giovedì 19 aprile 2007

VIRGINIA TECH: IL MASSACRO (2007)

Le ultime parole di Cho Seung Hui, il giovane killer sud coreano autore del raccapriciante massacro nel campus universitario di Blacksburg in Virginia sono state: "Uccido perchè odio i figli di papà". E così, armato fino ai denti, nelle prime ore del mattino del 17 aprile ha fatto fuori ben 32 persone tra studenti e docenti, suicidandosi poi a sua volta. E la legge sul possesso di armi "facili" ritorna prepotentemente alla ribalta negli Stati Uniti, dove da una parte della popolazione c'è chi sostiene che sia un diritto e chi invece vorrebbe la sua abolizione, o almeno, un inasprimento della normativa. A favore di norme anti armi, secondo un sondaggio Gallup, vi sarebbe il 56% degli americani, anche se il fronte è abbastanza frastagliato. Il senatore democratico Harry Reid infatti consiglia di "evitare la fretta", in silenzio restano Hillary Clinton e John Edward, mentre Barack Obama, -candidato come i primi due alla poltrona presidenziale-, preferisce "evitare l'argomento". E' un argomento 'pernicioso' dunque, dove i soli a far sentire la loro voce in favore al possesso di armi sono i candidati repubblicani John McCain dell'Arizona e Rudolph Giuliani, anche loro in corsa per la Casa Bianca e convinti assertori del "non ledere il Secondo Emendamento della Costituzione che tutela il porto d'armi". Ma sarà difficile dare un cambio di rotta a questa legge, poichè l'Associazione dei portatori d'armi (Nra), forte di oltre 4 milioni di iscritti e con un budget annuale di 180 milioni di dollari, a Washington è una potente lobby, seconda solo a quella dei pensionati. Al di là di questo però, ogni anno in America -Paese con il più alto numero di armi in mano ai privati- 30.000 sono le persone che muoiono per ferite d'armi da fuoco. Ora però milioni di americani cominciano a trovare illogico poter acquistare armi con tanta facilità, addirittura 'on line' e senza nessuna restrizione. Lo fecero già i due giovani killer della strage di Columbine nel '99, e lo ha fatto ancora oggi Cho Seung Hui per il massacro di Blacksburg.
(Gericus/La Stampa/Il Giornale)
(foto: Cho Seung Hui)

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