domenica 30 marzo 2008

BABELE d'ITALIA

Si, va bene, democrazia significa -come recita il Nuovissimo Dardano- "Dottrina e prassi politica basata sulla sovranità del popolo, eguaglianza dei diritti politici e sociali e sul rispetto della libertà di ogni cittadino", pertanto, libertà assoluta. E fin qui siamo tutti d'accordo. Ma la "libertà", quando piomba nel caos, ha ancora un valore democratico? Per meglio afferrare il senso di queste parole, che significato dare a quei 158 (centocinquantotto!) partiti, partitini, gruppi o gruppuscoli presentatisi in questi giorni all'appuntamento elettorale? Si, perché il 13 e 14 aprile per molti elettori italiani la scelta dovrà avvenire dalla consultazione di 5 schede che avranno a disposizione e sulle quali sedici sono in media i simboli presenti. Democrazia nel caos quindi, perché 158 simboli significa "158 sovrapposizioni" ad un idea comune e condivisa dalla maggioranza, quindi a tutto discapito di un governo "democratico" unito e funzionante. Dire di alzare il numero minimo di iscritti per formare una nuova corrente politica o di pensiero è "antidemocratico", perché gli 'stecconati' sono mezzi coercitivi, quindi contro la libertà. E va bene, e dal momento che ogni popolo ha il governo che si merita, 'democraticamente' accettiamo il "Movimento Liberi e Forti", "Libertà Indipendenza Rispetto e Amore", "Partito coasit eu", "Movimento Ultima Speranza", "Lealtà e Coerenza Politica", "Donne & Italia No Profit", "Io Non Voto", "Nel Nome della Donna", "Il Loto", "Nucleo Tremmista Nazionale", "Libertà Egalité Fraternité", "Sacro Romano Impero", "I Grilli Parlanti"... Può bastare? Ma no dai! Abbondiamo: "Movimento Giovani Poeti d'Azione", "Non Remare Contro", "Casinò Centro Italia", "Casta Contro", "Partito Impotenti Esistenziali", "Liberi nella Libertà", "Per il Bene Comune", "Sogno Italiano", "Partito Internettiano", "Lista No Monnezza"... Basta, tralasciamo gli altri. Sarà la Babele del nostro "Election day", con in testa alla classifica dell'insensatezza del moltiplicarsi dei simboli Palermo, dove fra Regione, Camera e Senato, i palermitani dovranno fare i conti con 42 liste... Tutto nel rispetto democratico... (Gericus)

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