lunedì 10 marzo 2008
ERBA: UN NUOVO CAPITOLO
"Azouz mi ha violentato". Lo racconta Rosa Bazzi (foto) in un interrogatorio avvenuto il 6 giugno 2007 la cui registrazione è stata diffusa lunedì scorso nell'aula del processo sulla strage di Erba che si celebra a Como. Una violenza insomma, che a sentire ancora la donna, sarebbe stata la molla della strage, "quel tunnel in cui sono ancora adesso". E la smentita da parte dell'interessato, con tanto di querela per calunnia, è stata presentata immediatamente dai legali del tunisino il quale, in un biglietto, ha scritto "di non aver mai tradito sua moglie Raffaella, per cui il racconto 'della bella signora' non merita commenti", ironizzando poi che la Rosy, "non è mai stata il mio tipo". E di questa 'presunta' violenza, Rosa Bazzi aggiunge tutti i particolari: "Olindo era a lavoro quando alle nove del mattino ho sentito entrare in casa qualcuno. Era Azouz, il quale ha cominciato a importunarmi, dicendo che da quando era in galera non pensava che a me, dopodiché mi ha preso e mi ha sbattuta sul divano. Ha detto che avevo un corpo molto più bello di sua moglie e mentre io lottavo con tutte le mie forze per liberarmi, mi ha strappato la gonna e si è abbassato i pantaloni, poi ha fatto quello che voleva fare". Soddisfatto i suoi desideri, sempre secondo ciò che ha detto Rosa Bazzi, Azouz la minacciò di uccidere suo marito se lei avesse raccontato il fatto. Prima di andarsene, racconta ancora che Aouz la salutò con un "Ciao, ci vediamo, sei figa". Ed è in questa confessione, si presume, che Rosa Bazzi ammise la sua partecipazione alla strage, poiché a cena al McDonald's di Como la sera stessa del quadruplice omicidio, disse al marito di essere contenta "di aver sistemato ben bene Azouz", al che Olindo le rispose: "Guarda che Azouz non c'era". Le cose, come abbiamo visto, nel frattempo sono cambiate, poiché sia Rosa che il marito hanno negato di essere gli autori della strage, perché "quella confessione fatta ci era stata estorta contro la nostra volontà dai carabinieri" e poi, come ammesso ultimamente, "perché non odiavamo Raffaella fino a quel punto". Ora bisogna capire quanto sia veritiera la denuncia di stupro e quanto, pure, la ritrattazione. Un rebus a cui i magistrati dovranno dare una risposta nelle prossime udienze. Gericus)
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