lunedì 14 aprile 2008

ANNO DOMINI 1000 aC

La piccola Nojoud, 8 anni, avvolta nella sua stropicciata abaya nera, una mattina si è presentata in un tribunale dello Yemen per denunciare suo padre che due mesi fa l'aveva data in sposa ad un uomo di 30 anni. Una bambina di otto anni dunque data dal padre in moglie ad un trentenne, il quale, dopo averla picchiata, l'aveva costretta ad avere rapporti sessuali. Con la voce di bambina violata, Nojoud ha raccontato ai giudici la sua odissea: "Ogni volta che volevo giocare in cortile, mi picchiava e mi faceva andare in camera con lui, poi mi usava". E' una piccola eroe Nojoud, poiché con i suoi otto anni si è ribellata ad un sistema tribale consolidato tutt'oggi, dato che moltissime sono le bambine che vengono date in spose nello Yemen, avallate da una legge che però fissa l'età minima per il matrimonio a 15 anni, ma che di fatto non punisce chi la viola. Al giornalista che l'ha ascoltata all'uscita del tribunale, Nojoud ha raccontato situazioni aberranti per una bambina che a quell'età, nel mondo occidentale, gioca ancora con le Barbie: "Anche mio padre mi ha picchiato quando io ho detto che non volevo sposare quell'uomo, ma poi ho dovuto accettare. E così lui -il marito- mi ha fatto brutte cose e io non sapevo cosa fosse il matrimonio. Correvo da una stanza all'altra per sfuggirgli, ma alla fine mi prendeva sempre, mi picchiava e faceva di me quello che voleva. Ho pianto ma nessuno mi ha ascoltato, nemmeno la mia famiglia, alla quale ho supplicato di aiutarmi a divorziare". Una bambina di otto anni che supplica i genitori di salvarla dalle grinfie del marito trentenne, la cui risposta è: "Non possiamo far niente. Se vuoi, vai tu da sola in tribunale". E così la piccola Nojoud ha fatto. Il giudice, Muhammad al-Qadhi, impietosito dal caso, ha fatto arrestare il padre e il marito, tale Faez Ali Thamer, poiché come ha sostenuto l'avvocatessa della bambina, "quel matrimonio era illegale". Una legge però che si attorciglia su se stessa, poiché dà il permesso di far sposare bambine di 7/8/9 anni con la clausola di non abusarne sessualmente "finché non sono mature", lasciandole però di fatto senza controllo alla mercé di mariti depravatamente divorati dal desiderio. Adesso la piccola Nojoud è ospite di un orfanotrofio, mentre l'avvocato e il giornalista che ha raccolto il grido di dolore della bambina cercano di racimolare i soldi della dote da rendere al marito, soldi cioè che questi ha pagato ai genitori della piccola, "e se questi non li accetterà, gliene daremo il doppio". E infatti sembra proprio che Faez Alì non voglia divorziare: "Si, ho fatto sesso con lei, ma è mia moglie, quindi non ho fatto nulla di male. E' un mio diritto". Una storia aberrante non accaduta nell'anno Domini 1000 aC., ma ieri... (Gericus)
[foto presa dal Corriere it: la piccola Nojoud e il marito]

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