venerdì 13 aprile 2007

GUERRIGLIA A CHINATOWN (2007)

Milano: guerriglia a Chinatown. Polizia Locale assalita da 400 immigrati cinesi. E' successo tutto all'improvviso, ieri mattina in via Paolo Sarpi, la strada una volta "bene" di Milano e da alcuni anni diventata un 'enclave' cinese a tutti gli effetti. Il motivo degli scontri? Una multa elevata ad una commerciante cinese. E subito si è scatenato l'inferno. Usciti da ogni negozio, da ogni portone, da ogni casa, centinaia e centinaia di cinesi, silenziosi e determinati sono scesi in strada con in pugno bandiere rosse della Repubblica popolare cinese per dare manforte alla loro connazionale. E i tafferugli sono subito scoppiati con aggressioni ai vigili, botte pugni e pedate. In soccorso delle due malcapitate vigilesse subito sono giunti dei colleghi poi, visto la piega che prendeva la situazione, sono arrivati gli agenti della Squadra antisommossa della polizia e dei carabinieri. Guerriglia pura con 14 -tra vigili e polizia- ricoverati in ospedale e numerose vetture danneggiate. A gettare benzina sul fuoco, l'irresponsabili parole del console cinese a Milano Limin Zhang il quale -secondo ciò che si legge sul Giornale- avrebbe lasciato intendere che i vigili aggrediti "se la sarebbero andata a cercare". Ma applicare la legge italiana ai cinesi deve essere considerato "un pericolo"? Il fatto è che per troppo tempo, anni, la legge non aveva ancora fatto ilsuo ingresso in quel lembo di Milano ormai "cinese", tanto che l'illegalità era diventata "legalità": nessun rispetto di orario per carico e scarico merci, parcheggi in doppia e terza fila e per tutto il giorno, marciapiedi occupati da mercanzie in un continuo viavai di carrelli. Per gli stranieri, ormai lo sappiamo, le nostre autorità hanno da sempre avuto...un occhio di riguardo, poichè intervenire anche in nome della legge poteva sembrare -per alcune forze politiche- 'razzismo', quindi, fai pure ciò che vuoi. Quando poi la goccia ha fatto traboccare il vaso e si è dovuti intervenire per ristabilire l'ordine costituito, ecco la ribellione: "Questa è terra nostra e le vostre leggi qui non hanno nessun valore!" hanno urlato, bandiera rossa cinese in pugno, alcuni esaltati. Il sindaco di Milano Letizia Moratti non indietreggia: "Era un quartiere senza legge. In questa città non ci sono zone franche e le multe sono uguali sia per gli italiani che per i cinesi". E' un brutto segnale comunque, tanto che il capogruppo milanese della Lega Matteo Salvini sbotta: "Il sindaco ha aspettato anche troppo a far rispettare la legge. Se per i cinesi è un problema, che tornino da dove sono venuti". Non torneranno sicuramente via... (Gericus)

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