domenica 9 marzo 2008

NON LUNGO, NON BREVE, MA ADEGUATO...

Beata ingenuità giovanile! "Io? Ci posso stare una, due, anche tre ore". E noi a guardarlo tra sospetto e invidia, si, perché quelle ore che lui decantava, erano quelle della durata del suo amplesso con la ragazza, prima di... rilassarsi nella pace dei sensi. E noi lì, poveri tapini, a pensare ai nostri miseri quindici minuti che ci facevano sentire delle nullità... Oggi finalmente arriva la rivalutazione dei "normodotati", perché secondo due ricercatori statunitensi del Behrend College di Erie in Pennsylvania, Eric W. Corty e M. Guardiani, la 'tempistica' di un amplesso non deve avere "la durata di una partita di rugby". Scendendo nei particolari, i due illustri scienziati hanno suddiviso i risultati ottenuti da sessuologi americani e canadesi -analizzando la percezione comune della durata dell'amplesso- in quattro parametri, adeguato; auspicabile; troppo breve e troppo lungo. Pertanto, un amplesso dai tre ai sette minuti è "adeguato"; tra i sette e i tredici è "auspicabile"; da un minuto a due è "troppo breve", ed è "troppo lungo" dai tredici ai trenta. Ma a controbattere questi dati è Sandra Byers, psicologa del dipartimento di sessuologia dell'Università del New Brunswich, la quale dichiara che non ci devono essere tabelle in tal senso, perché "il tempo ideale del sesso è quello che serve ad entrambi i partner per il raggiungimento del piacere". Giusto, un pensiero che conferma anche il canadese Alex McKay, ricercatore di educazione ed informazione sessuale, il quale sentenzia che "non è il tempo che definisce un rapporto, ma la sua qualità, pertanto ben vengano anche i tre minuti, se pure la donna ha raggiunto il suo piacere". (Gericus)

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