venerdì 14 marzo 2008

I SIGNORI DELLE STECCHE

"Se vuoi fare l'attore, devi saper recitare. Se vuoi fare il calciatore, devi saper usare i piedi. Se vuoi fare il cantante, devi avere una bella voce. Naturale, no? No. Basta un rapido sguardo all'ultimo Festival di Sanremo, per notare una stravagante tendenza: i cantanti non sanno cantare. Letteralmente: non hanno grandi estensioni vocali, non ci arrivano, spesso steccano pure". E' questa l'acuta osservazione di Andrea Scanzi apparsa recentemente su La Stampa in un articolo dal titolo "Felici e cantanti, ma la voce è un optional", e non possiamo dargli torto. Tutti, o almeno quelli che frequentano un po' le sette note, se ne saranno resi conto. Ma chi sono "i cantanti" che in quest'articolo vengono esaminati? Presto detto: Jovanotti, Zampaglione (Tiromancino), e Tricarico, quello dello "Stronzo" in diretta forse indirizzato a Chiambretti. Ma andiamo per ordine. Leggendo ancora l'articolo di Scanzi, il pezzo cantato da Federico Zampaglione, (foto) secondo quelli del Ruggito del coniglio (Rai2) è stato cantato "come se fosse una Messa stonata, monocorde, compiaciutamente noiosa come la più tremebonda delle ninnananne". Jovanotti? Bensì siano passati vent'anni, "è ancora quello del 'Gimme five', il suo canto è commovente per mancanza di modulazione, per cui inciampa in stecche e 'zeppe mucciniane', pertanto se la voce stesse ai cantanti come l'uso della macchina da presa ai registi, a Jovanotti non farebbero girare neanche un trailer di don Matteo". Ma il dito è puntato -come sarebbe altrimenti!- anche su Tricarico, "un cantautore decisamente fuori dagli schemi". Il motivo? "Non si sa da dove venga e neanche a quale universo appartenga. Né si sa perché faccia il cantante, totalmente disinteressato com'è all'atto in sé del canto. Con le sue stecche a Sanremo, si potrebbe recintare tutto lo Stato del Montana. Quello è il suo stile. Canta, ma non canta". Tutti -e altri ancora- che stanno all'estensione vocale come Materazzi sta al bel gioco. "Il nostro è un Paese strano -conclude Andrea Scanzi-, perché i politici fanno i comici. I comici fanno i politici. E gli stonati fanno i cantanti". (Gericus)

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