martedì 19 febbraio 2008

LUCCIOLE? FELICI DI ESSERLO

Cinquant'anni fa, esattamente il 20 settembre 1958 entrava in vigore la "legge Merlin", la quale di fatto chiudeva le cosiddette "case di tolleranza", più comunemente chiamate "bordelli". Ma nonostante il mezzo secolo dall'introduzione di questa legge, sono molti a ritenere che di fatto da quel giorno la prostituzione sia aumentata a dismisura, facendo dire a otto italiani su dieci (rilevazione del 15 febbraio 2008 effettuata da Ferrari Nasi & Grisantelli Srl) "che sicuramente è meglio la casa chiusa che la strada". Ma al di là di questo aspetto pratico, prostituirsi oggi non è poi più dettato dall'antica miseria del passato, poiché il 2000 ha spazzato via certi tabù che indicavano chi praticasse la "professione più vecchia del mondo" come l'ultimo gradino morale della donna. Oggi, chi lo fa, è ben consapevole del suo agire, e mille possono essere le motivazioni, dalla studentessa che si paga l'università o la ragazzina che si vende saltuariamente per un telefonino ultimo grido o per una comparsata in televisione. Un esempio? Eleonora, 19 anni, -come si legge su Il Giornale in un articolo a firma di Clemente Tafuri- : "Faccio l'amore ogni giorno, mi piace e mi pagano pure. Sempre meglio che fare la centralinista in un call center". E racconta che si 'vende' cinque volte al mese racimolando 1000 euro, quanto le basta per "i vestiti che mi piacciono e per avere un cellulare sempre al passo con i tempi". Una delle tante dunque, e poi, ad essere sinceri, riaprire i bordelli significherebbe anche togliere via una certa malavita che gravita nel mondo della prostituzione, tenere sotto controllo l'aspetto sanitario e infine, ma non meno importante, l'aspetto finanziario, ovvero il pagamento delle tasse su questa marea di soldi che sfugge a qualsiasi controllo. Tutte motivazioni dunque che hanno fatto dire all'86% delle persone intervistate -campione rappresentativo 600 casi- , "è più corretto che la prostituzione avvenga in appositi luoghi che non sulle strade come oggi". (Gericus)

Nessun commento: