, vivendo distante migliaia di chilometri dalla realtà, c'è da stare allegri? Ma chi siamo? Dove stiamo andando? Qual'è il nostro domani? Ecco da dove proviene l'angoscia! La risposta dei nostri giornali "di regime" è stata univoca: "Ma che guardino i malanni di casa propria questi inglesi e americani". Hai capito? Ecco la nostra reazione, tutto qui. Caspita quanto è vero che siamo in crisi! (Gericus)
[foto: Gregory Peck e Audrey Hepburn ai tempi della Dolce Vita]

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