Morire alle otto del mattino, quando ancora dentro di te c'è il dolce tepore del letto, c'è la gioia di una nuova giornata da vivere, c'è la mano sicura nella mano della madre. Il bilancio di questo "martedì di morte" ha numeri e immagini da Beirut: macchine sventrate, rottami sparsi e corpi inermi sull'asfalto. Solo che qui i kamikaze a creare morte e distruzione non sono arrivati carichi d'esplosivo, ma a bordo di auto che viaggiavano come missili. Se ne sono andate così una mamma romena di 32 anni, Roczika Ciobanu e le sue due figlie, Bianca di sette anni e Ioana di 14, oltre a Marzia Micarelli, 36 anni di Roma, mentre Jessica Merlini, 13 anni, è morta un'ora dopo essere stata ricoverata in ospedale. Un'altra bambina, Gaia, figlia della deceduta Marzia Micarelli, è tuttora ricoverata al San Camillo, dove i medici, dopo averla operata per tamponare una emorragia interna, hanno dichiarato che sebbene le sue condizioni di salute siano considerate critiche, fortunatamente non corre pericolo di vita. In questo incidente che "mai doveva accadere", si contano poi otto feriti e sei vetture coinvolte. Tutte le vittime si trovavano alla fermata della "scuola bus" che da lì a poco tempo, come tutte le mattine, sarebbe passato per portare i bambini a scuola. In quel lungo vialone che corre tra la campagna, un tentativo di sorpasso ad alta velocità con scontro ha provocato la strage. La polizia stradale adesso sta cercando testimoni per risalire alle origini dell'incidente, la cui causa va ricercata nella velocità eccessiva dei veicoli, e a dar credito a questa possibilità, c'è il tachimetro di un auto coinvolta nello scontro bloccato sui 210 chilometri l'ora. Recentemente, proprio per la pericolosità di quella strada, gruppi di genitori avevano manifestato per trovare un rimedio alla situazione creatasi, una protesta che a quanto pare non ha avuto le risposte sperate. E oggi si piangono i morti. (Gericus)
[foto: un immagine dell'incidente tratta da Il Giornale]
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