mercoledì 27 febbraio 2008

SANREMO, IL CANTO DEL CIGNO...

Il Festival di Sanremo non ha più luogo di esistere. Lo diciamo ormai da anni e lo continueremo a dire per altri, se non ci sarà qualcuno che "staccherà la spina", o almeno, non lo riporterà in vita con energiche terapie. Basta, il teatrino delle "canzonette" della Città dei Fiori è morto sotto il peso di una formula che ne ha snaturato l'essenza, sotto il peso della mediocrità dei suoi prodotti e dei suoi personaggi barattati per " campioni". Una critica feroce ed eccessiva? Guardiamo allora i dati: dai quasi 16 milioni di ascoltatori del 2000 siamo precipitati ai 7 milioni dell'edizione di quest'anno, uno scivolone che dovrebbe far dire "stop" agli organizzatori senza ulteriori ripensamenti futuri. Vogliamo adesso prendere in considerazione la qualità del prodotto ascoltato? Nella prima serata, quella di lunedì, eccetto qualche personaggio, la media delle pagelle (Il Giornale) è roba che a scuola ti rimanda all'anno prossimo, con "Campioni" come Tatangelo, Zarillo, Moro e Gazzè che si beccano un bel 5 e un Meneguzzi un 4 e mezzo. La seconda serata non è che le cose vadano meglio, con dei 6 'striminziti' (Grignani, Little Tony, Mietta, Cammariere), un 5 e mezzo (Minghi) e un 5 (Finley). Anche tra i "Giovani" il livello non è un granché, poiché si parte da un 4 e mezzo (Jacopo Troiani) a un 5 (Sonohra),tre 5 e mezzo (Ariel, Milagro, Frank Head) alcuni sei e infine sei 7. Le ragioni di questa disfatta? Motivi musicali scontati e personaggi lontani dall'essere "personaggi". Come rimediare infine? Semplice. Una cura sarebbe quella di ritornare all'origine, ovvero "una ribalta di canzoni". Via dal contesto "nani e ballerine, buffoni e ospiti" e poi, via una volta per tutte i "dilettanti allo sbaraglio", e convincere -ma siamo ancora in tempo?- artisti di nome a fare ritorno alla manifestazione. Che non dovrà essere poi una sfibrante maratona di cinque serate, ma tre, due delle quali per la selezione e l'ultima per la finale, stop e chiuso. Chissà che magari gli ascoltatori ritornino davanti alla tivu, e il giorno dopo, come una volta, si senta fischiettare per la strada il motivo vincente... (Gericus)

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