martedì 15 aprile 2008
DIFESA FRANZONI: SI TORNA ALL'ANTICO
Per l'appuntamento del 21 maggio prossimo, quello della Cassazione, Annamaria Franzoni, (foto) la mamma di Cogne (Valle d'Aosta) accusata di aver ucciso il figlio Samuele e condannata a 16 anni di galera, è ritornata ad affidare il suo destino all'avvocato Carlo Federico Grosso, uno dei più noti penalisti italiani e già suo difensore fin dai primi tempi. Fu infatti l'avvocato Grosso a segnare un successo insperato, quello di far scarcerare la Franzoni dal Tribunale del riesame di Torino, dopo una detenzione di alcune settimane della donna. Con l'ingresso poi di Carlo Taormina nel collegio della difesa, Grosso preferì lasciare, non in sintonia con il nuovo corso improntato su apparizioni televisive e interviste con la stampa dei coniugi Franzoni. La sfibrante situazione di conflitto nata in seguito tra difesa, procura di Aosta e carabinieri del Ris, portò l'avvocato Taormina a rassegnare le sue dimissioni, lasciando la difesa all'avvocato Paola Savio e Paolo Chicco del foro di Torino. Da qui iniziò il nuovo corso, instaurato in maniera molto più soft con il collegio giudicante, ed è anche da quei tempi che la Franzoni e tutto il suo entourage, -marito, padre e suocero- non ha più avuto nessun contatto con i media. "Per arrivare ad una condanna ci vuole una prova certa" dice l'avvocato Grosso, "e la mia impressione è che questa prova non ci sia". Apparizioni televisive e interviste alla carta stampata che si sono rivelate dunque controproducenti per Annamaria Franzoni, tanto da far dire all'avvocato Paolo Chicco che "Il verdetto di colpevolezza si basa su un collage costruito dalla corte con una sorta di pesca a strascico nel mare dei media". Il 21 maggio sapremo dunque, definitivamente, chi uccise il piccolo Samuele Lorenzi la mattina del 30 gennaio 2002? (Gericus)
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