lunedì 31 marzo 2008

UN ALTRA VITTIMA SULL'ALTARE DEL CALCIO

Morire così, morire perché? Risposte non ce ne sono, e poi a 28 anni, tanti quanti ne aveva Matteo Bagnaresi, il giovane tifoso del Parma, morto travolto da un pullman in una piazzola dell'area di servizio Crocetta sull'autostrada Torino-Piacenza. Fatalità, si dice, perché proprio quando il gruppo di tifosi parmensi è arrivato all'autogrill per una bevuta veloce, un altro torpedone carico questa volta di tifosi juventini era già sul posto, anche quello sulla via dello stadio Olimpico di Torino. Se lo sport fosse stato sano come una volta, la sbicchierata sarebbe stata comune, magari con qualche sfottò goliardo da una o ambo le parti. Oggi no, il tifo è sempre più spesso violenza, la stessa violenza che l'11 novembre dello scorso anno e proprio in un altra piazzola dell'autostrada, si portò via la giovane vita di Gabriele Sandri. La dinamica dell'ultima assurda tragedia è tutta da ricostruire. L'unica cosa certa è quel corpo rimasto stritolato dalle ruote del pullman juventino partito velocemente per sfuggire -si dice- all'ira dei tifosi del Parma. Morire per una palla che rotola in rete, per l'attaccamento forsennato ai colori di una maglia... Il calcio va ripensato e soprattutto va "rivissuto". "Calcio ti odio" ha urlato la madre di Matteo accorsa sul luogo dell'incidente. Come non dargli torto quando l'unico figlio perde la vita così, senza un motivo, senza un perché... (Gericus)
[foto: il corpo di Matteo Bagnaresi coperto da un lenzuolo]

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