martedì 10 aprile 2007

AIDS: PRIMO MORTO IN VALLE (1988)

Anche la Valle d'Aosta ha avuto la sua prima vittima dell'Aids (sindrome da immunodeficenza acquisita); la notizia coperta da un comprensibile riserbo è stata comunicata dalle autorità locali al ministero della Sanità, ma non risulta nelle statistiche regionali. "Il fatto è facilmente spiegabile" spiega Carlo Artaz, responsabile del centro trasfusioni di Aosta. "In quell'unico caso di decesso per Aids si trattava di una persona che, seppur di origine valdostana, era vissuta sempre all'estero dove aveva contratto l'infezione. Ecco perchè il decesso, avvenuto in Valle, non è rientrato nelle statistiche regionali". E ancora: "Tenuto conto che le cifre relative ai soggetti sieropositivi riscontrati in Valle d'Aosta includono anche la popolazione carceraria -continua Carlo Artaz-, l'incremento medio della diffusione del virus è stato quantificato in 3-4 casi al mese". I soggetti più colpiti, come evidenziato dai rapporti del Comitato tecnico di lavoro, sono senza dubbio i tossicodipendenti (rappresentano il 93% dei casi riscontrati) e gli omosessuali; tra questi pare ci sia però sempre maggior attenzione verso i rischi di contagio. "La Lotta all'Aids passa attraverso la lotta alla tossicodipendenza. I drogati, il 20 per cento dei quali risulta sieropositivo -conclude Artaz-, tra tutti i soggetti a rischio sono quelli che prendono meno precauzioni per il contagio". (La Stampa)

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