martedì 29 aprile 2008

RIFLESSIONE POST-MORTEM...

Non si tratta di politica, ma di cecità. La nuova batosta -che segue quella nazionale - subita dalla sinistra ha dell'incredibile, non tanto per i numeri percentuale che hanno contraddistinto la netta vittoria di Alemanno su Rutelli nella corsa al Campidoglio, ma per l'incredulità degli sconfitti. Oggi, a "bocce ferme" e con quegli oltre 7 punti di distacco, Francesco Rutelli ammette che "E' stata una sconfitta e un amarezza grande," mentre la riflessione di Walter Veltroni su questa debacle arriva "da quel senso di paura e di insicurezza della popolazione che noi non avevamo capito". La "casta capitolina" dunque non aveva percepito lo sfasciume della Città Eterna. Non aveva capito che dopo gli ultimi -e sono tanti quelli precedenti- delitti ad opera di romeni, la città volesse disfarsi di certi delinquenti stranieri, non aveva capito che le baraccopoli rom sui bordi del Tevere non erano altro che ricettacoli di delinquenti che nei momenti più opportuni sciamavano in città per sfondare porte di abitazioni, non aveva capito che quell'invasione di nullafacenti che gironzolavano per la città erano potenziali ladri, violentatori, magnacci e assassini... Il distacco dalla realtà ha fregato la "casta capitolina". Certo, il "potere" viveva in zone residenziali, aveva macchine blindate e guardaspalle, aveva sorveglianti -polizia e carabinieri- che vegliavano sulle loro abitazioni, pertanto, tutto il resto, paura compresa, non faceva parte del loro mondo. I motivi dunque della catastrofe della sinistra sono questi: aver favorito tutto questo e poi, a danno ormai fatto, disinteresse massimo della situazione. Roma dalle bellezze inestimabili ferita e offesa dai suoi stessi amministratori e lì sotto gli occhi di tutti. Che Gianni Alemanno si dia da fare velocemente, perché oggi non esiste più destra o sinistra. Esiste finalmente "gente che vuole", e ciò che vuole lo dimostra con il voto. Di riflessioni post-mortem non sanno proprio che farsene... (Gericus)

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