venerdì 7 dicembre 2007

JOE ARPAIO, LO SCERIFFO DEL WEST (2007)

Sembra uscito da un film di John Ford. Cappello alla texana in testa, Joe Arpaio è considerato in tutti gli Stati americani come "the toughest Sheriff" ovvero, lo sceriffo più duro di tutti. Di antiche origini italiane, -gli avi emigrarono dalla Campania- Mr. Arpaio da sempre è stato un uomo di legge. Dopo tre anni passati nell'US Army e dopo aver prestato servizio nelle file della polizia di Washington e Las Vegas, questi se ne uscì con una grande reputazione, grazie alle sue battaglie contro il crimine e il traffico internazionale di droga. E' grazie a questo infatti che si ritrovò al top della direzione della DEA, la Drug Enforcement Administration, concludendo la sua eccezionale carriera federale dopo 32 anni, a capo della DEA in Arizona. "La gente è il mio padrone" ha sempre sostenuto lo sceriffo Arpaio, "pertanto io sono al servizio della gente". E dietro a questa sua filosofia tutta a "stelle e strisce", nel 1992 è diventato sceriffo della Contea di Maricopa (AZ), assumendo, oltre al comando della polizia, quello di responsabile delle prigioni di tutta la contea, un insieme di penitenziari che in totale ospitano più di 10.000 reclusi. Per superare il problema del sovraffollamento carcerario -a quanto pare non è un problema solo italiano- , Arpaio ha messo in piedi la prima prigione al mondo interamente fatta di tendopoli, assicurandosi così lo spazio per circa duemila detenuti, una iniziativa che ha attirato l'attenzione di membri governativi, candidati alla Casa Bianca e media di tutto il mondo. Ma riallacciandosi alle usanze del vecchio West, Mr. Arpaio ha obbligato al lavoro sociale i suoi detenuti, impiegandoli in attività di pulizia delle strade, nella rimozione dei graffiti dai muri dei palazzi, e nella sepoltura di indigenti nei cimiteri della contea, facendo così risparmiare un bel po' di soldi ai contribuenti. Con lo sceriffo Arpaio, la legge arriva prima di tutto, pertanto non c'è da stare molto allegri in quanto a vita da reclusi. Recentemente infatti, e per motivi di ordine interno, ha proibito sigarette, caffè, cinema, riviste pornografiche e ha diminuito il numero di televisori nelle celle. Il nome di "toughest sheriff" dunque è più che mai azzeccato, e questo lo sanno bene anche quei detenuti da lui arrestati e che si possono vedere visitando il sito web www.mcso.org, un indirizzo cliccato da circa un milione di navigatori al giorno. In molti, come logico, lo vorrebbero vedere andare in pensione, ma lui, duro più che mai, ha solo una risposta: "resterò sceriffo di Maricopa per ancora molti anni". E se lo dice, c'è da credergli. (Gericus)
(foto: Joe Arpaio -tratta dal suo sito web)

1 commento:

CESAREZAC ha detto...

Se l'obiettivo primario in uno stato di diritto è la sicurezza dei cittadini,lo sceriffo Joe Arpaio di Foenix in Arizona ottiene eccellenti risultati.
Se fossi il Capo del Governo italiano gli proporrei di essere investito della carica di Ministro degli Interni, e di fare un repulisti al Ministero della Giustizia.