mercoledì 12 dicembre 2007

NEGARE LA NOSTRA CULTURA (2007)

Siamo di nuovo daccapo, e la conferma al nostro piegarsi a 90 gradi di fronte ai nostri "ospiti" di altre religioni, arriva da una sconcertante situazione portata alla luce da una lettera giunta in redazione e pubblicata da "Il Giornale". Del resto, altri Natali avevamo intravisto segnali di resa, ma dopo quest'ultimo episodio, ci accorgiamo che proprio le istituzioni sono le prime ad aver 'calato le braghe'. Per non apparire razzisti verso gli altri dunque, siamo diventati razzisti contro noi stessi. Questa dunque è la prova:

"Caro direttore, sono un vostro lettore da sempre ed invio la presente per segnalarvi quello che a mio avviso, è un fatto molto grave avvenuto in questi giorni nella scuola elementare Villani di Firenze, ove mio figlio, Alessandro di anni 9 frequenta la classe IV C. La maestra di disegno ha nei giorni scorsi invitato gli alunni a fare un disegno che rappresentasse il Natale e mio figlio si stava quindi accingendo a rappresentare la "Natività di Cristo", quando è intervenuta detta maestra, "vietando" a mio figlio di disegnare "Gesù bambino". Pensando l'incidente asi fosse verificato per un equivoco, mia moglie si è quindi recata personalmente a parlare con la maestra di disegno, ma questa, appresa la ragione del colloquio, si è inalberata affermando che "sarebbe stata una scemenza (testuali parole), voler rappresentare la nascita di Gesù Cristo ed associarla al natale (ma a cos'altro andrebbe associato il Natale? Al solstizio d'inverno?), poiché in tal modo "si rischierebbe di offendere il sentimento religioso di chi non è cristiano". In ogni caso, come ha detto la maestra stessa, le insegnanti sarebbero obbligate a impedire qualsivoglia rappresentazione religiosa, anche nei disegni, e addirittura gli insegnanti di "Religione" non potrebbero parlare di Gesù Cristo agli alunni. Non ho parole per commentare l'accaduto. Non condivido che nelle nostre scuole il Natale non sia quello rappresentato come quando ero bambino io, con recite e canti dedicati alla nascita di Gesù, ma ritengo che costituisca un vero atto di violenza morale impedire ad un bambino di 9 anni di rappresentare in un disegno la Natività, specie in un disegno che la maestra stessa ha detto doveva essere dedicato al Natale e portato a casa dalle rispettive famiglie. Firmato: Walter Vecchi".

C'è da rimanere basiti. Bisognerebbe conoscere il nome di queste maestre "politicamente corrette", per poter loro assegnare "il Nobel del 90 gradi"! Mi chiedo se il ministro della Pubblica istruzione avrà niente da obiettare -penso proprio di no... - o se altre autorità prenderanno posizione contro questo "razzismo" alla rovescia. Tira una brutta aria. Speriamo che "il nuovo vento" spazzi via questa ipocrisia, questo "calabraghismo", questa inettitudine. (Gericus)
('Natività' del pittore G.G. Barrello. Dipinto XVII° secolo)

2 commenti:

Gianni Comoretto ha detto...

Da Il Giornale di oggi:

---------------
I fatti risalgono ad alcuni giorni fa: dopo un primo «no», qualche tempo dopo il ragazzino ha ripetuto alla docente la richiesta di disegnare Gesù Bambino e di appenderlo come decorazione natalizia. Di fronte al secondo «no», stavolta espresso con maggiore enfasi, il bimbo è tornato a casa turbato e ne ha parlato con i genitori.
La mamma del piccolo si è recata a scuola per chiedere spiegazioni, ma la maestra avrebbe continuato a sostenere le sue tesi. Solo dopo la lettera di denuncia alla stampa la situazione ha subito una svolta: se in un primo momento la docente si è difesa sostenendo che il divieto era motivato solo dalle dimensioni del disegno - troppo grandi - e non dal suo contenuto, dopo l’invio degli ispettori ha ammesso il suo errore e chiesto scusa.
–-----------------
Mi sembra che, sia pur lentamente, la versione dei fatti inizia ad avvicinarsi alla realta’. Una maestra che prepara piccole decorazioni natalizia, un bambino che vuole appendere un disegno (grande 8 volte quella dei compagni), la maestra non lo ritiene opportuno. Su quella porta, ho potuto constatare, ci sono angioletti acquistati dall’insegnante “intollerante” e un piccolo Gesu’ Bambino, sfuggito alle sue ire censorie ma delle dimensioni prescritte.

Per questo una persona validissima, stimatissima da colleghi e genitori, in 60 ore da una lettera apparsa su un giornale (il sig. Vecchi non si e’ rivolto al dirigente scolastico), e’ stata sospesa in via cautelare, a meta’ stipendio. Il dirigente stesso e’ inquisito per non aver agito tempestivamente (ma chi deve essere, Superman, per risolvere il caso in meno di un giorno?).

Nella parte iniziale di quell'articolo si legge anche che il sig. Vecchi sta cercando di arginare una situazione che evidentemente gli e' sfuggita di mano. Non lo invidio, la politica e la stampa si nutrono di mostri, e non e' parso vero di poterne creare uno basandosi su una lettera probabilmente dettata da un momento d'ira. Non credo fossero le sue intenzioni, e non lo invidio.

Gianni Comoretto

Gericus ha detto...

In un momento di revisionismo esasperato -e assurdo- un fatto del genere non poteva passare inosservato, poiché altre situazioni simili stanno accadendo qua e là nella nostra Italia dalle radici smarrite. La frase però "Che scemenza parlare di Gesù a Natale" sembra, -e ripeto, sembra- che sia stata pronunciata dalla maestra alla madre dell'alunno, come per dire che il Bambinello con la Natività centra come il cavolo a merenda. Cancellare il Natale con tutti i suoi simboli -da parte di un certo schieramento politico- è un po' l'andazzo di questi tempi. E poi, se devo essere sincero, sentire che tutto ciò lo si fa "per non creare disagio agli 'ospiti' di altre religioni", beh, onestamente mi mette l'orticaria.
Un saluto da Gericus.