martedì 25 marzo 2008

ALTRO UBRIACO AL VOLANTE

Un altro ubriaco, un altro morto. Questa volta è toccato a Maria Romano, 52 anni, (foto) che in macchina seduta accanto al marito, Giulio Alviano, 58, tornava a casa dopo un pranzo di Pasqua con amici. Nella direzione opposta e alla guida di una Fiat Bravo, il rom Radu Bogdanu, 25 anni, con un tasso alcolico nel sangue cinque volte superiore al limite di legge. Stando ad una prima ricostruzione, il nomade, che viaggiava a oltre 100 km. all'ora, avrebbe perso il controllo della vettura invadendo la corsia opposta, proprio nel momento in cui arrivava l'auto dei coniugi Alvanio. Nello schianto terribile e senza il minimo accenno di frenata, Maria Romano è morta sul colpo, mentre il marito, accompagnato all'ospedale, è stato dimesso il giorno dopo. Per l'investitore, piantonato dai carabinieri nel reparto detenuti delle Molinette di Torino con l'accusa di omicidio colposo, guida senza patente e per giunta ubriaco, la frattura del setto nasale e del bacino. Dagli accertamenti compiuti in seguito, è risultato infine che l'auto su cui viaggiava è intestata -assieme ad altre 500 vetture!- ad un altro nomade, un prestanome, da tempo ricercato da diverse forze di polizia italiane. "Ora ci aspettiamo che la giustizia faccia il suo dovere fino in fondo" ha sottolineato Carmelo Lentini, portavoce di "Basta un attimo", un associazione nata per combattere le stragi del sabato sera, poiché come aggiunge, "non vorremmo assistere nuovamente ad un provvedimento che lasci in libertà chi ha ucciso con un tasso alcolico così alto nel sangue". E il problema degli incidenti causati da alcol o droga diventa ogni giorno sempre più allarmante. Secondo una recente statistica infatti, su 790.000 controlli con etilometro effettuati dalle forze dell'ordine nel 2007, oltre 47 mila sono gli automobilisti trovati con un tasso alcolico nel sangue superiore alla soglia del consentito, mentre ad altri 4500 è stata contestata la guida sotto effetto di stupefacenti. Un problema che però trova "impreparato" il nostro codice penale in fatto di "risposte", tanto che recentemente è stato inserito nel progetto del nuovo codice presentato dalla Commissione per le riforme al Parlamento, un reato intermedio tra quello doloso e colposo, cioè quello di "colpa grave", una colpa che si verifica quando "sia particolarmente rilevante l'inosservanza delle regole o la pericolosità della condotta". In questo caso, il reato è maggiore di quello cosiddetto "colposo" -da 1 ai 5 anni di reclusione-, e di conseguenza lo sarà anche la pena. (Gericus)

1 commento:

Anonimo ha detto...

terribile!!!!!!!!!!!lei era mia cugina!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!