sabato 15 dicembre 2007

IL FIGLIO... CAMPIONE (2007)

Tifo, urla e imprechi sulle gradinate, ma anche zuffe, spintoni e ceffoni. Insomma, ordinaria follia di quel tifo violento che ormai è di casa in qualsiasi stadio della nostra Penisola. Tutto ciò però non avviene solo in competizioni di prima categoria, ma da un po' di tempo anche nei campetti sterrati di periferia nei tornei di pulcini o primavera. Se poi pensiamo che gli scalmanati "ultras" sono proprio i genitori che seguono i loro pargoli in campo, beh, la situazione, oltreché poco educativa, diventa patetica. Orbene, stanchi di questa situazione, domani, domenica 16 dicembre, tre squadre giovanili dell'Unione Sportiva Ponte a Elsa (Empoli), bambini cioè tra gli 8 e i 10 anni, non scenderanno in campo per protesta. Contro chi? Ma di loro, dei genitori troppo maleducati che minacciano arbitri e giovani avversari. Sono stanchi dunque i pargoli di sentirsi sotto tiro, sgridati se il tiro in porta non è preciso, se la palla l'hai tenuta troppo a lungo o se quel pallone entrato nella rete era parabile anche da un neonato. Ma la rabbia dei genitori -frustati sicuramente- non si ferma qui, perché insulti beceri arrivano all'allenatore se non mette in campo il proprio 'campione', l'arbitro è cornuto se fischia un rigore contro con troppa leggerezza e poi, sberleffi contro gli avversari magari per la pesante sconfitta subita. A niente valgono dunque quei cartelli con su scritto "Genitori non litigate ma lasciateci giocare!", oppure "Si al divertimento e no alle parolacce!", poiché il malvezzo ormai prevale anche sullo sport giovanile. Il sano gioco di rincorrere una palla dunque, muore già nelle prime corse della vita? Giampiero Mughini, uno che di calcio (e di Juve soprattutto!) se ne intende, sul problema ha le idee molto chiare: "No, quando penso al mondo del calcio l'ottimismo non mi sfiora né la mattina né la sera. E nemmeno a Natale". (Gericus)
(foto tratta da Il Giornale)

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