martedì 18 marzo 2008

DIO? LA PROCURA INDAGA...

Non so se l'umanità è arrivato al capolinea o se con il 2008 è iniziata "l'Era del vuoto mentale". Se non è l'una o l'altra delle ipotesi, sicuramente lo sono tutte e due. Si, perché sull'esistenza o meno di Dio -quindi il dogma su cui si basa la nostra religione" - è stato aperto 'un fascicolo' dalla Procura fiorentina per stabilire con certezza una verità: Dio esiste? C'è da credere a questo punto che l'indagine toccherà un altro argomento, perché il diavolo dove lo mettiamo? Saranno i Ris diretti dal colonnello Garofano infine a dare risposte a queste domande? Se a primo acchito il tutto può sembrare una 'boutade' tanto per riempire il vuoto di una pagina di quotidiano, spiacenti di annunciare che tutto ciò è "sacrosanta" -tanto per rimanere in tono- verità. E' già, perché è di questi giorni la notizia che don Francesco Bazzoffi, direttore dell'Ufficio matrimoni della diocesi fiorentina e sacerdote con un passato clericale di tutto rispetto, è stato incriminato dalla Procura di Firenze per "associazione a delinquere finalizzata alla truffa". Motivo di cotanto misfatto? Impartire sante benedizioni alla fine di momenti di preghiera, non ritenute tali invece dall'accusa e bollate come "falsi esorcismi". E' sul "mistero della fede" dunque che la magistratura a questo punto "vuol vederci chiaro"... A prescindere dal fatto che da sempre ogni diocesi ha -nel rispetto della religione- il suo esorcista, cosa significa "indagare la veridicità di un argomento tanto grande quale il credo della religione cristiana"? Dobbiamo equiparare ciò che dice un sacerdote durante la Messa ad "una testimonianza espressa all'interno di un aula del tribunale"? Ma allora dal Papa in poi sono tutti da indagare, poiché una volta alzato il calice il sacerdote dice che "questo è il sangue di Cristo" ben sapendo che dentro c'è solo del vino santo. E quando si riceve l'Ostia con la frase "questo è il corpo del Signore" lo sappiamo benissimo che ciò che mettiamo in bocca è solo del pane. E andando avanti nell'assurdo, siamo poi sicuri che una volta assolti con la confessione dai nostri peccati, anche il Padreterno ci abbia perdonati? Indaghiamo dunque -avrà pensato lo 'zelante' magistrato- poiché qui, una volta per tutte, dobbiamo ristabilire la legalità dei fatti... Cose di ordinaria amministrazione in quest'Italia, dove la lunghezza esasperante dei processi rende vana qualsiasi giustizia, dove si sbatte in galera per mesi un Pappalardi qualsiasi e ai domiciliari un Ahmetovic che ubriaco uccide quattro giovani. Oggi quest'altro colpo sulla credibilità della nostra giustizia. Come se ce ne fosse stato bisogno... (Gericus)

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