domenica 3 febbraio 2008
LA GUERRA STRISCIANTE (2008)
Fino a un po' di tempo fa delitti come quello accaduto in provincia di Savona erano confinati nelle storie di mafia, tipo "Il Padrino", dove dopo il fallimento dell'uccisione di don Vito Corleone, scampato ai suoi sicari per le strade di New York, si cercava di rimediare assassinandolo definitivamente all'interno dell'ospedale dove nel frattempo era stato ricoverato. Ma se questa è fiction, la realtà è ancora più "carogna", perché una banda di albanesi è riuscita nell'intento. Non paghi di averli già bastonati tanto da farli ricorrere alle cure dei medici, questi delinquenti "extracomunitari" hanno atteso le loro vittime all'uscita dell'ospedale, poi, passati all'azione, ne hanno lasciato uno morto per la strada e rispedito al pronto soccorso gli altri due, uno dei quali in prognosi riservata. E questo era il seguito di una prima baruffa scoppiata davanti ad una discoteca di Cairo Montenotte, dove tre italiani erano arrivati alle mani con un gruppetto di albanesi. Nella rissa, la peggio è per Salvatore Tomaselli, 44 anni, picchiato selvaggiamente al volto. Gli altri due amici a quel punto accompagnano all'ospedale il ferito poi, dopo che questi è stato curato, i tre escono nella notte. Ad aspettarli però, il branco degli albanesi, non sazi della prima aggressione. Tirarti fuori dall'auto, volano di nuovo pugni e pedate in faccia, e questa volta è Roberto Siri, (foto) 37 anni di Cengio a restare esanime sull'asfalto, ucciso da un tremendo colpo alla trachea. Anche per Salvatore Tommaselli, benché ferito in precedenza, nessun riguardo mentre il terzo, rinchiusosi nella vettura riesce a salvarsi. L'arrivo di un metronotte mette fine al massacro, con i delinquenti che nel frattempo si dileguano facendo perdere le loro tracce. Altre croci dunque piantate dalla delinquenza straniera in quest'Italia "violentata e abbandonata dalle istituzioni", e dove gli italiani, ormai in balia degli eventi, devono esporre il tricolore alla finestra, -è successo a Padova- come ultimo gesto prima di soccombere al "nemico" (Gericus)
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