sabato 12 aprile 2008

QUANDO MUORE IL MIGLIORE DAVVERO...

Ho sempre odiato la retorica del "muore sempre il migliore", perché non è sempre così. Falso pietismo e parole di circostanza. Per Giovanni De Martino, (foto) il giovane studente diciassettenne di Torre del Greco (Na) morto schiacciato da un camion davanti alla sua scuola, non c'è retorica: era davvero un bravo ragazzo. Lo descrivono così amici e conoscenti, e lo spiega anche la sua insegnante di filosofia: "Era un ragazzo eccezionale e molto riservato. Pensi che nei giorni scorsi era andato persino a lavorare per racimolare qualche soldo in vista della gita scolastica, e questo per non pesare sui suoi genitori. Ci teneva molto a quel viaggio alle Ville Venete. E invece...". Già, invece Giovanni De Martino, un ragazzo con la squadra del Napoli nel cuore e una smisurata passione per il suo "eroe" Lavezzi, a quella gita non ci andrà più. Una lite tra amici di scuola scoppiata davanti al liceo Scientifico Nobel per una ragazzina e lui che interviene per cercare di separare due contendenti, poi una spinta improvvisa che lo scaraventa sotto le ruote di un tir che in quel momento sta passando. E' così che vola via la vita di Giovanni, con un ultima carezza e le lacrime di Arturo, il vecchio bidello della scuola, corso fuori per tentare di salvarlo. Cosa importa sapere adesso chi lo ha spinto, se lo ha fatto con intenzione o se è stata solo fatalità. Queste sono cose da aule del tribunale, cose che magari chiariranno dinamiche e tempi, ma non restituiranno Giovanni alla vita, alla sua famiglia, ai suoi sogni di adolescente. Questa volta è morto proprio un bravo ragazzo, quello che quando giocava a pallone nei campetti di periferia si esaltava se gli amici lo chiamavano "pocho", così come viene chiamato il suo mito Lavezzi, e magari sognava un futuro in maglia celeste, come quella del Napoli... (Gericus)

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